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De Laurentiis: “Le Nazionali ci sfasciano i calciatori, non si può andare avanti così”

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Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, interviene a “Motore Italia” esprimendo grande entusiasmo per la scelta del Golfo di Napoli come sede della 38ª Louis Vuitton America’s Cup 2027. Definisce la vela un’esperienza unica che unisce mare e cielo e celebra la bellezza di un territorio che, con Sorrento, Capri, Ischia e Napoli “regina”, rappresenta uno dei luoghi più affascinanti d’Italia. Ringrazia il sindaco Manfredi e la premier Meloni per aver portato l’evento in città, convinto che genererà un enorme indotto economico e valorizzerà l’intera area.
De Laurentiis descrive le moderne imbarcazioni dell’America’s Cup come la “Formula 1 del mare”: veloci, spettacolari e tecnicamente avanzate, capaci di offrire uno show sportivo senza paragoni.
Il presidente sottolinea inoltre come Napoli stia tornando centrale in Europa e invita a superare il paragone costante con Milano: il vero limite, secondo lui, è la mancanza di investimenti e coesione sul Sud. Forte della sua esperienza nel Calcio Napoli, richiama gli imprenditori campani a unirsi in un vero network competitivo a livello internazionale. L’America’s Cup, conclude, è un’occasione unica per dare al mondo un’immagine brillante e orgogliosa di Napoli.

Il patron azzurro torna a puntare il dito contro il sistema che regola i rapporti tra club e nazionali. Le società investono milioni sui calciatori, ma ne perdono la disponibilità quando vengono convocati, spesso rientrando con infortuni che pesano sulla stagione. “Noi paghiamo gli stipendi e i giocatori vanno in nazionale per poi ritrovarseli distrutti. E in cambio ci danno solo spiccioli”, ha dichiarato il patron azzurro, chiedendo un riequilibrio economico e normativo.

Secondo De Laurentiis, il calendario attuale è diventato insostenibile: “Si gioca troppo. I calciatori non possono reggere 50, 60 o 70 partite l’anno”. Da qui la proposta, già espressa in passato, di limitare la presenza dei big nelle selezioni: “Dopo i 23 anni non si dovrebbe più andare in nazionale. Bisogna far crescere i giovani, non spremere chi gioca già tre competizioni con i club”.

Il numero uno azzurro rincara la dose: “Ho prestato Rrahmani ed è tornato sfasciato, Anguissa è tornato sfasciato. Non si può andare avanti così. Quando ci sono i campionati devo arrivare fino alla fine senza interruzioni, bisogna avere meno squadre, fare meno partite”.

“I giocatori prendono uno stipendio dalle società e le società devono poter decidere se mandarli nelle Nazionali o no. Se un giocatore si infortuna in Nazionale, si deve riaprire una finestra di mercato e ci devono risarcire. Ma sembra che alla Fifa e all’Uefa dei campionati nazionali non interessi nulla” ha detto ancora il proprietario del Napoli.

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