Bisseck-Lautaro, l’Inter va in testa
Vittoria importantissima a Marassi, nerazzuri corsari a Genova, i tre punti valgono la testa della Serie A. A 12:30 il Sassuolo ferma il Milan a San Siro, Lauriente gela Allegri che perde ancora punti contro una neopromossa, poi, alle 15 tocca all’Udinese di Runjaic che alla Dacia Arena stende l’anonimo Napoli di Conte con la rete di Ekkelenkamp.
Da qui la ghiotta chance per i ragazzi di Chivu, alle 18 con i risultati acquisiti la truppa nerazzurra non sbaglia, l’uno-due nel primo tempo basta per sconfiggere De Rossi.
Bisseck, l’arma a sorpresa
Dopo cinque minuti la sbloccano subito i nostri, Lautaro imbecca Bisseck che non sbaglia. Il tedesco calcia e trova la rete che stappa la gara di Marassi. Yann si conferma arma a sorpresa, un calciatore strutturato, migliorato anche tecnicamente, in grado di trovare anche la via del gol. Per lui è il secondo della stagione, a coronamento di una buona prestazione, la crescita di Bisseck, gestito bene da Chivu é graduale ma importante, pian piano sta guadagno minuti, e le risposte sono molto positive.
Il solito, immenso Lautaro
Ancora lui, capitano, leader, dieci. Tutto questo è Lautaro Martinez, un giocatore fenomenale, emblema nerazzurro, l’interismo in campo. Tecnica sopraffina, qualità, quantità e gestione dei momenti. “Lauti” stacca tutti e si prende la vetta solitaria della classifica marcatori, distanziando Pulisic. Ma dentro alla prestazione del Toro argentino c’è il carisma del vero trascinatore, prima l’assist per Bisseck e poi il timbro del due a zero che stende il Genoa. 4 gol in Champions, 8 in campionato, adesso c’è la supercoppa, a cui l’Inter arriva con la sua arma migliore.
La vetta ritrovata
Al netto di tutto, dei big match sbagliati, della poca lucidità in alcune occasioni, ciò che è incontestabile è che da stasera in testa alla Serie A torna la squadra che pratica il calcio migliore. La squadra più propositiva, che in ogni gara prova ad imporre il proprio gioco senza speculare sull’avversario. 34 gol segnati in 15 partite, 10 in più del Milan. Da aggiustare ancora il reparto difensivo. Certo è che se si analizzano le gare contro le squadre più blasonate, emergono più errori dei singoli che situazioni d’insieme. L’Inter é forte, e lo è soprattutto nella sua voglia di imporre gioco e dominare l’avversario. Adesso la testa deve andare al primo trofeo della stagione. Due gare per portarlo a casa, e per riscattare la cocente sconfitta di anno scorso.
Chivu, soddisfazione per la vittoria
Il mister esprime soddisfazione:
“Partirei dalla prestazione su un campo ostico come questo e contro un Genoa in un buon momento. Sapevamo che non sarebbe stato facile contro una squadra in salute e che dovevamo fare meglio dal punto di vista qualitativo, e del carattere ma alla fine abbiamo avuto ragione, perché abbiamo fornito una buona prestazione. Nel momento in cui loro non avevano energie abbiamo subito un gol, e su questo campo poi diventa difficile. Potevamo fare il 3-1, dovevamo rimboccarci le maniche e alla fine abbiamo colto una vittoria importante”.
Poi su Pio:
“Si poteva far meglio nell’attacco della profondità, ma ci prendiamo tutto il buono che questi ragazzi fanno, perché hanno voglia e fanno le cose giuste per la squadra. Oggi il gioco era meno fluido a sinistra perché i loro attaccanti prendevano Bastoni, pertanto si è sviluppato meglio a destra. Dobbiamo avere più alternative nell’attaccare, abbiamo subito capito le mosse del Genoa e ci siamo calati nel piano tattico della partita”.
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