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I meriti di un allenatore

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Avviso a Max Allegri- Max Allegri non è il tipo da illudersi dopo appena 5 turni di campionato e due di Coppa Italia. Gli è andata bene col Napoli in 10 contro 11 per quasi 40 minuti e nel finale, agitandosi come non mai, ha fatto intendere che lo spettacolo non gli è piaciuto. Per questo delle lodi di taluni ex feroci contestatori è utile che ne faccia un uso intelligente. Ho l’impressione che abbia anche capito quale sia la trappola mortale che qualche tifoso mascherato gli ha teso in queste settimane scommettendo sullo scudetto al Milan senza un minimo di conforto critico allo scopo non dichiarato di poter dire alla fine “visto??????”. È bastata una squalifica -evento ordinario nel calcio- per aprire un dibattito sul sostituto di Estupinan con una serie di candidature. Questo significa appunto che la rosa non è così super-competitiva come il sottoscritto si affanna a ripetere da settimane.

Fonte Milan News

Non ho mai fatto sconti agli allenatori, li ho sempre massacrati e passati al setaccio, non risparmiando critiche feroci ai limiti della persecuzione. Da sempre li incolpo di tutto, di ogni nefandezza, di ogni possibile difetto, tutta colpa loro, tutto è riconducibile a loro. Io infatti attribuisco tantissima importanza all’allenatore e teorie secondo le quali il tecnico conta per una piccola percentuale non mi hanno mai trovato d’accordo. Il rovescio della medaglia allora qual è? Il rovescio è che quando le cose vanno bene, ma non solo per i risultati, ma in ogni particolare, allora il merito è tutto loro.

Allegri non mi è mai piaciuto, se non quello di Cagliari che faceva giocare molto bene la compagine isolana; quello juventino poi, per me, era l’anti calcio e temevo fosse totalmente imbolsito. Invece credo che l’anno sabbatico gli abbia giovato, qui è venuto in maniera umile e basando tutto su un discorso legato agli allenamenti e al lavoro sul campo. Mi è piaciuto molto nelle conferenze, misurato, equilibrato, mai sbruffone; del resto la nostra sala stampa (eufemismo) la conosce molto bene: sono sempre gli stessi dai tempi di Carlo Martello (690 d.C.), svernano da sempre lì e da sempre belano le stesse stupide domande. Sarebbe facile per chiunque. Se Gustavo Giagnoni resuscitasse, si troverebbe a meraviglia: alcuni sono rimasti uguali (praticamente inutili da sempre), altri, i più giovani, sono il frutto incestuoso dell’accoppiamento degli stessi dinosauri. Hanno le stesse sembianze, hanno le stesse movenze striscianti, ma, a differenza dei loro avi, mangiano e si ingozzano fino all’implosione delle viscere.

I meriti di questo allenatore vanno ben oltre i buoni, anzi ottimi risultati visti fino adesso. In primis ha convinto Maignan a rimanere, visto che per i dirigenti poteva benissimo partire e ci è mancato poco. Max lo ha messo al centro del suo progetto e per ora il francese lo ha ripagato alla grande. Non è poco. Poi, dopo la sconfitta contro la Cremonese, ha puntato i piedi e battuto i pugni ed è arrivato Rabiot. Di certo il giocatore più concreto che potesse arrivare. Chiaramente tra avere Modric e Rabiot e non averli passa tutta la differenza del mondo, ma i due portocani, con lo stesso materiale umano, non avrebbero fatto di meglio, anzi.

Volendo fare ironia, Allegri sta sfruttando il lavoro dei due asini che lo hanno preceduto, nel senso che è sufficiente fare il contrario e già si vede la differenza. Le coperture difensive che di certo non sfociano in un bieco e laido catenaccio, la ferrea applicazione delle distanze tra i reparti, la compattezza, il gioco d’insieme e lo spirito di sacrificio sono tutti aspetti riconducibili a questo allenatore. Non secondario è anche un certo aspetto estetico del gioco, io lo vedo nettamente diverso da quello praticato dalla sua Juve. Già…la Juve. Adesso si va nel loro stramaledetto stadio, la partita delle partite, almeno per me che sono da sempre anti juventino. Andremo lì con qualche acciacco e assenza per squalifica. Qui mi tocca dare ragione a Francuccio Agli Ordini che ha sempre parlato di rosa molto corta. Vediamo cosa potrà fare Allegri, ma la cosa più importante è non stravolgere la squadra per far giocare qualche giocatore non sempre continuo. Per ora devono giocare quelli che assicurano continuità di rendimento, è sempre stata una delle mie fissazioni.

Gianclint 

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