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Le penne

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Mamma mia, che delusione, ragazzi. Profonda. Cocente. Inaspettata. Solo in piccola parte temperata dal pareggio rimediato nei minuti di recupero dalla sassata di Athekame. Un pochino di sollievo me l’ha dato, dai. Già, si poteva anche perdere. In casa. Con l’ultima in classifica. Oltretutto dopo essere passati in vantaggio a inizio gara. E io, lo confesso, l’avevo data per persa. Eppure…. Si era presentato uno strano presagio premonitore. Sì, all’improvviso, mentre aspetto la partita, nella mia mente fa capolino una storiella. Il signor Biro ideò la penna a sfera. Cedette il brevetto al barone Bich, che commercializzò la famosa Bic. Entrambi sono morti. Ci hanno lasciato le penne. Vengo trafitta da un pensiero. Non è che ci lasciamo le penne anche noi stasera? Lo scaccio subito. Figuriamoci. Stasera si vince e poi ci si mette in poltrona, sereni come un pisello nel suo baccello, a vedere cosa fanno le altre. Gli Orrendi in primis. Sorrido, pensando a Stanlio e Olio. Per scrupolo vado a controllare l’arbitro, per sincerarmi che non sia La Penna. Di penne non voglio proprio sentir parlare. Certo che il Napoli ne ha beccati 6 dal PSV, non proprio uno squadrone. La partita del S. Paolo non nasce sotto buoni auspici, purtroppo. Ma, insomma, se incameriamo i nostri 3 punti, il weekend diventa promettente. Scaccio anche il fastidio per la minaccia di Gerry nostro di non voler vendere il Milan. Le parole di quello lì per me non hanno nessun valore.

Rafa, il gol dell’illusione.

La formazione è pressochè scontata. La presenza di Nkunku in panchina permette di partire con Leao e Gimenez. De Winter al posto di Tomori l’unica novità. Per il resto, quelli abbiamo disponibili e quelli devono giocare. Di qui non si scappa. Bando alle suggestioni di penne, che lasciano il tempo che trovano. Io penso di vincere. E non solo. Voglio i gol di Leao e Santi. Voglio chiudere la pratica nel primo tempo, per amministrare una ripresa tranquilla e risparmiare preziose energie. Martedì ci aspetta l’Atalanta. Dovranno giocare sempre quelli, maledizione al secchio. Mi riprometto di togliere subito lo sguardo, se verranno fatte certe inquadrature in tribuna. Alcune facce mi disgustano. E mi stimolano idee… bizzarre. Niente di particolarmente becero, per carità. Non sono una buzzurra. So essere gentile anche con chi non lo merita. Per esempio, inviterei chi so io ad abbuffarsi di funghi, pietanza molto gustosa. Non si deve fare distinzione tra gli uni e gli altri, per una semplice questione di democrazia. Tutti i funghi sono commestibili. Alcuni solo una volta. Eh, cerco sempre di usare l’ironia come arma di difesa. Ma credo che prima o poi verrà il momento di comprare il fucile. Bando alle facezie. Si comincia! Vinceremo! E certe penne velenose che scrivono su giornaloni, senza neanche portare particolare rispetto alla lingua italiana, dovranno inventarsi qualcosa, mentre masticano fiele. Io, comunque, una certa ansia la sento.

