Una spalla per Dovbyk: Ghisolfi a caccia del rinforzo per l’attacco
ULTIME NOTIZIE AS ROMA – Dovbyk non basta. Lo ha capito Ranieri, lo sanno i Friedkin, e lo ha chiaro anche Florent Ghisolfi. L’ucraino, arrivato per essere il perno offensivo della nuova Roma, ha spesso dovuto fare reparto da solo. E nelle partite più dure si è sentita la mancanza di una spalla vera.
Shomurodov, rilanciato da Ranieri, ha fatto il suo, ma resta una seconda punta. Ecco perché, indipendentemente da chi sarà il nuovo allenatore, a Trigoria si lavora per inserire un’altra prima punta, un attaccante in grado di dare respiro a Dovbyk o di affiancarlo per cambiare volto alla squadra a gara in corso.
Molto, ovviamente, dipenderà dalla scelta del prossimo tecnico. Se si punterà su un sistema a due punte, servirà un giocatore in grado di attaccare la profondità e giocare spalle alla porta. Se invece si virerà sul 4-2-3-1, si cercherà un attaccante pronto a dare il cambio al numero 9 titolare, garantendo fisicità e senso del gol.
I nomi circolati in queste settimane vanno tutti nella direzione di un profilo giovane, futuribile, ma già pronto per salire di livello. Come Lorenzo Lucca, centravanti dell’Udinese, che ha mostrato margini di crescita importanti dopo l’esperienza all’Ajax: fisico da corazziere, ma anche piedi buoni e un’identità da costruire. Oppure Nikola Krstovic, montenegrino in forza al Lecce, autore di una stagione positiva e con qualità da attaccante moderno: mobile, aggressivo, e con costi relativamente accessibili.
Poi c’è Brian Brobbey, centravanti dell’Ajax e amico personale di Francesco Farioli, un n profilo più strutturato, con esperienza europea e caratteristiche compatibili con il calcio verticale che si sta cercando di impostare. Era stato cercato da Ghisolfi, molto attento al mercato olandese, anche lo scorso gennaio.
Non sono da escludere nemmeno soluzioni alternative, come El Bilal Touré, attualmente in prestito allo Stoccarda dall’Atalanta dopo una stagione deludente ma con potenziale ancora intatto, o il giovane Petar Ratkov del Salisburgo, centravanti serbo classe 2003, forte fisicamente e in grado di adattarsi a più moduli.
La direzione è chiara: servono più soluzioni offensive, più possibilità per non restare appesi ai gol di un solo uomo. La Roma vuole crescere, e per farlo serve anche una panchina più profonda, soprattutto davanti.
Giallorossi.net – G. Pinoli
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