Notizie

L’Inter non va, passa il Milan

0 1

I nerazzurri, pochi giorni dopo la caduta di Bologna per mano di Orsolini, cercano un riscatto che però non appare semplice, viste le pesanti assenze e le continue partite giocate dai nerazzurri, in campo da mesi ogni tre giorni. Battere il Milan avrebbe significato infatti per la truppa di Simone Inzaghi, approdare per l’ennesima volta nelle ultime stagioni in finale di Coppa Italia. Il tecnico piacentino sceglie al via delle rotazioni, in virtù dei soliti discorsi, ovvero i numerosi impegni ravvicinati, complicati anche dal funerale del Santo Padre, che avverrà sabato 26 aprile, rinviando Inter-Roma andando a pesare non poco sui piani nerazzurri in vista della semifinale di Champions a Barcellona.

SEGUICI SU FACEBOOK

Martinez difende i pali, Bisseck, De Vrij e Bastoni – squalificato in campionato -, completano il reparto arretrato; Darmian, Barella, Asllani, Mkhitaryan e Dimarco completano i cinque di metà campo, in avanti Taremi – autore di una rete in finale di supercoppa – è il partner di Lautaro.

Primi minuti di studio dove prevale il grande agonismo, l’Inter prova a creare il Milan agisce di ripartenza come da copione nei derby degli ultimi anni. Si evidenzia Bisseck per tre interventi dominanti su Leao. La prima grande occasione giunge al nono, apertura di Bastoni che trova Darmian, dopo un contatto tra Barella ed il difensore del Milan, l’esterno calcia ma non trova la porta. Successivamente, ancora Inter, Miki lancia Taremi in campo aperto, il centravanti corre verso la porta ma serve male Dimarco. Al 22’ l’Inter continua a dominare, Lautaro batte velocemente una punizione, mettendo in movimento Barella che serve perfettamente Dimarco, l’esterno calcia e colpisce la traversa. Al trentesimo grande intervento per l’ennesima volta di Bisseck, nel primo tempo il migliore in campo tra i ventidue, sia per interventi in fase difensiva che per voglia di proporsi. Al 33’ ancora Inter con Lautaro che calcia alto sciupando una grande opportunità. Al 36’ al primo tiro in porta passa il Milan con Jovic. Al 39’ Lautaro difende in area e serve Bisseck che calcia a lato. Ad inizio ripresa doccia gelata con Jovic che trova la personale doppietta. L’Inter continua ad attaccare al 57’, Miki calcia ma non c’entra la porta. Nella ripresa l’Inter attacca disordinato, il Milan gestisce con pochi affanni, realizzando in contropiede il tre a zero con Rejnders.

Sull’Inter cala un buio che inizia a spaventare. Alla squadra probabilmente si può chiedere poco più, le occasioni – soprattutto nel primo tempo -, non sono mancate, a mancare è stata la finalizzazione sotto porta. L’attacco senza Thuram, pende sulle spalle del capitano che sta tirando la carretta assieme al francese da inizio anno potendo contare solo su un piccolo apporto di Arnautovic, apporto che alla lunga pare non bastare, almeno fino a quando non tornerà il francese.

Poche soluzioni

Il problema delle rotazioni torna attuale nella gara di ieri. L’Inter presenta un ritrovato Bisseck, probabilmente il migliore dell’intera squadra. Asllani, nel buon primo tempo generale fa una gara pulita, per poi spengersi con il passare dei minuti. I riflettori – in maniera negativa – sono senza dubbio puntati su Mehdi Taremi, l’iraniano arrivato per essere un dodicesimo uomo fondamentale nel percorso dell’Inter si è rivelato poche volte utile alla causa, andando recentemente a perdere anche quello spirito di lotta che aveva caratterizzato la sua prima parte di stagione in nerazzurra. Adesso, al termine della stagione le giustificazioni sono finite, le risposte continuano ad esserne assenti, e la pazienza dei tifosi risulta aver superato la soglia limite. È indubbio che per il centravanti adesso diventa anche difficile approcciare alle partite, gli errori numerosi e ripetuti hanno fatto sì che ad ogni episodio negativo si accentuasse il malumore di San Siro sfociato – già dopo la prima mezz’ora -, in mugugni e fischi, aumentati fino al momento della sostituzione.

