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ESCLUSIVA – Team Altamura, il DS Lauriola: “Sarà un piacere salutare Cicerelli, meno incontrarlo da avversario. Campionato affascinante, Catania con il vantaggio della continuità”

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In vista di Catania-Team Altamura, la redazione di TuttoCalcioCatania.com ha intervistato il Direttore Sportivo biancorosso Matteo Lauriola. Focus sul progetto portato avanti dal club pugliese, le sensazioni con riferimento al campionato e alle ambizioni del Catania, analizzando i temi principali che riguardano il confronto di domenica pomeriggio al “Massimino” tra le due squadre.

Direttore, come si sviluppa il progetto Team Altamura?
“Il progetto è stato implementato soprattutto sulla figura del mister Mangia, che non sto qui a presentare, ha lavorato con i giovani ad un certo livello e di conseguenza ho pensato a lui per cercare di mettere su una squadra giovane. Di solito nella formazione titolare giochiamo con almeno 6 under, ma non perchè venga imposto, piuttosto per il fatto che le scelte dell’allenatore ricadono sui calciatori che in quel momento gli danno più garanzie e guarda caso oggi giocano stabilmente in rosa 2005, 2003, 2004, 2006 ottenendo un buon minutaggio ma soprattutto valorizzando giovani di proprietà, aspetto che merita di essere sottolineato”.

Come siete riusciti a convincere un allenatore dal curriculum importante come Mangia a sposare il vostro progetto?
“Sai quanto può valere la parola amicizia? In questo caso parliamo di un rapporto di amicizia lungo e duraturo. Ho aspettato solo il momento opportuno per poter avere Mangia alle mie dipendenze, e mi sembra strano pure poterlo dire. Apprezzo i suoi metodi di lavoro, lo vedo lavorare con passione durante la settimana con concetti chiari, preparando l’allenamento come non si è abituati a fare in C ma soltanto in categorie superiori. A dimostrazione che il valore di Devis non è mutato nel tempo, anche se c’è stato qualche anno in cui non ha allenato. E’ un allenatore per piazze importanti”.

Come prosegue il percorso di crescita della squadra?
“I ragazzi stanno crescendo bene in un campionato difficilissimo, molto affascinante, dove la prima in classifica può perdere con l’ultima della classe in qualsiasi momento. Lo paragono tanto alle caratteristiche di una Serie B, dove tutte le squadre sono organizzate, strutturate, con un’idea di calcio ben precisa su cui fondano la propria stagione. Il nostro obiettivo primario è il raggiungimento della salvezza, molto difficile se si considera l’attuale media punti di un campionato livellato verso l’alto dove non vedo squadre materasso. In questo contesto il nostro percorso fino ad oggi è soddisfacente in pieno, soprattutto per l’identità precisa e netta che la squadra riesce a mettere in campo ogni domenica. Ci sono state delle settimane in cui abbiamo riportato sconfitte contro compagini molto blasonate, veniamo da un pareggio meritatissimo contro il Cosenza, partita equilibrata con una formazione in cui 8/11 giocavano in B lo scorso anno. Guardiamo adesso alle prossime due gare con Catania e Salernitana”.

Domenica pomeriggio, appuntamento allo stadio “Angelo Massimino”…
“Scendere in campo a Catania è bello per tutti, anche per quei ragazzi che non hanno mai giocato in un palcoscenico del genere. Sarà sicuramente uno stimolo in più, fermo restando che la gara riserva delle difficoltà legate alla differenza di caratura tra le due formazioni. Giochiamo in maniera pressochè speculare, sono convinto che assisteremo ad una bella partita con una cornice di pubblico degna degli obiettivi che una piazza così gloriosa sta cercando di raggiungere”.

Che partita potremmo aspettarci domenica?
“Un ulteriore tappa del percorso di crescita della squadra di Mangia che non fa della rinuncia al gioco la propria caratteristica. L’Altamura ha un’identità ben precisa, verrà a Catania rispettando la piazza e l’avversario ma cercando di fare la propria gara. Sognando un risultato storico, perchè no. Ognuno di noi ha la voglia di ben figurare, di vincere a Catania, di battere qualsiasi grande squadra. Sono ambizioni che devono essere da stimolo a livello quotidiano per raggiungere i nostri obiettivi. Non puoi non alimentarti quotidianamente con questa voglia di ben figurare. Anch’io non vedo l’ora di godermi la cornice di pubblico che si presenterà allo stadio”.

Lotta promozione, secondo lei quante possibilità ha il Catania di riuscire a spuntarla?
“Le stesse di altre squadre che hanno la fortuna di avere organici costruiti per un obiettivo così importante, supportati da proprietà altrettanto ambiziose e piazze gloriose. La combinazione di tutti questi fattori fa sì che ognuna di loro possa decisamente ambire alla vittoria del campionato. Al Catania lo auguro perchè il direttore Ivano Pastore è un mio carissimo amico, inoltre nella rosa del Catania c’è un giocatore che è di Manfredonia come me, Cicerelli. Il papà è un amico. Mi farà piacere salutare Cicerelli, meno incontrarlo da avversario. E’ sicuramente il valore aggiunto del Catania, un fattore in Serie C. Lui in questa categoria determina tutto in grassetto, neretto e sottolineato”.

Sarà un campionato incerto fino alla fine?
“Si deciderà all’ultima giornata. La differenza la farà la qualità degli organici ma soprattutto l’attenzione a non commettere errori. Poi chi ha la qualità di solito riesce a tirarla fuori. Il Catania sta disputando da troppi anni questo campionato e non può non essersi calato nella realtà della Serie C, ha un tecnico con il quale lavora dalla passata stagione, vanta il fattore della continuità che è fondamentale nel raggiungimento di un obiettivo, a differenza di quando costruisci una rosa tutta nuova in estate. Parti in vantaggio rispetto a chi crea dal nulla. L’agonismo, poi, è una carattistica che non manca al Catania e tatticamente Toscano non è l’ultimo arrivato, sa anche come vincere i campionati. Sono convinto che nessuna di quelle 4-5 squadre a cui tutti guardano come le principali candidate per la vittoria del campionato possa prendere il distacco definitivo. Secondo me sarà un campionato tirato fino all’ultimo, affascinante per questo motivo”.

Queste sono, forse, le partite più difficili da preparare per una big…
“Concordo. Sono sicuro, però, che il Catania non commetterà l’errore di sottovalutarci, sarebbe assurdo pensare di sottovalutare una qualsiasi delle squadre che fanno parte di questo girone. Nessuno può permetterserlo. E tutte hanno dei top player per la categoria. Noi abbiamo dei giovani importanti ma anche elementi di esperienza che aiutano poi i ragazzi ad inserirsi nel contesto. I giovani sono stati incastonati in un contesto di ‘anziani’ importanti per curriculum, valore ed entusiasmo. Basti pensare che Lepore ha 40 anni, vanta 500 partite e dimostra un’età di molto inferiore. Cito anche Rosafio, Crimi, Curcio e Poli tra gli altri. E’ un bel gruppo fatto di persone serie che amano lavorare alle dipendenze di un tecnico che è un piacere vedere lavorare con l’impostazione data alla squadra che, ne sono convinto, è destinata a mostrare ancora di più le proprie qualità possedendo margini di miglioramento”.

Si ringraziano la società Team Altamura ed il Direttore Sportivo Matteo Lauriola per la gentile concessione dell’intervista.

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