GASPERINI: “Non scelgo tra coppe e campionato. Voglio riportare Ferguson ai livelli sperati. Wesley ha un bel motore” (VIDEO)
Alla vigilia di Roma-Lille, match valido per la seconda giornata della fase campionato di Europa League, Gian Piero Gasperini si è presentato in conferenza stampa a Trigoria insieme a Evan Ndicka.
Domani alle 18:45, allo stadio Olimpico, la Roma andrà a caccia della seconda vittoria europea contro i francesi allenati da Bruno Genesio. Un test importante per misurare la crescita della squadra e confermare le ambizioni internazionali dei giallorossi.
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Che tipo si squadra è il Lille e come si affronta?
“E’ un’ottima squadra, dinamica, organizzata, che gioca in modo offensivo. Ha cominciato il campionato in modo non molto favorevole, ma le prestazioni sì. Dobbiamo essere preparati, incontriamo una squadra di ottimo livello”.
Dovbyk potrebbe essersi sbloccato. Sta ricevendo gli stessi segnali da Ferguson? Può partire titolare?
“E’ un giocatore molto giovane, ha fatto molto bene due anni fa, poi l’anno scorso ha giocato poco. Vogliamo riportarlo ai livelli che erano le speranze su questo giocatore. Si sta applicando, si sta alternando con Dovbyk, l’importante è che crescano entrambi sotto il livello atletico”.
Lei ha detto devo uscire dalla mia zona di comfort: come sta andando? C’è un insegnamento che la sta aiutando in questa fase?
“Non è usale per me finire le partite con due centrocampisti messi come attaccanti come è successo a Nizza o nel derby, ma è anche una situazione in questo momento che ti costringe a fare anche questo…”
Dopo il Verona ha detto che la squadra era affaticata. Questo lo spinge a fare un turnover più marcato?
“Fatica non fisica, ma sulle motivazioni. Il derby ti toglie energie, la prima di Europa League. Il Verona era più reattivo, forse il gol immediato ci ha condizionato. Ma non è un problema fisico, semmai rientrare nella gara e pensare alla partita successiva. Ci sta pensare che il Verona sia l’avversario meno ostico, dobbiamo acquisire certe abitudini. Giocare tre partite deve diventare la cosa abituale, non eccezionale”.
Come sta precedendo l’inserimento di Ziolkowski e Ghilardi? Giocheranno domani?
“Dietro stiamo facendo molto bene e c’è già grande turnazione, abbiamo già fatto giocare 19 giocatori. Domenica ha esordito Ziolkowski, arriverà anche il momento di Ghilardi. Ci sarà tempo anche per i ragazzi”.
Wesley è arrivato dal Brasile al termine della stagione, ma paradossalmente sembra stare bene fisicamente, ma meno nel gioco di squadra…
“Parliamo di un ragazzo di 22 anni, per lui la stagione dovrebbe essere finita, e invece qua è appena cominciata. Ha un buon motore, ma ha margine di inserimento nei tempi. Sono poche partite che giochiamo. Ha avuto una fastidiosa gastroenterite, ma per età e motore può diventare un giocatore importante”.
Soulè può giocare anche domani? Chi può giocare eventualmente al suo posto domani?”
“L’unico problema a giocare così tanto non è fisico, ma è il pericolo infortuni. Abbiamo giocato a temperature diverse, molto alte, sono ragazzi allenati molto bene e pronti a recuperare per la partita successiva. Lì davanti abbiamo poche alternative senza Dybala e Bailey e questo ci spinge a usare sempre gli stessi giocatori…”
C’è la possibilità di rivedere un centrocampista in più domani?
“Oggi prepareremo la partita e, come sempre, abbiamo un paio di opzioni da adottare dall’inizio o a gara in corso quando affrontiamo avversari che non abbiamo mai incontrato direttamente. Quindi prepareremo più di una soluzione per cercare di fare bene domani”.
Koné ha detto che non ha mai visto un allenatore vivere le partite come le vive Gasperini, sembra quasi che anche lei sia in campo. Per forza ti viene voglia di lottare per lui. Le chiedo: come vive le partite Gasperini e, soprattutto, è contento che Koné sia rimasto e non sia stato sacrificato sul mercato?
“Indubbiamente Koné è un giocatore molto forte, lo sta dimostrando anche in questo inizio di campionato. Sta giocando anche con la nazionale francese e questo è un grande risultato. Come vivo le partite? Ho sicuramente una partecipazione molto forte, a volte con la squadra e con i giocatori, perché credo che ogni partita sia una storia a sé. Ogni gara è molto equilibrata, tutto è difficile. Abbiamo ottenuto risultati molto positivi, ma sono sempre stati frutto di grande fatica fino all’ultimo. Forse è una mia caratteristica, forse è il mio carattere a farmi partecipare così attivamente alle partite”.
Come vedi Giroud? C’è un piano tattico per arginarlo?
“Il piano tattico è non farlo entrare in area (ride, ndr.). È un giocatore che si muove bene ovunque. Tre anni fa, con il Milan, ha fatto qualcosa di straordinario. Lo aveva già fatto in passato nella sua carriera, ma è stato determinante nello scudetto di quel Milan. Ancora oggi vediamo una serie di giocatori che fino a qualche anno fa non erano considerati più competitivi. Lo vediamo anche nel nostro campionato, non solo in Francia. Probabilmente la capacità di allenarsi e la qualità degli allenamenti hanno sicuramente allungato le carriere, rendendo ancora competitivi e molto forti giocatori che qualche anno fa non si pensava potessero giocare a questi livelli”.
A che punto è l’assimilazione dei suoi principi di gioco da parte della squadra?
“I concetti sono chiari e c’è un’ottima partecipazione da parte dei giocatori. Ho avuto la fortuna di incontrare calciatori evoluti sul piano calcistico, quindi non ho trovato grandi difficoltà. Sarà importante lavorare sui particolari, sugli atteggiamenti e sulle piccole cose. In linea di massima abbiamo già una buona predisposizione su certi principi, come stare in campo e come affrontare le partite. Poi saranno i dettagli, le esperienze e le gare che continueremo a giocare a darci sempre maggiori risorse da poter mettere in campo”.
Per voi è più importante la Coppa o il campionato?
“Non si deve mai scartare nulla, perché il campionato è fondamentale e l’Europa altrettanto. Sarà così anche per la Coppa Italia. Nella stagione abbiamo tre competizioni e dobbiamo affrontarle tutte con l’obiettivo di andare il più avanti possibile, di essere il più competitivi possibile e quindi senza fare delle scelte”.
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