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Renica, Tosolini, Budel, Bucchioni, De Rienzo e Fabbroni a Radio Napoli Centrale

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Renica: “A Udine potrebbe essere un’occasione per Lucca. Conte sta facendo quel che può”

A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto l’ex calciatore Alessandro Renica: “Secondo me, la prestazione del Napoli a Lisbona è stata leggermente sotto tono, soprattutto nei primi venti minuti, sia sul piano fisico che mentale. Questo è probabilmente dovuto alla mancanza di rotazioni, che diventano cruciali quando si affrontano tre competizioni contemporaneamente. Le rotazioni, naturalmente, dovrebbero coinvolgere giocatori di qualità elevata, ma purtroppo ci sono troppi infortuni che rendono difficile sfruttare al massimo la rosa. Conte, quindi, deve adattarsi alla situazione con i giocatori disponibili, spremendoli letteralmente al massimo, dato che non ha alternative valide. La mancanza di ricambi di livello come De Bruyne, Lukaku, senza neanche menzionare gente come Lobotka o Gilmour, pesa inevitabilmente. L’assenza di questa qualità in campo potrebbe aver influito sull’esito della partita contro il Barcellona, dove risultati diversi sarebbero potuti emergere con una rosa più completa. Lucca? Forse questa partita potrebbe rappresentare per lui un’occasione speciale, considerato che ha giocato a Udine e potrebbe sentire il desiderio di dimostrare il suo valore. La motivazione è una leva su cui Conte riesce a lavorare bene con i suoi giocatori, quindi starà a lui effettuare le valutazioni necessarie e decidere il da farsi. Vedremo poi cosa ne verrà fuori. Certamente il Napoli rimane una squadra fortissima, capace di vincere contro chiunque come ha dimostrato tante volte. Consideriamo però che tutte queste gare consecutive possono creare svantaggi in certi periodi. L’Udinese potrebbe trarre vantaggio dal fatto di arrivare più fresca, avendo avuto una settimana tranquilla per prepararsi al meglio”. 

Tosolini: “Udinese squadra altalenante, che ultimamente sta regalando un tempo agli avversari”

A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto la giornalista di TeleFriuli Monica Tosolini: “L’Udinese si sta dimostrando piuttosto instabile, sia in termini di prestazioni che di risultati. Non è raro sentire Runjaic manifestare delusione e, anche se non era lui in panchina durante la partita contro il Genoa (in quel caso c’era il vice), ha comunque deciso di presentarsi davanti alla stampa per assumersi le responsabilità in prima persona. Si è mostrato molto critico nei confronti della squadra, evidentemente insoddisfatto dell’approccio messo in campo. È ormai prassi che l’Udinese, quasi sistematicamente, finisca per regalare un tempo agli avversari. La situazione appare complicata, soprattutto per l’assenza di Atta, un giocatore chiave, che non sarà disponibile almeno fino a gennaio. Inoltre, c’è un’emergenza legata alla fascia sinistra, dove mancano praticamente tutti i titolari abituali. Piuttosto che limitarsi a recriminare con la squadra – cosa che comunque ha fatto in un confronto ad inizio settimana per analizzare gli errori commessi – l’allenatore si sta ora concentrando su come affrontare il Napoli. Di norma, l’Udinese scende in campo con un 3-5-2, ma le opzioni per la fascia sinistra sono estremamente limitate. Camara e Zemura, i due principali candidati per quella posizione, sono entrambi indisponibili, e Rui Modesto, impiegato contro il Genoa, ha offerto una prestazione tutt’altro che convincente. Tra le ipotesi al vaglio del tecnico c’è lo spostamento di Izibue, solitamente utilizzato a destra, sulla corsia mancante, oppure un cambio radicale del sistema di gioco, con il possibile ritorno al 4-4-2. Questo modulo era già stato adottato in passato contro il Napoli, ottenendo anche buoni risultati”.

Budel: “Udinese squadra fisica, ma contro il Napoli avrà un atteggiamento prudente e coperto”

A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto l’ex calciatore Alessandro Budel: “L’Udinese è una squadra caratterizzata da una forte fisicità, qualità che le permette di mettere in mostra i suoi punti di forza. È vero però che, contro il Genoa, non ha offerto una prestazione brillante. Anzi, spesso è stato il Genoa a gestire maggiormente il possesso palla e a condurre la partita, grazie anche a una maggiore attenzione. Nonostante ciò, l’Udinese ha la capacità, proprio grazie alla sua fisicità, di essere insidiosa, specialmente quando adotta un baricentro basso. Questo potrebbe creare difficoltà ai partenopei. Sarà comunque una gara complessa, anche se bisogna ammettere che in casa quest’anno l’Udinese non sta brillando.È possibile che il Napoli abbia accusato quel colpo, ma sono dell’idea che la squadra voglia ripartire con slancio e determinazione, come ci ha dimostrato in diverse occasioni quest’anno sotto la guida di Conte. Credo quindi che scenderà in campo con la giusta mentalità per affrontare questa sfida. Mi aspetto una partita in cui l’Udinese adotterà un atteggiamento più prudente e coperto rispetto a quanto visto contro il Genoa, dove ha concesso gol su contropiede, in particolare il secondo. Il Napoli, invece, proverà a dominare la gara, cercando di imporre il proprio gioco e di trovare il gol quanto prima per indirizzare subito l’incontro”.

