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La partita del tifo (Cagliari)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Si gioca domenica 6 aprile 2025, alle h.15, al “Carlo Castellani-Computer Gross Arena”, questa importantissima sfida-salvezza, valevole per la trentunesima giornata, dodicesima di ritorno, del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025, in un pomeriggio fin troppo caldo, con qualche sporadica nuvola. Il match si gioca davanti a 9.054 spettatori ufficiali, di cui 2.039 paganti, in verità non molti per l’importanza della partita. Il Cagliari viene dall’aver racimolato cinque punti nelle ultime sei partite. L’Empoli viene dalla pessima prova dell’andata della Semifinale di Coppa Italia, 0-3 col Bologna in casa e, più in generale, in campionato arriva da una striscia negativa quasi da record, con quattro soli punti raccattati in quindici partite. Neanche oggi riesce nell’intento di vincere, pur impegnandosi un po’ più di un Cagliari che è venuto ad Empoli con il solo obbiettivo di strappare un punto, non dannandosi più di tanto. Missione compiuta quindi per l’ex tecnico dell’anno scorso dell’Empoli Davide Nicola. La partita è stata piuttosto bloccata, tesa, un po’ come ci si aspettava e il risultato a reti bianche è tutto sommato quello più logico. Squadre a specchio, lanci, duelli, contrasti, senza che nessuno riuscisse a prevalere. L’Empoli ci ha provato di più ma non è stato concreto, e adesso le partite senza vittorie salgono a 16. Da segnalare il ritorno nelle file dell’Empoli dopo un anno del terzino Ebuehi e l’infortunio all’attaccante Kouamè, crediamo niente di grave. Il pareggio lascia la classifica così com’era praticamente.

I tifosi cagliaritani presenti a Empoli sono esattamente 902, quindi sicuramente in un buon numero se si considera le difficoltà logistiche, anche se si giocava alle 15 di domenica. C’è da considerare però che una discreta parte veniva dall’Italia peninsulare. Il settore ospiti è tappezzato di striscioni dei Clubs, di bandiere della Sardegna e di alcuni scudetti. In settimana c’era stata la polemica sui biglietti di cui era stato proibito la vendita a Cagliari e nel resto della Sardegna per motivi di ordine pubblico (?) e la prevendita era partita solo al venerdì, in extremis, onde per cui gli ultras cagliaritani hanno disertato la trasferta per protestare contro queste assurde restrizioni. Infatti non era presente alla rete la classica pezza degli “Sconvolts Cagliari ‘87”. Secondo loro la prevendita sarebbe partita troppo tardi per organizzarsi perbene. Presente, tra le varie pezze, quella con scritto “Willy vive”. I tifosi sardi risentono della mancanza degli ultras e quindi partono solo alcuni cori spontanei, sporadici. Sistemati al terzo spicchio, pressoché pieno, e quarto, quasi pieno, partendo dalla Maratona, hanno organizzato uno show cooking di prodotti sardi nel piazzale dietro la curva. Sicuramente il tifo con gli ultras sarebbe stato tutta un’altra cosa, per cui non sono giudicabili. Voto: n.g.

