EL AYNAOUI a LR24.IT: "Cercherò di far cambiare opinione a chi mi ha criticato prima che arrivassi" (FOTO e VIDEO)
ESCLUSIVA LAROMA24.IT DA ST. GEORGE'S PARK ( Matteo De Rose ) - Dal ritiro al St. George's Park ha parlato Neil El Aynaoui , il primo acquisto della nuova Roma targata Gian Piero Gasperini e Frederic Massara . Il centrocampista marocchino è arrivato dal Lens per 23 milioni di euro più 2 di bonus e si è messo in mostra nelle ultime amichevoli, ricevendo anche i complimenti da parte dell'allenatore . Nel corso dell'intervista il classe 2001 si è soffermato su diversi argomenti: dall'inizio della sua carriera da attaccante al trasferimento alla Roma, passando per la scelta di chiudere i commenti su Instagram a causa degli insulti dei tifosi durante la trattativa e arrivando fino alle richieste di Gasperini e agli obiettivi stagionali. Ecco le sue dichiarazioni.
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Nasci in Francia da mamma francese e papà marocchino, il quale è stato un campione di tennis. Poi muovi i primi passi in Spagna. Quanto pensi abbia influito nella tua crescita questo melting pot di culture e lingue? Ti senti cittadino del mondo o c'è un posto che per te è casa?
"Indubbiamente è stata una fortuna e la considero una ricchezza. Fin da piccolo sono cresciuto con più lingue, questo mi permette di comunicare con persone che vengono da altri paesi e da altre nazionalità. Inoltre ho anche la fortuna di essere nato in una famiglia di sportivi e questo fin da piccolo mi ha dato la consapevolezza di quanto fossi fortunato".
Da piccolo hai iniziato a giocare a calcio, ma anche a tennis e basket. C'è stato un momento in cui hai pensato di giocare a tennis come tuo padre e che la vocazione di famiglia fosse quella? Noi abbiamo avuto il caso di Edoardo Bove, che avrai conosciuto, il quale da più giovane giocava sia a tennis sia a calcio e poi decise di puntare su quest'ultimo. C'è stato un momento oppure tu hai scelto subito il calcio?
"A me è sempre piaciuto lo sport in generale fin da piccolo, ma la passione viscerale è sempre stata soltanto per il calcio. È stata una cosa spontanea, nella mia famiglia mai nessuno aveva giocato a calcio a livello professionistico e io sono stato il primo, ma è qualcosa che è venuto fuori in maniera naturale. Però anche il tennis e il basket mi piacciono molto".
Li segui come sport a livello professionistico? Sei interessato alle partite?
"Sì. Mi piace tutto lo sport in generale, tennis e basket in particolare. Ma anche gli sport individuali e di squadra, sono un vero appassionato".
Nelle giovanili del Nancy giocavi attaccante: quando è avvenuto l'arretramento a centrocampo? Pensi che questo trascorso in una posizione più avanzata ti abbia agevolato sotto porta? L'anno scorso abbiamo visto la tua capacità di inserimento e sei arrivato a fare 8 gol...
"Sì, è vero. Da bambino ho giocato in una posizione più avanzata e questo mi è tornato utile più avanti perché a quell'età ho lavorato molto sulle mie capacità offensive. Il cambio ruolo è avvenuto intorno ai 15 anni grazie a un allenatore che mi ha arretrato a centrocampo e mi sono subito sentito a mio agio. Ho immediatamente capito che quello era il mio ruolo in campo, perché avevo modo di toccare molto la palla. Ma è vero che i miei trascorsi da attaccante mi hanno aiutato a essere un giocatore efficace in entrambe le aree di rigore".
L'inizio della trattativa per portarti alla Roma è avvenuto in contemporanea all'affare per Richard Rios. In quel momento c'è stato un po' di clamore perché alcuni tifosi ti avevano scritto dei commenti non proprio simpatici sulla tua pagina e tu hai disattivato i commenti sotto un post. Come hai vissuto quel periodo? Hai mai pensato che Roma non fosse la scelta giusta oppure che semplicemente questa è la parte brutta dei social e può capitare ovunque?
"No, assolutamente. Non ho mai pensato che Roma fosse la scelta sbagliata. Quando un grande club come la Roma ti cerca non puoi che non esserne soddisfatto e contento. A dire il vero ho ricevuto anche tanti messaggi positivi sui social. Però ho disattivato i commenti e l'ho fatto su consiglio di mio padre, che mi aveva detto di toglierli in quel momento. Ora mi sento soltanto di impegnarmi e lavorare forte ogni giorno per far cambiare l'opinione a chi mi ha criticato prima ancora che arrivassi".
Negli ultimi sei mesi al Lens hai avuto anche Mathew Ryan, il portiere che ha avuto una breve esperienza qua a Roma. Ti ha detto qualcosa prima che arrivassi in giallorosso?
"È curioso perché prima ancora di venire a conoscenza dell'interesse della Roma ho avuto modo di chiacchierare con lui della sua esperienza a Roma. Mi ha sempre parlato bene della città, del club e di tutto quello che rappresenta. Poi curiosamente si è concretizzato questo trasferimento".
Due stagioni fa hai avuto Franck Haise come allenatore al Lens. Alcuni dei suoi principi di gioco sono simili a quelli di Gasperini: pressione alta uno contro uno, i cross da esterno a esterno... Hai ritrovato qualcosa di quell'esperienza con Gasp?
"Sì, indubbiamente. L'esperienza con Haise renderà più facile il mio adattamento, è un tipo di calcio che mi corrisponde e che si adatta bene alle mie caratteristiche. È un calcio dinamico e fatto di corsa, motivo per cui sicuramente sì" .
Qual è la parola o il principio che hai sentito più spesso richiedere da Gasperini in questi giorni?
"Sicuramente il mister vuole calciatori che in campo mettano il massimo dell'impegno, il cuore, la voglia e lo sforzo. Vuole che siano disposti a correre continuamente e a sudare per la maglia".
I tifosi della Roma ti stanno scoprendo in queste prime amichevoli. Cosa devono aspettarsi da te?
"Un po' quello che ho appena detto. Sono un giocatore che in campo dà il massimo, che darà sempre tutto per questa maglia e che giocherà con il cuore qualunque cosa succeda".
Ti reputerai soddisfatto alla fine della stagione se?
"A me piace concentrarmi a breve termine e pensare giorno dopo giorno. Pensiamo alla partita di sabato (ieri, ndr). Credo che questo sia il modo migliore per migliorare. Poi è chiaro che l'obiettivo è sempre quello di finire il più in alto possibile e di vincere dei trofei. Ma l'unico modo per farlo è pensare giorno dopo giorno".