Zachary, il gol della speranza

Il gol di Leao mi manda in Paradiso. Il mio piano comincia a concretizzarsi. Adesso voglio il timbro di Gimenez. Santi si deve sbloccare. Poi domani tiferò, anche se credo invano, per il Napoli. La mia mente è attraversata da tanti pensieri. Il mio cuore culla dolci speranze. Invece…. non andiamo, prudenti ma decisi, alla ricerca del secondo gol. Giochicchiamo, ci ritraiamo, ci incartiamo, infondendo coraggio al Pisa. L’andazzo non mi piace. C’è qualcosa che non va. Non credo si tratti di sottovalutazione dell’avversario. Sembriamo stanchi, legnosi e impauriti. Non chiudiamo la partita nel primo tempo. Sono un po’ preoccupata. La ripresa, che io sognavo di normale amministrazione, non sarà facile. Speriamo di svegliarci. Ma iniziamo male il secondo tempo. Il rigore è giusto. Eccolo qua il pareggio, maledizione al secchio. Poi…. Be’, la partita l’abbiamo vista tutti. Mamma mia, temo che non ce la faremo a vincere. In panchina abbiamo ben poco. Sobbalzo sull’occasionissima sprecata da Leao. No, Rafa mio! Il gioco fatica a decollare. Il Pisa tiene bene il campo. Il colpo di testa di Gabbia. La sventola di Saele. Non capisco i cambi. Athekame messo fuori ruolo a sinistra al posto di un discreto Bartesaghi. Nkunku per un Gimenez, deludente sì, ma comunque l’unico centravanti che abbiamo in rosa. E dobbiamo cercare di vincere. Io, al limite, avrei rischiato, togliendo un insufficiente Fofana. Il mondo mi crolla addosso sul gol di Nzola. Ma c’è un evidente fallo su Gabbia. Ininfluente ai fini dello sviluppo dell’azione? Può essere. Però questo non importa. Il fallo c’è. Grosso come una casa. Deve essere fischiato. Figuriamoci. Dopo le polemiche furiose e pretestuose di Domenica scorsa…. Gol convalidato. E per noi è notte fonda. La sconfitta mi sembra ineluttabile. Mi viene quasi da piangere. Poi…la rasoiata dalla lunga distanza di Athekame. Sììììì!!!!!! Il sangue torna a scorrermi nelle vene. Il pareggio è poca cosa, per carità. Evita, comunque, una sconfitta atroce. All’ultimo respiro…. Saele si fa strada in area tra parecchi difensori. E’ davanti al portiere! Il tiro sfiora il palo. Nooo!!!!!

E così ci prendiamo il nostro misero punticino. Meglio che niente. Poteva pure andare peggio. Faccio i conti con la mia delusione. Abbiamo perso 5 punti in casa contro due neopromosse. Non devo pensarci, perché mi vien male. Al contrario di molti, non ce l’ho con Allegri. Tutt’altro. Non mi va di sindacare sulle singole prestazioni dei ragazzi. Mi ha fatto piacere sentire nel post partita dichiarazioni diverse da quelle a cui eravamo abituati negli anni scorsi. Nessuna ricerca di capri espiatori. Nessun accenno ad errori individuali. Nessuna recriminazione arbitrale sul secondo gol. Avremmo dovuto chiudere la partita dopo il primo. Colpa nostra che non ne siamo stati capaci. Chi è causa del suo mal pianga se stesso e ce la metta tutta per migliorare. L’amarezza è grande. Il nostro campionato, però, non finisce qui. Il problema è che dovremo andare a Bergamo Martedì con gli stessi giocatori. Forse recupereremo il solo Loftus per sedersi accanto a Max. Gli altri, tutti gli altri, possono fare cambi, attingendo dalla panchina, per cercare di dare una svolta alla partita. Noi no, grazie all’acume e alla prodigalità della nostra indegna Società, fautrice della rosa scarna. E la squadra mi sembra stanca. Quando ho visto Leao fare stretching e toccarsi l’anca, mi sono venuti brividi di terrore. Credo che gli altri tifosi, in primis quegli degli Orrendi, non siano sfiorati da queste paure, da queste ossessioni da infortuni. Il mio weekend calcistico è stato rovinato. Non ho nessuna pulsione a guardare le altre partite. Avessimo vinto, invece, sarebbe stata tutta un’altra musica. Chiudo il pezzo prima di Napoli Inter. Non so se la guarderò. Spero che il Napoli non ci lasci le penne, ma temo di sapere come andrà a finire. Con la Dea sarà durissima. Lo sappiamo tutti. Difficile non lasciarci le penne. Non impossibile, però. Io sono vicina ai ragazzi e all’allenatore. E coltivo una speranza nel mio cuore rossonero, perché…. Je suis Paolo Maldini. Je suis Zvonimir Boban.

Chiara

P. S. L’inaspettato risultato del S. Paolo mi ha risollevato l’umore. Mi è tornato il sorriso. Un pareggio sarebbe andato meglio? Non l’avrei schifato. Ma è meglio così. Molto meglio!

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