Rebecca Corsi racconta le nuove maglie
Attraverso le pagine locali de “La Nazione”, Rebecca Corsi (AD e Vicepresidente dell’Empoli) ha raccontato e spiegato le nuove tre maglie per la stagione in corso:
Come è nata l’idea di queste nuove maglie?
“L’idea nasce dalla volontà di rafforzare il legame tra la squadra e la sua comunità, un qualcosa che unisse ancora di più l’Empoli con Empoli. Abbiamo scelto tre simboli fortemente identitari: il vetro, la Collegiata e infine il nostro stadio, con la Maratona, per unire idealmente squadra e tifosi dentro la maglia. Una scelta che, alla luce della retrocessione dello scorso campionato, assume un significato ancora più profondo: ricominciare insieme, compatti, con più forza.”
Quale obiettivo vi siete posti nel disegnarle?
“Volevamo unire tradizione e innovazione. Da un lato rispettare la nostra identità, dall’altro proporre un design moderno, riconoscibile e capace di distinguersi anche fuori dal campo. Una maglia che fosse sì la divisa da gioco della squadra, ma che potesse essere indossata anche nella vita di tutti i giorni.”
Anche colori e toni hanno un preciso significato?
“Sì, ogni scelta cromatica è stata pensata con attenzione. I toni dell’azzurro, del bianco e delle sfumature richiamano i simboli a cui ogni maglia è dedicata, valorizzandone i dettagli con lo scopo di trasmettere appartenenza e orgoglio. Storicamente la prima e la seconda maglia sono azzurra e bianca. La terza, invece, rappresenta sempre un elemento di rottura. Quest’anno abbiamo scelto una colorazione che rimanda alla nostra storia, rivisitata però in chiave contemporanea.”
Vi siete ispirati alla prima divisa della squadra degli anni Venti?
“L’Empoli spesso ha scelto tonalità simili, come ad esempio nella maglia celebrativa indossata in occasione del centenario. Anche in questo caso ci siamo rifatti ad alcune divise storiche, inserendo però un tocco di modernità.”
Come nasce ogni volta il design delle maglie?
“La maglia è qualcosa che sento come mio e ogni anno puntiamo a un prodotto pulito, lineare e che sappia valorizzare il materiale. I bozzetti di Kappa, in linea con le mie idee e la mia visione, rappresentano un punto di partenza. Su quelli lavoriamo, apportiamo le modifiche che riteniamo opportune e curiamo i dettagli per arrivare al risultato finale.”
Tra le tre ce n’è una di cui è particolarmente fiera?
“Se devo sceglierne una, dico la terza maglia. Mi piace molto l’accostamento dei colori, ma soprattutto la presenza della Maratona, il luogo simbolo del tifo e del cuore azzurro. Non a caso l’unico settore destinato a restare intatto nel nuovo stadio.”
C’è invece una maglia del passato a cui è particolarmente legata?
“Ce ne sono tante, ma in particolare quelle delle stagioni in cui abbiamo raggiunto traguardi importanti. Ogni divisa porta con sé emozioni e ricordi indelebili.”
Che feedback avete avuto dai tifosi?
“I riscontri sono stati molto positivi. I tifosi hanno apprezzato l’idea di celebrare la città e i suoi simboli attraverso le maglie. Per noi è un motivo di grande soddisfazione, ma allo stesso tempo uno stimolo a guardare avanti. Stiamo già ultimando le maglie per la stagione 2026-2027.”
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