Senza titolo…
Lecce Milan, ve lo confessai, non la vidi ma, con il Como, sono stato costretto. I turni di servizio vanno onorati e per scrivere, anche se tutto quello che ti viene sono quattro stupidate, devi farlo a ragion veduta, almeno formalmente. Quindi… via di pub, IPA media e paninazzo….
Partiamo dal fatto che da quell’inguaribile c——e che sono, quando si vince non riesco a non essere contento. Così, per istinto, ma poi… poi ci ripenso un attimo…
Come dicevo non ho visto la partita con il Lecce ma dal quel poco che ho sentito/rivisto, non deve essere stata certo una gran partita nonostante i tre punti. Ho visto invece quella contro il Como. Riassumo… solito (non) gioco, soliti errori, solito atteggiamento dei giocatori indisponente, ed una partita della quale mi tengo stretto i tre punti. Qualcosa meglio nel secondo tempo dopo i cambi ma pur sempre poca cosa. In tutta franchezza il pari, i lariani, l’avrebbero meritato, non sarebbe certo stato uno scandalo. Il due a zero è stato, credo giustamente, annullato per fuori gioco che però a sua volta è stato questione di centimetri. Possiamo dire che se il comasco fosse partito un secondo dopo sarebbe stato regolare? E come sarebbe andata? Avremmo comunque ribaltato la partita dallo 0-2 come a Lecce? Permettetemi di dubitarne… Ma non è questo il punto. E’ andata bene, teniamocela così, senza andare toppo in fondo… alla fine due partite e sei punti… potrebbe essere peggio… Ma ce sempre un ma… anzi, ce ne sarebbero parecchi…
Prima di tutto vi riporto paro paro, parole testuali, il commento di un nostro vecchio amico di cui non faccio il nome giusto per non rischiare l’ennesima querela, proferite alla fine del primo tempo. Dice il simpaticonedicuinofaccioilnome:
“Dobbiamo metterci a posto ragazzi, giocare le partite in casa è un supplizio, un supplizio, le giocherei tutte in trasferta di qui a… un supplizio, un supplizio, un supplizio…clima, atmosfera, tutto… il primo tempo finisce uno a zero fischi, giusto, giusto, dai massacriamoli ancora i nostri ragazzi che già sono sotto un treno, massacriamoli ancora di più. Va bene così… Como meritatamente in vantaggio etc. etc…”
Ora, avrei qualcosina da dire al simpaticonedicuinonfaccioilnome.
secondo il profondo pensiero di questo illuminato signore, adesso, la colpa sarebbe di noi tifosi che ci permettiamo pure di contestare. E questi poveri ragazzotti costretti a subire, annichiliti dai fischi dei tifosi ed in piena crisi d’identità con annessa sindrome depressiva.
Mi verrebbe da pensare che, ragazzotti che guadagnano in un anno quello che probabilmente la maggioranza di noi non guadagna in una vita, hanno probabilmente ben altre priorità dei fischi dei tifosi, e che, forse, non foss’altro per quello che guadagnano e per la maglia che vestono, dovrebbero far vedere in campo qualcosa di diverso; quanto meno il sudore…
Penso anche che, se arrivi a giocare in seria A, nel Milan, non puoi essere in infante che si rifugia sotto le gonne di mamma per due fischi ma devi dimostrarmi che quella maglia te la meriti.
Poi, caro il mio simpaticonedicuinofaccioilnome, ti devo anche dei complimenti. Si, perché difendere l’indifendibile è un lavoro difficile. Certo, immagino, è un lavoro ingrato ma che non farai certo gratis, e, ti auguro ti paghino bene, che te lo meriteresti. Doversi inventare motivazioni fantasiose ma al contempo credibili, piangere con lacrime copiose (ma che fai, usi un collirio speciale?) e, nel frattempo, subire la valanga di insulti che ti rimbalzano addosso dai social, e più o meno da tutte le parti, deve pur valere un giusto guiderdone. Quasi quasi ci picchio anch’io un “forza Milan, forza Cardi, forza Furla, tifosi cattivi cattivi” che magari qualcosa arriva in tasca anche a me aiutandomi ad arrivare al 27 del mese…
Mi fermo qui e stendo un velo pietoso che è meglio altrimenti il nome, prima o poi, mi scappa e la querela arriva puntuale.
Ma proviamo ad andare oltre queste miserie…
torniamo qualche giorno indietro. Come se la situazione non fosse abbastanza incasinata di suo ci si mettono pure le guerre interne…
prima di tutto, come “cervo che esce di foresta” agli GLI arriva l’illuminazione: Azz… serve un direttore sportivo… pensiero geniale… che conferma, ammesso ce ne fosse bisogno, di quanto gli GLI non ci avessero capito una beata… ma va beh, come diceva il vecchio lupo “meglio mardi che ortai…”. Visto che andiamo verso la fine della stagione, e visto la situazione drammatica sarebbe bene sbrigarsi in modo tale da dare al poveretto che si prenderà questa rogna, di poter programmare, almeno per quanto possibile e quanto la religione del budget permetterà. Magari prima l’allenatore e poi, per quanto possibile, giocatori che abbiano un senso per il gioco che vorrà fare l’allenatore stesso. E qui parte la querelle…
Prima l’uomo che ha il potere, quelle che decide tutto, si incontra con il proprietario (in realtà è l’AD del fondo che detiene la nostra maggioranza, ma tralasciamo i dettagli) dove si confrontano su un parco di nomi, Come da tradizione, siamo su questo, no su quello, no su quell’altro. Però gli GLI sono tre ed al secondo pare qualcosa suoni storto. Il tanghero prende un volo in classe turistica su una low cost (per non pesare sulla casse societarie più di tanto) per New York e va a sua volta a parlare con il capo.
“ascolta Jerry… sai com’è… sono il garante di chi… chi sai bene tu… certe decisione le prendo Io, non il Sig. spaccobotiliammazofamilia… che qui dei conti sono responsabile io, non quel borozzo, altrimenti a chi sai tu potrebbero girare gli ammennicoli e chiederti di rientrare alla svelta…e non ti piacerebbe, credo almeno…”
detto fatto il tizio ritorna, questa volta con un volo prima classe tra champagne, catalane, rossi di Mazara ed hostess in minigonna, velatissime e tacchi 12 (che ‘sa mai magari ci scappa pure il diversivo). Arriva con il sorriso a 32 denti e l’annuncio urbi et orbi.
“il DS lo scelgo Io…”
Lo so, come mio solito l’ho mesa in caciara ma… che altro ci rimane? Beh… ditemelo Voi…
Axel
… stavolta non mi viene neppure un forza Milan…