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SAPIENZA: organizzazione e visione come strategia vincente, qualche aneddoto sulla “new entry” del Catania

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“Giornalista professionista, da ventinove anni nel calcio in area comunicazione e ufficio stampa, quattordici da responsabile del settore. Ventiquattro stagioni tra Inter (7), Milan (14), Genoa (2), Reggina e Sampdoria e quattro anni seguendo l’agenzia Excellence Sport (De Zerbi, Abate, Aquilani, Boateng, Locatelli, Berardi e Veloso tra gli altri). Dieci trofei vinti tra Italia, Europa e Mondo. Nove finali di Coppa. Sei calciatori Pallone d’oro. Sette trofei nel settore giovanile”. Sono le informazioni riportate sul profilo LinkedIn di Giuseppe Sapienza, nuovo componente dell’area comunicazione del Catania.

Spulciando nel web, poniamo in evidenza qualche aneddoto ripreso da estratti d’interviste e pensieri illustrati pubblicamente dallo stesso Sapienza. Nei mesi scorsi il giornalista catanese ha raccontato trent’anni di comunicazione nel calcio agli allievi del corso di alta specializzazione in “Management dello sport” organizzato a Roma, ricordando che “i modelli di riferimento, il binomio innovazione/tradizione, le relazioni umane, la cura dell’immagine e il rispetto restano le leve imprescindibili della comunicazione sportiva”.

Ai microfoni di socialmediasoccer.com, Sapienza ha spiegato come i social esaltino il ruolo dell comunicazione. “Basti pensare che fino a qualche anno fa in Italia l’area comunicazione veniva quasi considerata secondaria, tranne qualche raro esempio tipo il Milan di Silvio Berlusconi o la Juventus, che infatti si contendevano il primato nazionale e internazionale fino al 2010. Oggi i social sono imprescindibili sia sul piano della comunicazione sia su quello commerciale. Hanno un peso decisivo perché finalmente i dirigenti italiani hanno aperto gli occhi e capito che la comunicazione è per ogni club un asset strategico da affidare a un mix di professionisti esperti e giovani capaci di innovare e comunicare sempre mantenendo fede a valori e tradizioni del club e della sua tifoseria”.

Aggiungendo che “la strategia vincente di un club ha due nomi: organizzazione e visione. Senza queste due qualità si rischia di essere banali, mistificatori, poco trasparenti e di ricorrere spesso al silenzio stampa, l’arma scorretta dei più deboli”. Il suo primo maestro è stato Sandro Sabatini, che definisce “giornalista in gamba e preparato”. Sottolineando: “Avevamo due caratteri complementari e per questo mi sono trovato benissimo.Mi ha insegnato tanto, specie l’attenzione per i numeri. Per il resto ho lavorato sul mio carattere facendo prevalere gli aspetti relazionali, solari, culturali e la buona educazione, che resta la qualità vincente del futuro e che, come l’esperienza, non si compra al supermercato”. Caratteristiche e concetti tutt’altro che banali, riproponibili nella “sua” Catania, “vivendo con passione, ferocia, ardore la mia passione dentro la squadra di calcio per la quale ho sempre tifato da bambino”, parole quest’ultime pronunciate da Sapienza nella conferenza stampa di presentazione in rossazzurro.

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