Gli ultras della Maratona “Emiliano Del Rosso” con un comunicato ufficiale intitolato “Noi vogliamo 11 leoni!” avevano fatto sapere che, siccome la partita col Cagliari vale molto, più di tre punti, che era arrivato il momento di farsi sentire, di dimostrare che loro ci sono con passione e determinazione, per cui alle 13, più o meno l’ora che doveva passare il pullman dell’Empoli Calcio, si sarebbero trovati ad aspettarlo alle panchine sotto la Maratona, fermandolo per dire chiaro che vogliono vedere sudore, grinta e voglia di vincere da parte della squadra. Non una contestazione ma un ultimatum. Loro ci sono, ma vogliono risposte dal campo, vogliono impegno totale visto che rappresentano un popolo che non molla mai, rispetto per i colori, la voglia di lottare fino all’ultimo minuto. La classifica parla chiaro, non sono più possibili passi falsi. Chi va in campo quindi deve dimostrare di meritarselo. Il pullman passa alle 13,15 circa e viene fermato così come è stato detto, sono stati accesi diversi fumogeni e sventolati i classici bandieroni, son partiti slogan come “Dai ragazzi noi ci crediamo!”, “Undici undici undici leoni, noi vogliamo undici leoni” e altri ancora. Qualcuno batte le mani sul pullman e vorrebbe salirci, ma la polizia presente sul posto lo impedisce. Il tifo, all’ingresso delle squadre in campo parte bene e dà la carica come aveva fatto fuori. Si comincia con una bella sciarpata, insieme al coro “Alé forza azzurro alé, alé forza azzurro alé, alé forza azzurro alé”, oltre ad “Alé l’azzurro alé siamo sempre con te”. Poco dopo è la volta di “Combatti con il cuore e vinci per gli ultrà” e “Quando l’azzurro segnerà la Maratona esploderà in un boato che farà tremar la terra e il mar…”. L’Empoli trova molte difficoltà a creare occasioni da gol, il Cagliari si difende bene, è un osso duro. I cori riescono piuttosto bene, come “Empoli alé, siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi non vi lasceremo mai…”. Più tardi viene esposto, in zona “Ultras Empoli” lo striscione in francese “Hugo Ultramarines pour toujours avec nous” (Hugo degli Ultramarines per sempre con noi), esponente di spicco della curva del Bordeaux, gemellata coi fratelli parmensi e quindi amici degli empolesi, scomparso in questi giorni. Segue immancabile il coro “Onoriamo gli ultras scomparsi”. Dopo un po’ che non era stato proposto è stato fatto, con buoni risultati il coro “Forza Azzurro! Vinci per noi!”. Vengono alzati molti cori, in ordine sparso, anche se qualcuno comincia a spazientirsi, perché il gol non arriva, come “…Empoli Calcio…”      , “E’ una vita che vivo insieme a te…” e altri ancora. Quando l’arbitro, il signor La Penna di Roma, apparso piuttosto sicuro di sé, fischia la fine, la maggior parte dello stadio fischia, in molti hanno perso la pazienza e sono scoraggiati, sfiduciati, mentre gli ultras scelgono di rimanere accanto alla squadra, con cori come “Dai ragazzi noi ci crediamo!”, “Forza ragazzi!” e “Orgogliosi di essere empolesi”. E’ la prima volta, crediamo non solo quest’anno, ma in assoluto, che si verifica una spaccatura così netta all’interno della tifoseria azzurra. Chi ha ragione? Chi fischia spazientemente o chi sta irriducibilmente con la squadra? Forse, come molte volte succede, la verità sta nel mezzo. Non si può, visto che mancano ancora sette giornate al termine del campionato, e quindi in teoria tutto è possibile, abbandonare l’Empoli, ma neanche stare inermi a guardare e non far sentire il proprio disappunto. Certo che la salvezza, a questo punto, avrebbe del miracoloso, anche con il calendario favorevole. Il livello del tifo azzurro è stato oggi piuttosto buono, nonostante il caldo che dava noia. Voto: 7,5. Per pura dimenticanza, nella ‘Partita del tifo’ trattata per la Semifinale di andata della Coppa Italia 2024/25, Empoli-Bologna, del 1° aprile scorso, ci eravamo dimenticati di menzionare i seguenti striscioni: “Forza Marto lotta da Boys”, “Per Sempre Bagna!” e “Benvenuta Alisia”. Inoltre la bellissima coreografia rappresentava il salotto buono di Empoli e non è stata finanziata dalla Società, ma solo dagli ultras, e senza l’aiuto di nessuna ditta specializzata. Tanto dovevamo per correttezza.

