La partita del tifo (Genoa)
Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Match interessante, quasi da sfida salvezza, quello che si svolge oggi, domenica 2 marzo 2025, alle h.15, al “Luigi Ferraris-Marassi”, valido per la 27esima giornata, ottava del girone di ritorno, del campionato di calcio italiano di Serie A 2024/2025, davanti a un buon pubblico, grazie anche ad un meteo ottimale. Gli spettatori ufficiali sono 31.296. L’Empoli arriva da una storica, incredibile, straordinaria vittoria all’”Allianz Stadium” di Torino, meritatissima, contro la Juventus per 5-3 ai rigori (1-1 al 90°) nei Quarti di finale di Coppa Italia, mercoledì 26 febbraio scorso, volando così in Semifinale, dove affronterà il Bologna, in casa all’andata il 1°aprile, il ritorno probabilmente il 25 aprile. L’ambiente azzurro sogna il passaggio del turno, qualcuno si spinge oltre, lavorando di fantasia. In campionato l’Empoli non vince dall’8 dicembre (1-4 a Verona) e viene da due punti nelle ultime undici partite, ed anche per questo la vittoria di Torino in Coppa ha dell’inverosimile. Il Genoa viene da sette punti nelle ultime cinque partite. Un Empoli sciupone quello del “Ferraris-Marassi”, che getta alle ortiche una vittoria che avrebbe meritato alla grande, dominando l’avversario e sprecando diverse palle-gol – almeno tre nitide – con il portiere Silvestri che però la combina grossa all’81°, quando un tiro di Vasquez senza neanche tante pretese su azione di calcio d’angolo, gli sfugge di mano, la palla gli va all’indietro, cerca di smanacciarla ma picchia sul palo ed entra beffardamente in rete, per la più classica delle papere. Per l’Empoli, che era passato in vantaggio al 36° con Grassi, rimane tanta rabbia, pur accorciando con questo pari di un punto su Parma, Cagliari e Lecce.
I tifosi empolesi in trasferta a Genova, una delle più vicine del campionato, sono esattamente 433, un numero abbastanza sufficiente, non tanti, ma neanche pochi. C’è da dire subito che il servizio d’ordine del capoluogo ligure lascia alquanto a desiderare, visto che i cancelletti aperti sono solo due, e piuttosto stretti, per cui la gente, arrivata quasi tutta a ridosso della partita, si ammassa e preme arrabbiata, e più che la gente, che facevano entrare un po’ per volta, protestava, più i solerti steward (perquisiti anche i bambini) erano lenti nelle loro operazioni, con l’evidente rischio e pericolo che qualcuno si facesse male nella calca. I capiultrà aspettano che tutta la gente confluisca, e quindi il tifo inizia con 8-9 minuti di ritardo. Per fortuna non si fa male nessuno. Tra i primi cori lanciati ci sono “Combatti con il cuore e vinci per gli ultrà” ed “E quando andiamo in trasferta portiamo dietro il nostro orgoglio di essere empolesi…”. L’Empoli gioca bene e invoglia a tifare. I cori son ben coordinati e tanti, immancabili quelli per i diffidati. Si prosegue ad esempio con “Empoli alé siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi, non vi lasceremo mai…” ed “E forza azzurro alé gli ultrà son qui con te lotta per vincere…”. Il tifo empolese si prende la scena, visto che i genoani, sotto di un gol, sono un po’ fiacchi. Poche le pause dei tifosi empolesi, quasi tutti ultras. Riempiono buona parte del piano superiore del settore ospiti, colorandolo con diversi bandieroni. Si prosegue con “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem…”, “Lotta con il cuor fino al novantesimo…”, “E’ la mia vita è per sempre insieme a te…ovunque andrai non ti lascerò mai”, e altri ancora. Per la verità non tutti i cori vengono benissimo, anche se il tifo è piuttosto costante e incisivo. Gli ultras azzurri si fanno sentire ancora, con “Ovunque giocherai per sempre ci sarò per sempre sosterrò i biancazzurri alé alé…”. Purtroppo nella parte più alta del settore e vicino alla vetrata al confine con la Tribuna, non si canta con continuità. Il Genoa pareggia a non molto dalla fine con la complicità di Silvestri; è una doccia fredda ma il tifo non ne risente più di tanto. Nel finale viene eseguito un “Empoli! Empoli” e una sciarpata sul coro “Alé forza azzurro alé, alé forza azzurro alé…”, riuscita piuttosto bene. Finisce la partita e i giocatori si dirigono verso il settore ospiti, applaudendo e venendo contraccambiati. Parte spontaneo il coro “Orgogliosi di essere empolesi”. A gara finita dopo qualche minuto, vengono intonati due cori per Claudio Spagnolo, detto “Spagna”, tifoso genoano mortalmente accoltellato il 29 gennaio 1995 da un tifoso milanista prima di un Genoa-Milan, applauditi da alcuni tifosi della Gradinata Sud genoana, settore accanto a quello degli ospiti, soprattutto dopo l’ormai classico “Onoriamo gli ultras scomparsi!”. Il livello del tifo empolese è da ritenersi piuttosto buono. Voto: 7,5.
Il tifo delle due Gradinate Nord e Sud genoane parte davvero molto forte. Minicoregrafia iniziale per festeggiare i 10 anni del Gruppo “Collettivo Rossoblù” con un maxi stendardo dov’è scritta la frase “E tutti quanti hanno un amore sulla cattiva strada”, gialla su sfondo rosso e blu, oltre a un bel telone nel Parterre della Nord con disegnato un pulmino carico di tifosi e sullo sfondo lo stadio, anche se non si intuisce tanto bene, forse è troppo basso. Esposte poi altre scritte quali “Ma come è bello sostenerti la domenica alle tre”, “Daspo fuori contesto”, “Caro biglietti”, “Trasferte libere”. Nei Distinti un altro striscione recita “Un Grifone non cammina mai solo Daniel ti aspettiamo”. I genoani sono davvero un bel vedere e alzano subito i decibel, facendo subito sul serio con cori come “Canterò per te forza grande Genoa alé…”, “Eh eh forza Genoa forza Genoa eh eh”. Sciarpata spettacolare al dodicesimo minuto, come dire che loro sono il dodicesimo uomo in campo. Le due gradinate sono molto attive, e prendono a cantare, rimbalzandosi i cori, prima l’una e poi l’altra, “Forza Genoa!”, “Forza Grifone”, “Forza Genoa Grifone olé”. Cantano anche cori diversi, per esempio “Genoa devi vincere Genoa devi vincere, ora tutta quanta la curva canterà per te…”. Dopo il gol dell’Empoli vanno un po’ a folate e per lunghi lassi di tempo se ne stanno in silenzio o quasi. Accendono ogni tanto qualche fumogeno. Al gol del pareggio loro, ne accendono in quantità industriale, specie gialli, rossi e bianchi e si rianimano da un certo torpore, ricominciando a tifare sui livelli che gli competano, con cori come “Forza Genoa devi vincere vincere vincere…” e altri ancora, cercando di spingere la loro squadra ad una vittoria che sarebbe stata davvero immeritata. Bellissimo lo sventolio dei tanti e belli bandieroni. Verso la fine accesi fumogeni gialli. