Brambati sentenzia: «Il Napoli paga l’assenza di giocatori importanti e gli errori del calciomercato»
In una chiacchierata senza fronzoli, Massimo Brambati ha analizzato l’attuale situazione del Napoli e non ha risparmiato critiche e riflessioni sul mercato estivo e sui progetti tecnici della squadra. L’ex calciatore e procuratore si è detto “sincero” nel sottolineare che, al posto del club, non avrebbe mai investito cifre ingenti per un certo acquisto, “già ad agosto”, come lui stesso afferma.
Assenze pesanti e bilancio critico
Brambati apre il suo discorso segnalando come «le assenze di alcuni elementi di quel Napoli che ha vinto lo Scudetto si sentono», citando ad esempio Amir Rrahmani, Stanislav Lobotka e Romelu Lukaku. Per lui, dunque, la squadra sta pagando un mix fra cambiamenti di organico, attese elevate e scelte di mercato che — nei fatti — non starebbero ancora producendo i risultati sperati.
Scelte di mercato, cosa non ha convinto
Entrando nel merito, l’analista non si limita a un generico richiamo, ma punta il dito su alcune operazioni specifiche: «Direi di sicuro Giorgio Lucca, anche se bisogna riconoscere che non era partito per fare il titolare ma acquistato per crescere all’ombra di Lukaku, che non c’è mai stato». Brambati sottolinea come l’intento fosse quello di un “progetto di crescita”, ma che in pratica quel piano non si sia concretizzato come ipotizzato.
Inoltre, nomina giocatori come Jesper Beukema e Benjamin Lang, definendoli “giocatori che non credo abbiano migliorato il Napoli”. L’impressione è che ci sia stata una “sopravvalutazione” — tanto economica quanto tecnica — di alcuni profili, che non hanno risposto alle aspettative.
Il “no” all’investimento: la frase chiave
La dichiarazione più fulminante arriva poi quando Brambati si mette nei panni del club: «Dico la verità, se mi avessero chiesto di spendere tutti quei soldi per Lucca avrei detto di no. E lo avrei detto già ad agosto, non ora». Con parole nette, evidenzia come il momento opportuno per certe riflessioni fosse prima dell’effettuazione dell’acquisto, non dopo. L’idea è che ci sia stato un “affrettarsi” o un “rischiare troppo” rispetto ai tempi e alle circostanze.
Allarme generale, ma ancora fiducia
Pur non risparmiando critiche, Brambati non cede al pessimismo assoluto: «Rimane comunque lì in alto in classifica, c’è ancora tempo per mettere a posto le cose». Tuttavia, sancisce che «questo è un grande campanello d’allarme», riferendosi in particolare alla sconfitta per 6-2 contro il PSV Eindhoven, di cui dice: «II 6-2 col PSV non mi sorprende, sento che c’è qualcosa che non fila liscio».
Conclusione
In sintesi, l’intervento di Brambati appare come un monito: il Napoli resta una realtà di alto livello, ma certe scelte — nell’organico e nel mercato — rischiano di compromettere il potenziale dell’annata. Il messaggio è chiaro: serve coerenza, progetto e, a monte, una riflessione seria prima che le decisioni siano irreversibili.
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