Dietro la ThuLa il nulla

Nelle ultime due gare, il dato è chiaro, zero reti messe a segno in due partite consecutive è una situazione che ai nerazzurri succede poche volte. Sicuramente, non c’è da fare drammi, dato che l’Inter è ancora in testa al campionato ed in semifinale di champions, pronta a scrivere di nuovo la storia. Le preoccupazioni per ciò che avviene sotto porta crescono, agli uomini di Inzaghi sicuramente non si può imputare là creazione di occasioni, che puntualmente arrivano in ogni gara, ma una scarsa realizzazione sotto porta rispetto alle azioni prodotte si. È innegabile quanto sia difficile dover ricaricare le batterie sempre in pochissimo tempo, e soprattutto il gioco dispendioso effettuato dai ragazzi in nerazzurro che può portare anche ad una minor lucidità quando si arriva a finalizzare.

A questo si aggiungeranno importanti riflessioni a fine stagione, soprattutto se l’obiettivo della società sarà quello di voler provare ad alzare – per quanto possibile -, un’asticella che di per se è già molto alta. Gli interventi sul mercato saranno da fare, Lautaro e Thuram per un anno hanno praticamente risposto sempre da soli alle necessità dell’attacco nerazzurro, con un piccolo apporto di Arnautovic che ha compiuto pochi giorni fa 36 anni. Correa oltre ad essere quasi sempre infortunato, sembra essere un elemento sempre distante dalla galassia nerazzurra, nonostante qualche piccolo sprazzo, l’argentino non ha mai veramente inciso. A questi si aggiunge Taremi, già ampiamente commentato, arrivato per arricchire in modo importante il reparto, ma rivelatosi anonimo e talvolta anche snervante.

Il post gara di Inzaghi

“Ci spiace per i nostri tifosi, ma questo è il calcio. Bisogna fare i complimenti al Milan perché ha fatto un’ottima gara, noi abbiamo il rammarico per il primo tempo dove meritavamo qualcosa in più. Loro la prima volta che sono entrati hanno fatto un bellissimo gol e noi dovevamo stare più attenti. Sul secondo gol non siamo stati nemmeno fortunati, c’è stato un rimpallo su Barella, e noi eravamo piazzati benissimo, però nel secondo tempo abbiamo fatto molto meno rispetto al primo”.

Successivamente il mister ha analizzato l’aspetto mentale derivante dalla seconda sconfitta consecutiva:

“Chiaramente non siamo abituati e dobbiamo analizzarle nel modo giusto. A Bologna non meritavamo di perdere, qui c’è mancata energia nel secondo tempo. Il 2-0 ha cambiato l’inerzia, poi è stato bravo il loro portiere sull’occasione di De Vrij. Però bisogna fare i complimenti al Milan che ci ha messo in difficoltà in cinque partite”.

Infine il tecnico ha parlato dei ragazzi indisponibili:

“Non ho certezza che (ndr: Dumfries, Zielinksi e e Thuram) ci saranno con la Roma, vedremo nei prossimi giorni. C’è fiducia ma non certezza, per noi adesso ogni partita è come una finale di Coppa del Mondo. Abbiamo scelto noi la strada più tortuosa di non voler mollare niente”.

Da dove ripartire

Non c’è tempo per leccarsi le ferite. L’Inter è già chiamata a lasciarsi alle spalle la sconfitta nel derby: domenica arriva la Roma a San Siro, c’è un campionato da portare a termine e un primo posto (con il Napoli) da difendere. Inzaghi sembra potrà contare su Dumfries e Zielinski che finalmente rientrano dagli infortuni. Thuram proverà ad esserci. Ripartire con una vittoria è obbligatorio anche per il morale, poi mercoledì c’è il Barcellona. L’Inter non farà il triplete, ma gli obiettivi per questa stagione ci sono ancora, tirare fuori le ultime forze per cercare l’impresa.

COMMENTA SUL FORUM DELL’INTER

Comments

Комментарии для сайта Cackle
Загрузка...

More news:

Read on Sportsweek.org:

Altri sport

Sponsored