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Pallamano, l’Italia si qualifica agli Europei dopo 27 anni! Ininfluente la sconfitta in Serbia

L’Italia della pallamano, con tanta tanta paura e tensione, ce l’ha fatta. Gli uomini di Bob Hanning al termine di un percorso difficile, dove hanno alternato momenti di coraggio a periodi di grandi difficoltà, staccano il pass per gli Europei 2026.

La sconfitta 28-24 in Serbia certifica il passaggio al torneo, pur con una sconfitta, che premia i padroni di casa e la Spagna, che vince il Girone 4 di qualificazione.

LA CRONACA

A Kraljevo la partita parte subito in salita per l’Italia che si trova immediatamente sotto per 3-0. Gli azzurri (in maglia bianca, ndr) però non demordono e, trascinati da Simone Mengon, piazzano il controparziale che vale il 5-3, grazie anche alle griffe di Bortoli, Pirani e Parisini.

I serbi accusano un po’ il parziale e la partita inizia a vivere di un elastico fra uno de due gol di differenza in favore dell’Italia. Il tempo intanto scorre: Ebner sale di colpi con un paio di parate importanti, nell’altra metà campo vanno a referto Romei ed Helmersson.

Il vantaggio della squadra di Bob Hanning arriva sull’11-13, quando però viene assorbito dai padroni di casa che a meno di cinque minuti dalla fine pareggiano sul 13-13, con la rete di Djukic. Le sorti del match si riequilibrano, tanto che all’intervallo, con una doppia fiammata finale si va sul 15-15.

La ripresa si apre con una penalità per Mengon e la Serbia che mette il naso avanti con Kukic; l’Italia però è brava subito a sistemare le cose con Parisini per il 16-16. Gli slavi, come nel primo tempo, escono bene meglio dai blocchi provando l’allungo: Marsenic griffa il 18-16 che mette due gol di vantaggio in favore dei balcanici.

Si arriva sino al 20-17. L’Italia si inaridisce offensivamente, Cupara si fa valere nei pali. Hanning chiama timeout: la musica però non si modifica troppo. I serbi addirittura incrementano sul 21-17. Bortoli rompe il digiuno scaraventando in porta il 22-18. Si entra nell’ultimo quarto d’ora, Bulzamini spreca un contropiede facendosi ipnotizzare da Cupara mentre il punteggio si sistema sul 23-18.

Le certezze degli azzurri si sgretolano, la Serbia fiuta il momento per mettere definitivamente le mani sulla partita. Parisini e compagni vanno sotto 25-19, ma in qualche modo trovano il modo di dare un colpo di coda nervoso alla gara: reti di Mengon, Bronzo ed Helmersson. E’ 25-22: una buona notizia in ottica “calcoli per il terzo posto europeo”.

Il pendolo emozionale però, dopo una buona scarica di adrenalina, ritorna a non sorridere all’Italia che torna sotto di cinque sul 28-23 a meno di due minuti dalla fine. Parisini segna il 28-24 a sessanta secondi dalla fine. L’Italia ha un occhio alla gara e un orecchio agli aggiornamenti dagli altri campi.

L’ultimo giro di orologio si gioca a singhiozzo: Parisini sbaglia il gol del meno 3. Finisce 28-24 per la Serbia, che ottiene la certezza matematica della Serbia agli Europei 2026.

Un attimo dopo però arriva la certezza anche per l’Italia: che si qualifica anche lei agli Europei 2026 entrando fra le migliori 4 formazioni arrivate al terzo posto negli 8 gironi di qualificazione alla manifestazione continentale.

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