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Poca Inter, tanti sbadigli. Solo 1-1 contro il Monterrey

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È finalmente scesa in campo (si fa per dire) l’Inter di Chivu, che tra defezioni e affaticamenti non è riuscita a rimontare i messicani del Monterrey nella prima partita del nostro Mondiale per Club.

I nerazzurri perdonano, Ramos no

Nonostante un prevedibile avvio in gestione dell’Inter, con un giro palla ipnotico e continuo che avrà sicuramente gettato più di un tifoso temerario tra le braccia di Morfeo, non siamo riusciti a produrre granché dalla trequarti avversaria in poi. Primo tempo in totale controllo, nonostante qualche brivido in impostazione di Sommer; il Monterrey gioca solo quando decidiamo noi, con delle leggerezze difensive da amichevole precampionato che danno spazio in attacco ai messicani, pronti a punirci al 25esimo.Primo calcio d’angolo con il solito Sergio Ramos che, nonostante sia prossimo ai 40, sembra non aver perso il vizio del gol di testa. Reazione timida dei nostri che, con la versione svogliata e opaca della solita Inter, forzano l’incursione in area avversaria mettendo Esposito davanti alla porta con un gol negato da un’ottima parata Andrada.

Il solito Lautaro ci salva dalla figuraccia

Nonostante una prestazione da tournée estiva, nonostante la quasi doppia cifra di fuorigioco, siamo stati noi i padroni del gioco. Una punizione da zona interessante senza Calhanoglu ci ha costretti a ingegnarci, così Asslani pesca Carlos Augusto che trova Lautaro nell’area piccola, con la porta spalancata, e non sbaglia. Nel secondo tempo non c’è stato spazio per le (poche) emozioni del primo, con l’Inter sempre in gestione ma meno pericolosa degli sprazzi dei messicani. Il tasso tecnico non si discute, sicuramente però questa partita dimostra la voglia dei giocatori di staccare dopo l’Odissea delle 60 partite giocate nel 2024/25. Spazio anche per Sucic, che sfiora il gol “à la Barella” da fuori area su sviluppo di corner e per Luis Henrique, poco coinvolto nella manovra e autore di qualche doppio passo, visione quasi inedita per chi ha negli occhi gli ultimi anni di Inter.

Onorare la competizione o concentrarsi sul futuro?

Probabilmente questo è il dilemma che attanaglia i nostri, ancora impegnati a smaltire le scorie dell’epilogo horror in Champions e campionato e alla ricerca di energie, già insufficienti dopo la prima settimana di maggio. Questo Mondiale per Club può essere ancora un‘occasione da sfruttare per Chivu, che ha l’opportunità di imporre nuovi dettami tattici alla squadra. Un’occasione anche per i giocatori, che tornando a vincere potrebbero riacquistare un po’ dell’autostima e della consapevolezza che ci hanno portato ad abbattere le grandi d’Europa. Ora testa alla partita di sabato sera, alle 21 ora italiana, sperando che la prestazione sia meno soporifera di quella vista questa notte.

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