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AMARCORD –  Udinese-Napoli: precedenti, ricordi scudetto e chiavi del match di Serie A

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C’è un filo sottile che lega Udine a Napoli. Un filo fatto di attese, di gol pesanti, di pareggi che diventano storia e di vittorie che sanno di liberazione. La quindicesima giornata di Serie A riporta gli azzurri al Bluenergy Stadium, un campo che negli anni è diventato teatro di incroci mai banali.

I precedenti in Friuli parlano chiaro: 47 sfide ufficiali, con l’Udinese avanti nel conto delle vittorie (14), ma con un numero impressionante di pareggi (22) e 11 successi del Napoli. L’ultimo sorriso bianconero risale ormai a un’altra epoca calcistica, la Serie A 2015/16, quando l’Udinese si impose 3-1. Da allora, il Napoli ha trasformato Udine in una tappa meno ostile: sei vittorie e tre pareggi, una striscia aperta che dura da quasi un decennio.

E pensare che prima di questa inversione di tendenza, gli azzurri avevano vissuto anni difficili in Friuli: dal roboante 0-5 del 2007/08, erano arrivati solo quattro pareggi e quattro sconfitte fino al 2016. Udine, insomma, non perdonava.

Poi c’è una data che resterà scolpita nella memoria collettiva del popolo napoletano: 4 maggio 2023. Trentatreesima giornata, Udinese-Napoli finisce 1-1. Un pareggio che vale più di una vittoria, perché consegna aritmeticamente agli azzurri il terzo scudetto della loro storia, dopo quelli del 1987 e del 1990. Lovric apre le marcature al 13’, Osimhen risponde al 52’. Al triplice fischio, Udine diventa Napoli.

C’è anche un dato che racconta continuità e personalità: il Napoli va a segno in Friuli da dieci partite consecutive, con 19 reti complessive. L’ultima volta a secco? Settembre 2014, uno 0-1 deciso da Danilo. Un’altra era, un altro calcio.

L’ANALISI DEL MATCH

Guardando al presente, Udinese e Napoli condividono una statistica curiosa e preoccupante: insieme al Genoa, sono tra le squadre che hanno subito più gol tra il 46’ e il 60’ in questo campionato (cinque reti). Un quarto d’ora che può diventare decisivo.

I friulani, inoltre, guidano una classifica poco invidiabile: sono la squadra che ha concesso più rigori nella Serie A 2025/26, cinque, al pari del Milan. Non solo: l’Udinese soffre anche gli avvii di gara, con quattro gol subiti nei primi quindici minuti, dato condiviso con Sassuolo, Fiorentina e Verona.

La sfida mette di fronte anche due allenatori che si conoscono: quello tra Kosta Runjaic e Antonio Conte è il terzo incrocio ufficiale. Nei due precedenti dello scorso campionato, il bilancio sorride al tecnico azzurro, con una vittoria e un pareggio.

Sul piano individuale, qualche nota sparsa ma significativa. Jakub Piotrowski ha trovato lunedì scorso contro il Genoa il suo primo gol in Serie A. Nicolò Zaniolo, invece, ha un solo centro in carriera contro il Napoli: Roma-Napoli 2-1, stagione 2019/20. Rasmus Hojlund arriva invece da una domenica speciale contro la Juventus, con la prima rete segnata a Di Gregorio, portando a quattro il totale dei gol realizzati contro il portiere bianconero in Serie A. Il danese, quando incrocia squadre italiane, sembra avere sempre un conto aperto.

A dirigere l’incontro sarà Simone Sozza della sezione di Seregno, arbitro chiamato a tenere sotto controllo una partita che, come spesso accade a Udine, promette tensione, storia e dettagli decisivi.

Perché Udinese-Napoli non è mai solo una partita. È un ritorno, un ricordo, un amarcord che profuma ancora di scudetto.

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