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I comitati del "no" fermano gli scavi: l'ira del Comune

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IL TEMPO (M. GOBBI) - Tensione altissima a Pietralata, dove l'arrivo delle ruspe per l'avvio dei sondaggi archeologici - primo passo operativo verso la costruzione del nuovo stadio della Roma - si sono avuti momenti di panico con residenti e comitati, contrari alla realizzazione dell'impianto, disposti davanti ai cancelli del cantiere. Tra loro anche esponenti di Potere al Popolo, del Movimento 5 Stelle e del Partito Comunista Italiano. Alcuni si sono seduti a terra, in stile «Nuova Generazione», altri hanno gridato «Gualtieri vattene» e «Vergogna».

La polizia ha tentato di creare un varco per l'ingresso dei camion, ma il clima si è presto surriscaldato, con spintoni e momenti di forte tensione fino a quando i dipendenti della società incaricata hanno deciso di rinviare l'inizio dei lavori. Dura condanna da parte del Campidoglio. «È inaccettabile l'idea che un'attività autorizzata possa essere impedita da

iniziative estemporanee», ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Veloccia , sottolineando che i sondaggi devono svolgersi nel rispetto della normativa e che «è legittimo esprimere dissenso, ma non ostacolare attività lecite».

Sulla stessa lunghezza d'onda l'assessore allo Sport, Alessandro Onorato : «Roma ha bisogno di due stadi. Con i "no" questa città è già morta in passato. Lasciamo lavorare il Comune e vediamo dove arriveremo».

Al fianco del Campidoglio, anche il Comitato Pro Stadio Roma che ha espresso preoccupazione per la protesta. «I prepotenti non possono fermare una città. Non possiamo permettere che una minoranza ideologizzata rallenti un progetto atteso da anni. Il tempo delle incertezze è finito, avanti con lo Stadio».

Intanto, però, i manifestanti cantano vittoria e rimandano il confronto con una manifestazione in Campidoglio. Il portavoce del comitato «Si parco, no stadio» ha chiesto l'apertura di un tavolo tecnico alla luce delle valutazioni del presidente degli agronomi Mauro Unitormi , che ha riconosciuto «un ricco patrimonio boschivo» nell'area interessata. «Il bosco urbano di Pietralata è salvo, per ora. Ma al prezzo di una pagina vergognosa per la città», hanno commentato i consiglieri M5S Daniele Diaco e Stefano Rosati e l'eurodeputato Dario Tamburrano . Per Alessandro Laconi , del PCI Roma Sud Est, è stata «una vittoria temporanea contro un atto di prepotenza», ma la battaglia non è finita. «Abbiamo assistito a deliberati atti di violenza da parte delle forze dell'ordine contro cittadini e parlamentari. Questo è gravissimo - ha riferito il deputato di AVS Filiberto Zaratti . annunciando un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno Piantedosi .

Intanto chi indaga valuta la sussistenza di eventuali responsabilità penali nei confronti dei manifestanti. Secondo la Questura, le forze di polizia presenti hanno tentato di arginare il gruppo di manifestanti mediante la sola «trapposizione fisica» a causa dell'azione ostativa della protesta.

Nel frattempo, il fronte tra favorevoli e contrari resta spaccato. Da una parte, il Comune e i sostenitori del progetto, convinti che l'impianto porterà sviluppo, servizi e prestigio al quartiere. Dall'altra, chi teme che il prezzo da pagare sarà la distruzione di un ecosistema urbano già fragile. Il rinvio dei lavori ha solo spostato nel tempo lo scontro, la battaglia di Pietralata sembra essere appena iniziata.

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