QUI CATANIA: dal muro difensivo alla diga mediana, peso offensivo sorretto dal duo Forte-Lunetta
L’ottimo percorso sin qui compiuto dal Catania in campionato è frutto del duro lavoro sul campo sviluppato quotidianamente da staff tecnico e giocatori. Mister Toscano è un martello che non lascia nulla al caso curando minuziosamente ogni dettaglio tattico, dai movimenti senza palla agli schemi da adottare sui calci piazzati. I reparti rossazzurri meritano una riflessione alla luce dei pregi e dei difetti emersi nella prima parte della stagione. I numeri sono dalla parte del Catania, che si gode il primato in classifica e si appresta ad affrontare il decisivo girone di ritorno seguendo un canovaccio tattico ormai ben collaudato.
Dietro il Catania può considerarsi in mani sicure con Dini e gli interpreti di movimento Ierardi (spesso tra i migliori in campo finché è stato disponibile), Di Gennaro (architetto delle operazioni difensive e annoverato tra i leader emotivi dello spogliatoio) e Celli (riscattatosi in maniera silenziosa dopo essere rimasto ai margini del progetto). Il giovane Pieraccini si è ben integrato a livello di schemi e posizioni da ricoprire così come Allegretto è risultato un valido rincalzo rispondendo in maniera affermativa nelle ultime partite. Martic invece è stato fortemente limitato da un infortunio per gran parte del girone d’andata ed è il principale indiziato alla cessione qualora dovesse giungere dal mercato un nuovo innesto difensivo.
Il centrocampo, fulcro della manovra e dell’identità tattica della squadra, ha rappresentato un’autentica “diga” in mezzo al rettangolo verde. Capitan Di Tacchio, Quaini e Corbari sono riusciti a garantire equilibrio, fisicità e densità sopperendo egregiamente all’infortunio di Aloi, così come sulle fasce sia Casasola che Donnarumma hanno impresso un marchio indelebile sulle due fasi di gioco. Raimo si è cucito addosso il ruolo di gregario, facendo rifiatare i due interpreti laterali e dando un apporto utile alla causa.
In avanti il peso offensivo è stato sorretto principalmente dal tandem Forte-Lunetta (7 reti a testa), con Rolfini e Caturano meno utilizzati nelle rotazioni d’attacco e ancora a secco di gol. La folta batteria di trequartisti ha visto venir meno un pezzo fondamentale come Cicerelli (tuttavia decisivo nei due scontri diretti vinti in casa), con Jimenez chiamato a compiere il salto di qualità definitivo (nonché a mettere un punto sul proprio futuro in rossazzurro) e D’Ausilio utilizzato a sprazzi ma con un impatto importante da subentrato. Poco minutaggio per Stoppa, punto fermo nello scorso campionato ma sin qui utilizzato con il contagocce da mister Toscano.
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