Bucchioni: “È irrealistico pensare di avere un rendimento sempre alto con così tante assenze”

A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il giornalista Enzo Bucchioni: “Non dobbiamo sempre partire dal presupposto che le nostre squadre siano necessariamente inferiori a molte di quelle con cui ci confrontiamo. Ci sono situazioni in cui riesci a compensare il divario e altre in cui non ce la fai. Giocare in casa può essere più semplice, grazie all’ambiente che ti sostiene e offre un vantaggio psicologico, ma al di là di questo non ci sono altre spiegazioni immediate. Analizzando partita per partita, le ragioni emergono chiaramente. Per esempio, prendendo la prima partita contro il City: il Manchester City è più forte del Napoli. Questa è una realtà evidente e non c’è nulla di sorprendente da scoprire o aggiungere; semplicemente, quando affronti una squadra di quel calibro il risultato può prendere una direzione prevedibile. Ci sono comunque momenti in cui tutto gira per il verso giusto, riesci a esprimere un grande calcio, superando le difficoltà. Il Napoli, in determinate gare, ha dimostrato di saperlo fare. Tuttavia, in situazioni dove mancano molti giocatori chiave, è irrealistico aspettarsi che il Napoli possa competere costantemente a quei livelli. L’altra sera, ad esempio, il Napoli ha spesso sofferto l’inferiorità numerica a centrocampo. Il lavoro di Conte è stato efficace, utilizzando un modulo 4-3-3 o 4-1 (a seconda della lettura), che ha evidenziato i problemi nelle distanze tra i due centrocampisti del Napoli. Quando l’altra squadra, come successo con Bino, schiera cinque uomini a centrocampo, diventa complicato gestire il possesso palla e mantenere il controllo del gioco”.

De Rienzo: “Napoli, periodo di stanchezza con una rosa ridotta all’osso. Se manca il tempo per rifiatare arrivano le sconfitte”

A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto la giornalista Jolanda De Rienzo: “Troppi discorsi sono stati fatti, a mio parere, che hanno generato solo ulteriore confusione. Il calcio, come sostengono gli esperti, è una cosa semplice. E, semplicemente, il Napoli sta attraversando un periodo di stanchezza, con una rosa ridotta all’osso. Questo comporta che certi giocatori non abbiano la possibilità di rifiatare. Per rivedere un Mamine al meglio non sappiamo quanto tempo ci vorrà, speriamo sia breve, ma intanto incombe anche l’impegno della Supercoppa, in un calendario già fitto per il Napoli. Bisogna dunque attendere e sperare che molti calciatori ritrovino la miglior condizione fisica. Sulle fasce esterne, ad esempio, ci sono problemi. Spinazzola ha un minutaggio limitato e Olivera non sembra essere al massimo della forma. Lang e Neres, invece, hanno collezionato diverse partite consecutive. Certo, si sa che i giocatori sono preparati per sostenere più impegni in una settimana, ma la stanchezza non è solo fisica: è anche mentale. È evidente che il Napoli ha accusato i recenti impegni. Giocare in Champions in uno stadio straordinario come quello del Benfica – dove si percepisce davvero lo spirito di quella tifoseria – non è facile. Inoltre, si è scontrato con un allenatore difficile come Mourinho, che ha saputo impostare la partita con grande astuzia tattica”. 

Fabbroni: “Al Napoli mancano più le energie mentali che quelle fisiche”

A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto il giornalista Mario Fabbroni: “Il Napoli è senza dubbio la squadra campione in carica e, come spesso accade, chi si trova ad affrontare una formazione con il tricolore sul petto tende a fare di tutto per complicargli la vita. Le avversarie si chiudono in difesa con grande determinazione o adottano strategie per bloccare il gioco, rendendo ogni partita particolarmente insidiosa. In queste condizioni, trovare spazi diventa davvero complicato. Le cose in Europa, tuttavia, potrebbero essere diverse. Gli spazi concessi in campo sono spesso maggiori, il che teoricamente consente di giocare un calcio più fluido e dinamico. Ciononostante, il bilancio esterno del Napoli in campo europeo resta molto deludente, con zero punti all’attivo finora. È una situazione che giustamente preoccupa e non si può ignorare, anche se guardare al passato con nostalgia non aiuta. Certo, in altri tempi il Napoli schierava giocatori con una maggiore capacità nel finalizzare le occasioni, ma rimpiangerli non porta soluzioni. Benfica? Ritengo si tratti principalmente di un blocco mentale. Quando manca la freschezza psicologica, diventa difficile approcciare certe gare nel modo giusto, anche considerando che si tratta della Champions League. A livelli così alti non dovresti nemmeno aver bisogno di motivazioni extra: la competizione in sé dovrebbe bastare. Il problema è nelle energie mentali già consumate. Dopo un periodo buio culminato nel match contro il Bologna, che rappresentava il punto più critico del momento del Napoli, la squadra ha avuto una reazione importante e ha trovato nuovo slancio per cinque partite consecutive. Durante quel ciclo tutto sembrava fluire perfettamente, raggiungendo un picco di rendimento. Tuttavia, è proprio da questo accumulo di tensioni e sforzi che può essere derivata la mancanza di lucidità mentale mostrata successivamente”.

 

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