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Gasp cerca la vera Roma

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Con l'amichevole di Lens, si è chiusa la prima fase della preparazione estiva della  Roma . Tre settimane di lavoro a Trigoria che sono servite a Gasperini e alla squadra per conoscersi, per le prime valutazioni, per incamerare quella benzina che sarà poi utile in una stagione che si annuncia ricca di impegni. Ventuno giorni sono pochi per arrogarsi delle certezze sulla Roma che verrà, anche perché la rosa è ancora incompleta e ci sono alcuni elementi che oggi ci sono e magari fra due settimane giocheranno altrove. Tuttavia un primo bilancio, tra quello che va e ciò che bisogna migliorare, si può già fare.

Partiamo dalle note positive: quello che sorprende è che Gasperini è già riuscito a regalare l'idea di una squadra diversa rispetto al recente passato. Il pressing alto portato dai tre attaccanti, coadiuvati a turno da uno dei due centrali in mediana; la marcatura a uomo dei tre centrali difensivi che quando salgono vedono l'esterno stringere per completare il pacchetto arretrato; il lavoro del centravanti che sì deve puntare la porta ma aiutare anche la squadra a salire, è un marchio di fabbrica già riconoscibile. Questa ricerca spasmodica della palla quando ce l'hanno gli avversari, è già insita nel dna della nuova Roma . Poi in queste prime uscite è normale che si veda a sprazzi, complice una preparazione molto dura.

Un altro elemento positivo è la tenuta difensiva. A Lens il primo quarto d'ora è stato da dimenticare, ma poi una volta trovati gli equilibri la Roma non ha mai rischiato. Come del resto non era mai andata in affanno nemmeno a Kaiserslautern, nonostante le girandole di sostituzioni che stravolgono quasi sempre la squadra dopo l'ora di gioco. Considerando che poi il gol i giallorossi in qualche modo lo trovano sempre, non è un fattore secondario. C'è chiaramente anche qualcosa che va ancora registrato al meglio.

Nei singoli, tra infortunati, calciatori in ritardo di condizione e altri che appena arrivati debbono ancora capire dove si trovano. Ma anche nei meccanismi di gioco. Al di là della buona tenuta difensiva, in qualche circostanza la Roma è sembrata vulnerabile centralmente, soprattutto quando perde il pallone alto. Sia in Germania che a Lens, gli avversari hanno avuto la possibilità di farsi un paio di volte a testa tutta la metà campo giallorossa, non trovando il gol soltanto per la bravura di Svilar o la scarsa mira dei loro attaccanti. [...] Tutto normale, nessuno si stupisca. Da oggi, però, parte la seconda fase. E alcune sbavature e pause non saranno più ammesse.

(il Messaggero)

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