Uno sguardo altrove: L’ormai classica partita del venerdì sera alle 20,45, che inaugura la 31esima giornata di campionato è GENOA-UDINESE. Buon pubblico a “Marassi”, quasi sold out. In discreto numero i tifosi udinesi specie se si considera il venerdì sera, cercano di farsi sentire ma non è facile nella bolgia del “Ferraris-Marassi”. A Milano, lo scorso 30 marzo, in Inter-Udinese giocata di domenica alle 15, esposero lo striscione “Ah…ma si gioca anche la domenica”; stasera si superano esibendo l’ironico messaggio “Come non detto: è venerdì!!”. Sono molto colorati con bandiere, stendardi e pezze. Solito consueto spettacolo dei tifosi genoani, oggi protagonisti di una bella e semplice coreografia con 20.000 bandierine vendute in beneficienza per una raccolta destinata al “Guscio dei bimbi”, un reparto dell’ospedale “Gaslini” di Genova dove vengono curati dei piccoli angeli, in memoria di Cesare “Cece”, bambino morto tempo fa. Sono stati raccolti ben 500mila Euro, durante la coreografia i tantissimi e bellissimi bandieroni sono stati tenuti giù..Sciarpata consueta al dodicesimo riuscita così così. Esposto un grosso stendardo “Se non del tutto giusto quasi niente sbagliato”. Gran tifo della Gradinata Nord specie nel secondo tempo, tra fumogeni rossi e grosse bandiere, con cori come “Ora tutta quanta la curva canterà per te Genoa devi vincere, Genoa devi vincere…” ed “Alé alé oh, oh alé alé oh oh, e forza Genoa alé gli ultras son qui con te lotta per vincere…”. Festa grande per la vittoria. Alle 15 del sabato si gioca MONZA-COMO. Vietata la trasferta dei comaschi a Monza e vista anche l’ingiustizia praticamente tutti i tifosi del Como la disertano, anche quelli fuori Como. I monzesi espongono per solidarietà lo striscione fisso “No ultras no party”. Il Monza perde 1-3, ma la curva tifa oltre il risultato, le bandiere sono sventolate incessantemente, in modo encomiabile. Uno dei primi cori è “La gente come noi non molla mai” ed “E non ci avrete mai come volete voi, diffidati con noi…”. Un altro coro è “Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio a vedere il Monza…”. Gli ultras senesi, loro amici, dedicano ai monzesi lo striscione “Ultras Monza non mollate tornerete a caricare”. A Cagliari il 30 marzo scorso, con una situazione drammatica in classifica, con le diffide da poco arrivate e una trasferta lontana e disagevole si erano presentati in buon numero. In città era apparsa la scritta “Vivere significa combattere ciò che mi si nega, diffidati nessuna resa!”. Oggi arriva l’ennesima sconfitta, con fischi al termine. 8.469 spettatori ufficiali.

Alle 18 del sabato va in scena PARMA-INTER, partita incredibile, con rimonta parmense da 0-2 a 2-2 nel giro di nove minuti, davanti a 22.126 spettatori ufficiali. Gli interisti puntualmente al 20°, data la protesta che stanno adottando per poter riappendere i propri striscioni, cominciano a tifare, ed anche in maniera convincente. Hanno voglia di spingere la squadra alla vittoria. Sventolano bandieroni, tanti gli stendardi e le pezze, qualcuna curiosa come “Giornate brave”. Riempiono in pratica tutto il settore ospiti. Lanciano cori come “Tornerete tornerete tornerete in Serie B…”. I parmensi ricevono la visita dei gemellati “Tornados Rapid Vienna” con tanto di striscione. All’ingresso delle squadre in campo espongono la scritta “Curva Nord Matteo Bagnaresi”, su tre file di stendardi, ogni lettera uno stendardo, a circa 17 anni dalla scomparsa del “Bagna”. Esposto lo striscione “Forza Marto tieni duro!” fisso, un ultrà in difficile situazione. Non molto convincenti i parmensi nel primo tempo, eseguono cori come “Forza Parma! Segna per noi!”, “M’innamoro solo se vedo vincere il Parma…” ed “Interista pezzo di merda”. Sull’1-2 si sveglia la Curva Nord e si accende il “Tardini”. Sul 2-2 gran tifo parmense, lo stadio intero spinge i gialloblù con cori tipo “Oh forza Parma alé oh forza Parma alé…”. Il sostegno è efficace, grande sventolio dei bandieroni. Un pareggio che per il Parma ha il sapore della vittoria. Alle 20,45 del sabato sera c’è MILAN-FIORENTINA, coi toscani che a San Siro sono davvero tanti e si fanno sentire, magari a sprazzi, specie sullo 0-2, poi il Milan pareggia per il 2-2 definitivo; la Viola farebbe anche il 2-3 con Dodò all’88°, e il settore ospiti esplode, ma il brasiliano è, seppur di poco, in fuorigioco. Fiorentini con tanti bandieroni, molte pezze e stendardi, eseguono bei battimani. Buono il tifo milanista, anche sullo 0-2, ma nel corso della partita c’è spazio anche per un po’ di contestazione. Si va al riposo con tanti fischi rossoneri. La rimonta però rianima la Curva Sud, i milanisti tirano un respiro di sollievo dopo l’annullamento del gol che sarebbe stato il 2-3. 