Scaroni come Marotta: nell’attesa del Direttore Sportivo più potere sul campo
Tolto il dente tolto il dolore, diciamolo, diciamocelo subito complimenti all’Inter per la finale di Champions, meritata, fortunata finché volete ma conquistata sul campo e sacrosanta. Ma allora se in cinque derby abbiamo segnato dieci reti ai futuri, probabilissimi, presumibilissimi Campioni d’Europa non siamo, non saremo così brutti e cattivi o no? Ma allora se in questa annata, dannata e sciagurata giocheremo due finali proprio come l’Inter non saremo così male o no? Perché poi i numeri di trofei alzati e vinti alla fine conteranno uguale, perché poi a fine stagione se l’Inter vincerà la Champions come noi abbiamo vinto a loro spese la Supercoppa italiana (tralasciando per ora la Coppa Italia)avremo lo stesso numero di trofei vinti. E qui ci fermiamo…
“A Marassi piove e fa freddo” esordiva sempre così l’ottimo radiocronista Emanuele Dotto, fior fiore di professionista, quando prendeva la linea da Genova nella storica trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto”.
A Genova martedì sera, nonostante sia già primavera inoltrata, il clima era esattamente quello. Una partita collosa, appiccicaticcia, gelatinosa preparata da Patrick Vieira come se fosse la partita decisiva per le sorti della loro stagione e attesa dal tifo caldo rossoblú (qualche presunto tifosotto rossonero “nascosto” tra i genoani e poi oggi a sputare e ruminare giudizi magari su questo blog) come se fosse una finale di Champions. Appunto.
Il Milan però da qualche partita è altro, è più concreto, più solido, più applicato e soprattutto molto ma molto unito. L’immagine che ci portiamo via da Marassi è l’abbraccio di gruppo a fine gara in mezzo al campo sotto una pioggia incessante. Il gruppo è unito ragazzi, società e squadra sono coesi e lo ha dichiarato anche nel prepartita Geoffrey Moncadà, adesso tocca a noi tifosi, sopratutto a voi tifosi.
La finale col Bologna sarà durissima ragazzi, loro sono i favoriti avendoci già battuto in campionato ed essendoci davanti in classifica, a Bologna la finale del 14 maggio è attesa come la partita della storia invece per il tifoso rossonero, mi pare di capire, percepire, avvertire un filo di snobbismo e di naso all’in su; si attende questa finale come un atto dovuto. Non è e non deve assolutissimamente essere così!
Ma lo vogliamo capire che la negatività, il chiacchiericcio, il bisbigliare in modo sterile e improduttivo influisce sui nostri giocatori?!
Sembra che a calcio non si possa più giocare senza questo benedetto Direttore Sportivo, che non si possa fare mercato senza questa figura mitologica del Direttore Sportivo.
Non è forse Marotta che prende le decisioni anche e soprattutto di campo nell’Inter? Giuseppe Marotta non ricopre la carica di Direttore Sportivo bensì quella di Presidente ed allora, ben venga nel caso l’arrivo di un Direttore Sportivo ma nel frattempo perché non coinvolgere anche noi nelle cose di campo il nostro Presidente Paolo Scaroni? Si invoca il calcio di una volta dove i Presidenti mettevano i soldi e comandavano in tutto e per tutto un po’ come Lotito a Roma, e allora perché non avvalersi dell’esperienza, del savoir faire, delle conoscenze del nostro Presidente Paolo Scaroni?!
Mi sembra di sentire già i singhiozzii post Pastis o Ricard che il Tiberio Timperi di Milan Night tra un cartone animato e l’altro emetterà in qualche live. Se ne farà una ragione come se la faranno anche Titti e Silvestr..in trasmissione pontificando da qualche sottoscala fantozziano.
La finale sarà il 14 maggio, concentriamoci su quella, in campo non vanno i Direttori Sportivi. Avanti Milan
Gauro Puma