Serie A – Duello Inter vs Napoli, Conte gioca a nascondino?
In Serie A stiamo vivendo una storia intensa per quanto riguarda la lotta scudetto. Inter e Napoli se le stanno dando di santa ragione calcisticamente parlando ed è un qualcosa destinato a protrarsi fino all’ultima giornata. Ciò che appare fuori luogo, ad oggi, è la pretattica che Conte fa dal quartier generale di Castel Volturno
Il calendario di Serie A dice Napoli
Antonio Conte professa le intenzioni di solidificare il posto Champions e non parla di scudetto. A detta sua l’intento è solo quello di dare fastidio agli inzaghiani, ma è chiaro come queste dichiarazioni siano dei veri propri bluff e, a sostegno di questa tesi, portiamo tre prove importanti
La prima riguarda il calendario di Serie A, da qui a fine campionato. Premessa: sappiamo anche noi che tra la “carta” ed il campo spesse volte c’è una differenza tangibile, ma di fronte a determinate situazioni il valore di determinate formazioni è oggettivo. L’Inter, capolista, inizierà con il Bologna fuori casa, dopodiché affronterà Roma e Verona in casa, prima di chiudere, rispettando l’alternanza trasferta/casa, con Torino, Lazio e Como. I partenopei, invece, nel pieno rispetto dell’alternanza tra le sfide fuori e quelle al Maradona affronteranno: Monza, Torino, Lecce, Genoa, Parma e Cagliari
La differenza tangibile è racchiusa, soprattutto, nelle prime due partite. I nerazzurri avranno due sfide complicate incastrate in una situazione di calendario complesso. Soprattutto la trasferta di Bologna desta qualche preoccupazione in più rispetto al normale in quanto molto scivolosa vista la stagione molto positiva dei felsinei. Con la Roma, invece, a far la differenza potrebbe essere la maggior freschezza giallorossa, mentre da casa nerazzurra dovrà essere il pubblico a dare una mano in più. Nello stesso doppio turno, i partenopei faranno visita al Monza, già praticamente retrocesso e al Torino, squadra che determina un punto di contatto tra i due calendari e squadra che va presa comunque con le pinze. Nel resto delle partite il grado di coefficienza più elevato sembra essere racchiuso nel calendario nerazzurro, (Lazio e Como da affrontare) rispetto ai partenopei. E’ oggettivo come la discriminante può essere rappresentata dalla salvezza da raggiungere per determinate formazioni.
La settimana è differente
La seconda prova riguarda la settimana delle due formazioni. Anche su questo argomento se ne sono dette e raccontate tante. Vincere aiuta a vincere, una vittoria prestigiosa dà benzina nuova, ma si è detto tanto anche rispetto allo dispendio di forze fisiche che causano le partite infrasettimanali e del vantaggio di chi può prepararne solo una a settimana.
Inter e Napoli, in tal senso, si trovano ad affrontare due soluzioni completamente diverse. Calendario denso per i nerazzurri, calendario sgombro per i contiani. La stagione del Napoli, già senza Europa, ha vissuto uno spartiacque importante il 05 dicembre con l’uscita dalla Coppa Italia, più o meno “voluta”. Da quel momento gli azzurri hanno avuto da gestire le forze solo per il campionato e, di conseguenza, si è venuto a creare l’habitat naturale di Antonio Conte.
Al contrario la truppa di Simone Inzaghi sta vivendo un finale di stagione, si da protagonista, ma anche molto dispendioso dal punto di vista fisico. Dopo il passaggio del turno contro il Bayern Monaco, la formazione meneghina si è “regalata” un calendario ingolfato, (giocando ogni 3 giorni), almeno fino alla partita contro il Torino prevista nel weekend del 10-11 maggio. Un eventuale passaggio del turno in Coppa Italia prolungherebbe il tutto di una settimana, (partita con la Lazio), con la finale di Coppa Italia fissata per il 14 maggio.
Se da un lato l’Inter sta provando a costruirsi un finale da protagonista, dall’altro andrà sicuramente incontro ad un dispendio fisico-psichico rispetto alla tranquillità delle settimane vissute a Castel Volturno. É un qualcosa che va ad alimentare il consueto dibattito: giocare tanto allena o prosciuga le risorse? I risultati ottenuti influiscono?
La storia dice Conte
Un peso specifico ce l’ha, anche, la storia, terza prova a sostegno della nostra tesi. Non quella nazionale e internazionale dei due club, quanto, piuttosto, la storia da allenatore di un personaggio in particolare, Antonio Conte. Il tecnico leccese ha dato il meglio di sé, raggiungendo obiettivi importanti, quando ha potuto lavorare con una competizione alla settimana.
Molte volte, addirittura, ha letteralmente sacrificato le altre competizioni, (finale Europa League allo Stadium, o uscita ai gironi con l’Inter), per raggiungere l’apice in campionato. Questa sua peculiarità ha creato sempre dibattito, ma ciò che rimane alla memoria della statistica è il suo vincere il campionato. In tal senso, dunque, a Fuorigrotta, hanno un bel motivo in più per sognare e per prendersi la palma di favoriti ed accettarla senza fare gli scaramantici come solo da quelle parti sanno fare
Il percorso sarà ancora lungo e pieno d’insidie. Il confine tra il tutto e il niente è sottile. Per ora è un botta e risposta con i Partenopei, ma che se ne dica i favoriti rimangono sempre loro
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