Roma, la seconda vita di Celik: da esubero a pilastro, ora serve blindarlo
Zeki Celik non è più un comprimario silenzioso. Da oggetto misterioso delle prime stagioni in giallorosso a punto fermo della difesa di Gasperini, il turco si è ritagliato un ruolo da protagonista assoluto nella Roma che vola in campionato. Una trasformazione tecnica e mentale che ha convinto società e tifosi: adesso il club deve affrontare il nodo più delicato, quello del contratto.
La svolta con Ranieri e la consacrazione con Gasp
Arrivato nell’estate del 2022 per fare l’esterno destro, Celik aveva faticato a lasciare il segno, tra prestazioni altalenanti e continue voci di mercato. La svolta è arrivata con Claudio Ranieri, che lo ha riadattato come braccetto destro nella difesa a tre. In quella posizione il turco ha trovato continuità, personalità e un rendimento inatteso, diventando un tassello irrinunciabile. Gasperini non ha fatto altro che raccogliere l’eredità, confermandolo titolare e valorizzandone la duttilità tattica.
Numeri da leader
La stagione 2025/26 sta certificando questa metamorfosi. Con 379 minuti in Serie A, un assist, una media voto di 7,16 e il titolo di MVP nella sfida col Verona, Celik è passato da riserva di lusso a colonna difensiva. Solidità nelle chiusure, capacità di lettura e partecipazione attiva alla manovra lo hanno reso “l’uomo in più” di una retroguardia che ha ritrovato compattezza.
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Il nodo rinnovo
Il contratto di Celik, in scadenza a giugno 2026, rappresenta adesso il vero bivio per la Roma. Massara e la dirigenza non possono permettersi di arrivare a ridosso della scadenza senza un accordo: il rischio di perderlo a parametro zero sarebbe un autogol pesante, soprattutto considerando la crescita esponenziale dell’ex Lille. Oggi Celik (il cui stipendio si aggira intorno ai due milioni) è il quinto giocatore più presente della rosa e un riferimento nello spogliatoio: blindarlo diventa una priorità.
Una certezza da blindare
La metamorfosi di Zeki Celik racconta molto della Roma di oggi: lavoro, spirito di sacrificio e capacità di reinventarsi. Da terzino in difficoltà a centrale imprescindibile, il turco incarna la rinascita difensiva giallorossa. Il campo ha parlato: ora tocca alla società tradurre il suo valore in un rinnovo che metta al sicuro uno dei punti fermi del progetto Gasperini.
Giallorossi.net – Andrea Fiorini
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