L’EDITORIALE – Napoli e il mercato di gennaio: basta favole, servono idee chiare e responsabilità
di Vincenzo Letizia
A metà novembre, puntuale come un raffreddore fuori stagione, si riattiva la giostra del calciomercato inventato. I “presunti esperti” – categoria sempre più affollata – ricominciano a sparare nomi a caso per acchiappare click, con la stessa credibilità di chi giura di aver visto Maradona a un autogrill. Il Napoli, storicamente, a gennaio non fa rivoluzioni e non le farà nemmeno stavolta; eppure gli espertoni già imbastiscono trattative folli, nomi da videogame e retroscena che meriterebbero il ritiro immediato della tessera professionale.
Ma oggi, si sa, per essere “giornalisti” basta una telecamera, un sito improvvisato o – nel peggiore dei casi – un paio di gambe in primo piano. Poi ci ritroviamo a leggere scempiaggini che con il mestiere vero della stampa non hanno nulla a che vedere.
E arriviamo al punto: Conte non ha più diritto di lamentarsi. Ha avallato, scelto e difeso questi calciatori. Ora è il momento di farli rendere, non di alzare il volume delle conferenze stampa. Semmai è De Laurentiis che avrebbe motivo di alzare la voce, davanti all’infermeria piena, al gioco soporifero e al minutaggio ridicolo concesso a giocatori pagati profumatamente. Giocatori che Conte ha voluto, scelto e blindato a inizio stagione.
La verità è semplice: al Napoli non servono Mbappé, Vinicius o altri sogni da clickbait. Serve organizzazione di gioco, serve identità, serve quella cazzimma che fin qui è rimasta in fondo al cassetto, sigillata come un souvenir dimenticato.
Il mercato non risolve ciò che non si allena. E gennaio, piaccia o no, non è il mese delle magie: è il mese degli alibi. Napoli scelga da che parte stare.
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