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Il calcio iberico decide tutto in una notte: i superclassici Benfica-Sporting e Barcellona-Real valgono un’annata

I due giorni di calcio della penisola iberica, con il derby Benfica-Sporting sabato 10 maggio alle 19 e il Clàsico Barcellona-Real Madrid domenica 11, ore 16.15: viene in mente la Zattera di pietra, il grande romanzo scritto nel 1986 da José Saramago. Un’opera geniale e visionaria, in cui il punto di partenza è una frattura profonda che stacca la penisola iberica dall’Europa: Spagna e Portogallo, diventati un’enorme zattera di pietra, iniziano a vagare nell’Oceano Atlantico, verso orizzonti ignoti.

Qui Portogallo
Il penultimo turno del campionato lusitano regala uno dei derby più caldi d’Europa, Benfica-Sporting Lisbona, in scena per la prima volta il 1° dicembre 1907. Vinse 2-1 lo Sporting, grazie anche al tradimento di otto giocatori del Benfica, che alla vigilia del match abbandonarono le Aquile per vestire i colori biancoverdi. L’ultima sfida è stata giocata l’11 gennaio 2025: il Benfica, trionfando 7-6 ai rigori, ha portato a casa la Coppa di Lega. In totale, 322 match: 138 successi Benfica, 115 Sporting, 69 pareggi, 542 gol per le Aquile, 492 per i rivali. Il re dei bomber è Fernando Peyroteo (1918-1978), nato in Angola e sbarcato in Portogallo a 19 anni: nel derby di Lisbona segnò 48 reti. Secondo, nella classifica marcatori, il leggendario Eusebio, luce eterna del Benfica: 27 gol.

Il match più importante da decenni
La gara di oggi è considerata la più importante degli ultimi 85 anni: non a caso l’allenatore dello Sporting, Rui Borges, ha usato l’espressione “il derby del secolo”. Sporting e Benfica guidano la classifica a quota 78. Il regolamento prevede che, in caso di arrivo a parità di punti, è il bilancio degli scontri diretti a indicare il vincitore del campionato. Lo Sporting s’impose 1-0 all’andata ed è, per ora, in vantaggio. In un’eventuale parità anche nelle sfide incrociate, scatterà la legge della differenza reti e in questo momento lo Sporting vanta un + 3 sui rivali. La gara di oggi allo stadio Da Luz potrebbe sparigliare le carte: se il Benfica dovesse imporsi 2-0, sarà campione di Portogallo, a prescindere dai risultati dell’ultimo turno. Lo Sporting negli ultimi 70 anni non è mai stato campione per due stagioni di fila.

Come ci arrivano le due squadre
In questa stagione travagliata, con l’addio di Ruben Amorim, “scippato” dal Manchester United – ma anche “scappato” -, i 42 giorni difficili della gestione Joao Pereira e lo sbarco di Rui Borges, la bussola è stata rappresentata dai gol del centravanti svedese Victor Gyokeres, 38 in 31 gare di Liga e 52 nelle 49 presenze stagionali. Un fenomeno, nella lista della della spesa del Manchester United. Anche il Benfica ha cambiato guida: il tedesco Roger Schmidt è stato sostituito da Bruno Lage dopo quattro giornate. Nel finale di stagione le Aquile hanno volato, vincendo 12 partite su 13 e rosicchiando qualcosa ai rivali. Quella di oggi sarà l’ultima gara all’Estadio Da Luz dell’argentino Angel Di Maria, 37 anni, al passo d’addio. In panchina, con le Aquile, Andrea Belotti: il Gallo, ex Torino, Roma, Fiorentina e Como, ha firmato finora 3 reti. Due terzi del popolo calcistico portoghese tifano Benfica e Sporting: oggi il Paese si fermerà per seguire questo derby.

Qui Spagna
L’eterna sfida Barcellona-Real Madrid è stata preceduta da una settimana calda. I blaugrana hanno salutato la Champions, superati 4-3 dall’Inter, mentre l’annuncio dell’addio al Bayer Leverkusen di Xabi Alonso ha creato nuovi problemi a un Real Madrid ancora in corsa per il titolo nella Liga – 4 punti dividono le due “nemiche” – e in cui si vuole salutare Carlo Ancelotti con gli onori che merita. Alonso è il tecnico che subentrerà a Carletto, lo sanno anche i sassi, ma il suo congedo pubblico alle “aspirine”, alla vigilia del Clàsico, ha nuovamente agitato i mari madridisti. La gara dell’11 maggio potrebbe chiudere la Liga o riaprirla. Il bilancio delle 260 partite ufficiali di questa sfida unica, dove convivono calcio, politica, monarchia, repubblica, Spagna e Catalogna, è quasi in parità: 105 vittorie Real, 103 Barcellona, 52 pareggi. Equilibrio anche nei gol: 437 per i Blancos e 431 per i blaugrana.

Tutto finito o colpo di coda di Ancelotti
Nella stagione in corso abbiamo avuto 3 Clàsicos finora: il Barcellona ha vinto 4-0 in campionato, 3-2 nella finale di Copa del Rey, 5-2 nella Supercoppa di Spagna. Un eventuale quarto trionfo dei catalani chiuderà non solo la Liga, ma metterà davvero la parola fine al quadriennio di Ancelotti. Carletto sogna però un happy end da protagonista: aggiudicarsi questo Clàsico, riaprire la Liga con tre turni di campionato da affrontare e mettere alla frusta il Barcellona sarebbe un formidabile colpo di coda.

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