Un test dopo l’altro. L’aria è cambiata
Ora iniziamo a divertirci. L’ultima volta avevo scritto di come, dopo tempo, iniziasse nuovamente ad avere senso nutrire speranza nelle potenzialità del Milan. Speranza che, finalmente, è stata ripagata con la bella serata contro il Napoli (che ha fatto qualche danno agli umori focosi dell’ambiente giornalistico partenopeo) e, in generale, con il ‘sigillo’ delle quattro vittorie di fila. 4 nelle prime 5 di campionato e, davvero, peccato per quella sciagurata gara d’esordio in casa con la Cremonese. Che poi, vai a vedere se veramente, come dicono i maligni, sia servita a dare un boost nell’acquisto di Adrien Rabiot, il vero ingranaggio di cui il Diavolo aveva disperatamente bisogno da tempo. Nulla togliere alla classe senza tempo di Sua Maestà Luka Modric. Il francese è proprio il tassello tattico che mancava nel centrocampo del Milan, come collante straordinario tra reparti e come presenza versatile e intelligente nelle due manovre della squadra.
Dicevamo: potevamo essere a punteggio pieno ma, ad ogni modo, abbiamo fatto un piacevole filotto in cui, tra l’altro, abbiamo subito un sol gol. Proprio quello di De Bruyne dagli undici metri. In totale, invece, considerando tutte e 5 le partite, ci sono anche i due della Cremonese. 3 in 5 partite. Solo la Roma, al momento, ne ha subiti di meno (appena uno). Insomma, il lavoro inizia a vedersi e si palesa anche sul piano dell’intraprendenza calcistica, una bella rivincita per Max nei confronti del circolo degli ‘antiallegriani’. Il Milan sta imparando a difendersi con attenzione ma, ancor di più, sta offrendo un bel calcio in manovra offensiva, azionando alla perfezione tutte le qualità degli interpreti. Christian Pulisic su tutti. Lo statunitense è diventato una forza della natura, offrendo con costanza prestazioni e numeri (4 gol e 2 assist in 5 partite, beati i fantallenatori) che già aveva messo in mostra nelle passate stagioni. Sarà interessante ora vedere come si inserirà Leao e che tipo di approccio potrà dare al nuovo scacchiere targato Allegri.
Oltre alle questioni tecnico-tattiche, è altrettanto piacevole vedere una compattezza quantomeno nell’area tecnica, con un profilo serio e una grande applicazione dalla settimana d’allenamento alla prestazione in campo. C’è ambizione, convinzione e voglia di pensare solo a vincere le partite. Per troppo tempo, una lunga serie di chiacchiere e spernacchiate, ha danneggiato ogni tipo lavoro e programmazione. Ora, richiamando anche quello che si scrive in questi giorni, pare che Allegri sia stato molto bravo nell’isolare la squadra dai fattori dirigenziali nocivi per il rendimento e il lavoro. Se questo equilibrio tra ruoli dovesse protrarsi, allora potremmo davvero iniziare a vedere qualcosa di vincente ed emozionante. Come lo è stato contro il Napoli. Nessun timore reverenziale davanti ai vincitori di due degli ultimi tre scudetti. Loro rimaneggiati in difesa ma con tutti i tenori di livello dal centrocampo in su. Tenori che si sono sentiti davvero poco e ad intermittenza, finché la partita era in parità numerica. Merito di una linea difensiva praticamente impeccabile e un ottimo filtro dei centrocampisti. Indispensabile Rabiot. Immenso Modric. Menzione d’onore anche per Fofana, peccato per quel contropiede – terminato con il tiro abbondantemente alto – che poteva dare un altro duro colpo al Napoli. Vabbè, abbiamo vinto lo stesso.
Qualche rosicatina c’è stata e, come sempre, è un bene. Vuol dire che, almeno un po’, si sentono sotto pressione. C’è chi ha invocato altri rigori, chi ha sminuito i rossoneri limitando l’analisi ad un ‘pullman e contropiede’. Chi voleva che l’espulsione di Estupiñan fosse immediata. Insomma, le solite cose. La bella serata vissuta, contro la squadra di Antonio Conte, ha dato ai tifosi una bella fotografia del momento del Diavolo. Si respira aria fresca. Sì, quell’aria fresca che mancava e che serviva. Quanto serviva. Ora arriva un altro test di quelli tosti, contro un avversario impegnativo ma con chiavi di lettura di gran lunga differenti rispetto alla sfida contro i partenopei. Quell’avversario è la Juventus di Igor Tudor. I bianconeri sono ancora imbattuti dopo 5 sfide di campionato. Condividono la (molto) provvisoria imbattibilità Atalanta e Cremonese. Nonostante la casella delle sconfitte sia ancora ferma 0, la Juve non sta vivendo un momento straordinario. La squadra di Tudor non vince da praticamente un mese (dalla sfida contro l’Inter finita 4-3) ed è reduce da ben 4 pareggi di fila in cui ha sempre subito gol, la maggior parte delle volte al termine del primo tempo o della partita. Troviamo sicuramente una squadra più ‘scorbutica’ del Napoli, ancora alla ricerca della proprio identità e, potenzialmente, capace sia di una prestazione sottotono che di una super serata della vita. Bisognerà tenere d’occhio alcune loro individualità, Yildiz su tutti. Occhio anche alla possibile partenza dal primo minuto di Vlahovic. Sarà una serata da ex per Rabiot e soprattutto per il tecnico Max Allegri. Vietato emozionarsi, si può sperare in un’altra bella prestazione dopo il successo contro il Napoli. Vedremo. Forza Milan
Joker