Il neopresidente Semacchi: «Alla Pallamano Trieste ora serve un restauro per ritornare in alto»

TRIESTE. «Vorrei che immaginaste la Pallamano Trieste come un'opera d'arte. L'arte non ha un proprietario, è di tutti. Per 50 anni è stato così, nelle ultime stagioni quest'opera d'arte ha subito un grande sfregio. Il compito mio e della squadra che a breve presenterò, è una operazione di restauro per riportare la società ai fasti che la sua storia impone. Credo sia un atto dovuto che tutta la città deve alla memoria e al ricordo di un grande personaggio come Giuseppe Lo Duca».

Michele Semacchi, nuovo presidente della Pallamano Trieste, racconta il percorso emotivo che lo ha spinto a prendere in mano la società biancorossa. Un atto dovuto per una società che deve, prima di tutto, ritrovare credibilità creando le basi per costruire un futuro all'altezza della sua tradizione.

IL PROGETTO Al fianco di Michele Semacchi, il direttore sportivo Giorgio Oveglia, il capitano Marco Visintin e Thomas Postogna. Presenze significative, l'espressione di un team che crede fortemente nell'operazione di rilancio del nuovo presidente. «Non sono qui a fare proclami, non ho la bacchetta magica e non voglio illudere nessuno - sottolinea il nuovo presidente - L'obiettivo mio e del gruppo di imprenditori che entreranno nella società e che presenterò al termine della prossima settimana è quella di lavorare con serietà facendo un passo alla volta. Ho cercato di formare una squadra di persone serie, fortemente motivate, capaci di affrontare le straordinarie difficoltà che ci troveremo ad affrontare con grande spirito di collaborazione«.

LE PRIORITÀ «Non vi nascondo che la situazione che abbiamo ereditato dalla precedente gestione è drammatica - conclude Semacchi - La prima priorità è mettere in sicurezza questa stagione, la seconda, non meno importante, è chiudere i conti con il passato onorando gli impegni economici che sono stati a oggi disattesi. Non voglio snocciolare numeri, non è nel mio stile addossare colpe per una gestione che ci ha portato a un passo dalla chiusura. Ma c'era bisogno di una svolta, mi sono assunto in prima persona quest'onere per la grande passione e il forte legame che mi lega a questa società e al gruppo di uomini che avrò l'onore di rappresentare».

LE PAROLE DEL DS A supportare il lavoro del nuovo presidente ci sarà ancora Giorgio Oveglia, ds e punto di riferimento di una società che, nonostante le acque agitate, sta cercando di restare a galla. «Abbiamo attraversato difficoltà che mi hanno seriamente fatto pensare di abbandonare tutto - sottolinea Oveglia- La scelta di Semacchi ci apre nuove prospettive, Michele non lo dice perchè è fatto così ma la cosa che più mi ha colpito nelle ultime settimane è che nessun imprenditore cui ci siamo rivolti, ci ha detto no. Serietà e credibilità sono fondamentali, i segnale di apertura raccolti ci fanno essere ottimisti».