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Da quale guida tecnica ripartire? In passato..

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La retrocessione porterà con se la mancata conferma di Roberto D’Aversa sulla panchina dell’Empoli. Il presidente Corsi dovrà quindi cercare una nuova guida tecnica che possa rilanciare le ambizioni del club. Sarà un’annata delicata, da prendere con le pinze e con grande umiltà, visto che a parte qualche eccezione negli ultimi anni molte retrocesse hanno avuto molte difficoltà e si sono ritrovate nella zona calda della classifica. Il nodo-tecnico è, oltre a quello del direttore sportivo, il primo tassello per la prossima stagione e non va assolutamente sbagliato.

Storicamente in B l’Empoli ha sempre cercato il profilo di un allenatore promettente, che portasse idee nuove e fresche. Un allenatore in rampa di lancio, magari non ancora affermato ma pronto a un salto in avanti della sua carriera. Se consideriamo dagli anni 2000 in poi, il primo è stato Mario Somma (stagione 2004/05), artefice della promozione dell’Arezzo dalla C alla B. La scelta si rivela azzeccata, perché il tecnico laziale riportò subito gli azzurri in Serie A. Poi nel 2008 – e qui si può parlare tranquillamente di eccezione – il presidente Corsi opta per una vecchia conoscenza, Silvio Baldini: in questo caso, però, la stagione terminò con un deludente quinto posto ed eliminazione ai playoff contro il Brescia.

L’anno successivo la società affida la panchina a una vecchia conoscenza del club, Salvatore Campilongo, ex attaccante azzurro, reduce dalla retrocessione in Lega Pro con l’Avellino. Quindi è la volta di Alfredo Aglietti, che nella stagione 2009-10 aveva guidato la Sampdoria primavera portandola fino alle semifinali. Nel 2012, per ricostruire post-playout contro il Vicenza, il ds Carli prende un ancora irrealizzato Maurizio Sarri, fresco di esonero col Sorrento in Prima Divisione di Lega Pro.

Annata 2017/18: dopo la disastrosa retrocessione firmata Martusciello, nella sua opera di completa ricostruzione la società si affida a Vincenzo Vivarini, che si era messo in mostra un paio di anni prima alla guida del Teramo di Donnarumma e Lapadula. Il nome nuovo del post-Andreazzoli si chiama invece Christian Bucchi. Il tecnico umbro aveva impressionato alla guida del Benevento portandolo al terzo posto in B. L’anno successivo si torna alla consuetudine, andando a prelevare Alessio Dionisi: l’allenatore amiatino si era già messo in mostra sulla panchina dell’Imolese e aveva condotto il Venezia all’undicesimo posto in B.

Insomma, l’Empoli nel suo percorso di ricostruzione – quasi sempre totale, almeno negli ultimi anni – si è prevalentemente affidata ad allenatori emergenti. I nomi dei papabili sono tanti e arriverà il momento delle scelte. Vedremo intanto se il direttore sportivo Gemmi rimarrà al suo posto, nonostante un’annata negativa che ha portato alla retrocessione. E di conseguenza si penserà al nuovo allenatore che tenterà di far ripartire un nuovo ciclo vincente.

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