A casa Schina tra pallamano e basket la spunta la cucina

TRIESTE Da Claudio, Matteo Schina ha ereditato la passione per lo sport. Dalla pallamano al basket, tenendo fermi però gli insegnamenti che un grande campione come il padre gli ha trasmesso e quei valori che ne hanno reso unica la carriera.

Non solo sport, però, visto che la quarantena forzata e il tempo trascorso assieme ha consentito alla famiglia Schina di coltivare anche un'altra grande passione. «La cucina è un mio grande hobby - racconta Matteo - devo dire che avere un papà e una mamma molto abili tra i fornelli è senz'altro una grande fortuna. In queste settimane ho riscoperto il piacere di stare a tavola con la mia famiglia, pranziamo e ceniamo assieme e questo mi da la possibilità di cucinare». «Matteo è di bocca buona - racconta Claudio - da questo punto di vista è tutto il papà. Ci siamo messi di buzzo buono e abbiamo cominciato a preparare le cose buone della tradizione romana. A Pasqua un abbacchio spettacolare, durante la settimana la pasta fatta in casa. Prepariamo per tre e ci mettiamo il doppio del tempo in cui mia nonna, nei ricordi di gioventù, faceva da mangiare per venti persone. I risultati, però, sono senza dubbio buoni».

Momenti di vita comune in una quotidianità che cerca di conservare alcuni punti fermi. «Cerco di mantenermi attivo grazie agli esercizi che la società mi ha fornito - racconta Matteo - Negli esercizi a corpo libero mi aiuta papà, qualcosa faccio da solo ma è chiaro che non è semplice mantenersi in forma in pochi metri quadrati. E soprattutto senza poter tenere un pallone tra le mani. D'estate l'attività si ferma ma hai sempre la possibilità di restare in movimento, oggi tutto questo è estremamente complicato». «Matteo fa pesi e flessioni, io faccio sollevamento calici - scherza Claudio - e in questo senso c'è un video che gira sui social che testimonia il mio ottimo stato di forma. A parte le battute la palestra manca, manca il rapporto con i ragazzi anche se tramite la tecnologia riusciamo a restare in contatto con i nostri ragazzi. Per il resto cerco di sfruttare questo tempo che abbiamo a disposizione per portare a compimento le cose che normalmente non hai la possibilità di fare. In questi giorni ho fatto ordine e rimesso a posto la casa. Un lavoro certosino che mi ha fatto capire che a volte accumuliamo davvero cose inutili».

Tempo per fare e per pensare. Nel mirino la prossima stagione e la preoccupazione per un Paese che farà fatica a ripartire supportando l'attività sportiva in generale. «Come pallamano, far quadrare i conti non è mai facile - conferma Claudio - Lo sarà a maggior ragione nella prossima stagione. Vale per la prima squadra ma, naturalmente, anche per ciò che concerne il lavoro di tutta l'attività giovanile. La passione è la benzina che manda avanti tutta la nostra attività ma la passione, da sola, non può bastare».

Discorso che coinvolge anche Matteo, reduce da un'ottima prima stagione da "senior" a Monfalcone. Essere riuscito a lasciare il segno in un campionato competitivo come quello cadetto testimonia le qualità di un giocatore che ha saputo fare l'atteso salto di qualità. «Cosa fare il prossimo anno? - conclude Schina junior - In questo momento faccio fatica a pensare alla stagione che verrà. Troppe cose da valutare, troppe incognite da risolvere prima di decidere il da farsi. Bissare l'esperienza di Monfalcone, trovando spazio per giocare è una possibilità, anche se rientrare con la Pallacanestro Trieste mi piacerebbe. Potermi allenare con tanti ottimi giocatori è qualcosa che aiuta a crescere, mi darebbe grandi stimoli poterlo fare portando nella quotidianità del lavoro tutto il mio entusiasmo e la grande voglia di fare». —