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Elios Manzi, judo: “Ho scelto di passare ai 66 kg per salvaguardare la mia salute, penso a Parigi 2024”

Dopo un 2019 tutto d’un fiato in cui ha cercato di raggiungere il pass olimpico nei 60 kg, Elios Manzi si appresta ad affrontare una nuova sfida passando alla categoria di peso superiore (66 kg) in vista delle ultime gare di qualificazione per Tokyo 2021 e soprattutto in ottica Parigi 2024. Il 24enne siciliano, bronzo europeo nel 2016 a Kazan, vanta già una partecipazione olimpica a Rio ed un paio di podi nel World Tour a livello di Grand Prix (primo ad Almaty 2016 e terzo a Cancun 2018) mentre nella passata stagione non è riuscito a trovare un acuto di rilievo nei grandi eventi. Il judoka messinese classe 1996 ha spiegato ad OA Sport i motivi del cambio di categoria nella seguente intervista, proiettandosi verso il futuro e ripercorrendo le tappe più significative della sua giovane carriera.

Elios, innanzitutto dove ti trovi e come hai passato questi ultimi mesi lontano dal tatami e dalle competizioni?

Mi trovo a casa mia in Sicilia. La cosa positiva è che ho passato quasi tutto il lockdown qui. Infatti in questo periodo lontano dalle gare, in cui ci siamo potuti allenare poco o niente, mi hanno lasciato stare a casa“.

La tua ultima gara internazionale risale allo scorso novembre in Giappone. Perché non hai preso parte ai primi tornei andati in scena nel 2020 prima del lockdown?

Ho avuto problemi con il mantenimento della categoria di peso, non sono più riuscito a mantenere i 60 kg quindi ho deciso di cambiare categoria“.

Dopo aver provato a raggiungere la qualificazione olimpica nei -60 kg durante il 2019, hai deciso insieme ai tuoi allenatori di passare nuovamente alla categoria superiore. Quali sono i motivi che vi hanno portato a questa scelta?

Fondamentalmente era tutto incentrato sul mantenimento del peso, perché era diventato troppo difficile riuscire a rientrarvi“.

Si tratta di una scelta a breve termine in vista delle ultime gare di qualificazione olimpica oppure pensi che questa possa essere definitivamente la tua categoria anche in vista del percorso verso Parigi 2024?

È assolutamente una scelta fatta a lungo termine. Non ci siamo posti alcun tipo di obiettivo riguardante le prossime Olimpiadi, ma per salvaguardare la mia salute e per la mia carriera abbiamo pensato che la decisione di passare definitivamente a 66 fosse quella migliore”.

Nella categoria -66 kg ti troverai almeno inizialmente chiuso in ottica olimpica dai tuoi connazionali Manuel Lombardo (che per Parigi 2024 dovrebbe passare nella -73 kg) e Matteo Medves. Sei stimolato da questo confronto a distanza?

“Da questo punto di vista sono abbastanza contento perché comunque avere avversari validi all’interno della stessa Nazione ti sprona a dare sempre il massimo per raggiungerli o stare alla pari con loro“.

Esattamente quattro anni fa stavi preparando la tua prima Olimpiade dopo aver strappato il pass in extremis grazie al trionfo nel Grand Prix di Almaty. Come hai vissuto l’esperienza olimpica di Rio ad appena 20 anni?

È stata un’esperienza indimenticabile e sicuramente unica. Sono andato lì con la spensieratezza di un ragazzo di vent’anni ma allo stesso tempo con la consapevolezza di essere lì tra i migliori e di poter combattere alla pari con loro“.

Nel 2018 ti sei piazzato al terzo posto nel Grand Prix di Cancun nei -66 kg battendo tra gli altri il brasiliano Cargnin, vincitore dell’ultimo Grand Slam di Brasilia e attuale n.9 al mondo. Pensi di poter replicare una prestazione di quel livello tra i 66 kg quando ripartirà il circuito mondiale?

“Io sono molto fiducioso delle mie potenzialità. Stiamo cercando per quanto ci è possibile di prepararci al meglio per una futura ripresa, anche se fondamentalmente non si sa bene quando si ricomincerà. Comunque credo di poter tranquillamente raggiungere obiettivi di questo tipo“.

A 24 anni hai già un palmares di tutto rispetto tra medaglie internazionali e partecipazioni olimpiche. Qual è il risultato di cui sei più orgoglioso tra quelli che hai ottenuto in carriera fino a questo momento?

Sicuramente la vittoria al Grand Prix di Almaty è uno dei ricordi indelebili per quanto riguarda la mia carriera, insieme al bronzo agli Europei sempre del 2016. Il successo ad Almaty poi mi ha permesso di qualificarmi e di strappare il pass per Rio“.

erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: IJF

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