72.451 spettatori ufficiali. Il tradizionale lunch-match della domenica alle 12,30 è LECCE-VENEZIA. Non molti i lagunari, ma in fondo, considerando tutto, specie la lunga trasferta e la difficile classifica, neanche pochi. Sono vivaci e colorati con diversi bandieroni. Arduo per loro farsi sentire. I padroni di casa danno subito la carica giusta alla squadra con “Undici undici undici leoni, noi vogliamo undici leoni!”. La Curva Nord chiede e pretende rispetto. Contestazione a fine gara, anche dura con la Società e la squadra, per il deludente 1-1, con cori come “Guarda che guarda che guarda che partita, presidente guarda che partita…”. 25.709 spettatori ufficiali. Alle 15 della domenica, oltre a Empoli-Cagliari, si gioca anche TORINO-HELLAS VERONA. I veronesi sono molti, fanno una bellissima sciarpata, hanno con sé un bel bandierone con la scritta “Hellas” e dei belli stendardi. Molto buono il tifo granata, ricevono la visita dei gemellati genoani, con tanto di pezze “Figgi do Zena 1995”, “Via Armenia 5R”. In piena Curva “Maratona” espongono lo stendardo gialloblù “Emargina i butei”. Esposto al terzo anello lo striscione “Noi e Mondo indiani per sempre”, in ricordo di Emiliano Mondonico, scomparso il 29 marzo 2018, calciatore del Toro dal 1968 al 1970, e allenatore a più riprese dei granata. Nei giorni scorsi è stato celebrato l’anniversario dei “Torino Hooligans”, dove ci sono ancora vecchie unità dei “Cedrata Group”, “Leoni della Maratona”, “Banditi”, “V^ Colonna”, “Geneticamente”, “Girls”, “Collettivo Paolo Pulici”, “Viking” e “Fedelissimi”. Il risultato di 1-1 accontenta più il Verona del Toro. 25.497 spettatori ufficiali. Alle 18 domenicali va in scena ATALANTA-LAZIO, che finisce 0-1 davanti a 22.731 spettatori ufficiali. I laziali riempiono quasi tutto il settore ospiti e sono autori di un buon tifo, alla fine fanno festa grande. Cori come “Forza Lazio alé alé alé, alé alé alé, Forza Lazio alé alé”. In primo piano lo striscione “Maledetti laziali”. Si assiste a diversi cori offensivi reciproci. Come sempre i bergamaschi non deludono, anzi la Curva Sud espone lo striscione “Ora e sempre col il Mondo nel cuore”: anche loro omaggiano Emiliano Mondonico, calciatore atalantino dal 1971 al ’72, e allenatore nerazzurro dal 1987 al 1990 e dal 1994 al 1998. In Curva Nord esposto il grande striscione “Solo Atalanta”, bianco su sfondo nero-azzurro. Alcuni cori vengono davvero bene come “Alé Atalanta alé, alé Atalanta alé, alé Atalanta alé, alé Atalanta alé…” o “E facci un gol, forza Atalanta facci un gol…”. Si nota in Curva Nord lo striscione “Sconvolti” sopra quello della “Vecchia Guardia”.

Il posticipo della domenica sera alle 20,45 è ROMA-JUVENTUS. Gli juventini sono circa 4.000 e riempiono il settore ospiti con tanto entusiasmo, seppure con una squadra che in questa stagione non ha fatto vedere molte buone cose. Fanno una buona impressione. Molti bandieroni che sventolano sempre, anche belli, accendono qualche torcia/fumogeno, gruppo compatto specie nella parte bassa. Pezze e striscioni originali, come “Senza speranza”. Espongono la scritta “Suor Paola nell’alto dei cieli R.i.p.”. La Curva Sud inizia fin da subito a cercare di scaldare l’ambiente. Ricordato con diversi striscioni Fabio “Roscio”, ad esempio in Tevere “6-4-10 / 6-4-25 Fabio vive”, mentre il grande striscione in Curva Sud “Un ricordo a chi ha dedicato la propria vita…ad aiutare bambini, malati e detenuti R.i.p. Suor Paola”, è dedicato a Suor Paola D’Auria, dirimpettaia laziale spentasi il 1° aprile scorso all’età di 77 anni, dopo aver combattuto a lungo una malattia incurabile. Il tifo è altalenante: quando la partita è sentita non c’è niente da fare e ci si lascia prendere dalle fasi di gioco. Dopo il gol del definitivo 1-1 si capisce qual è la potenzialità della curva. 65.778 spettatori ufficiali. Per motivi tecnici non viene trattata la partita BOLOGNA-NAPOLI.

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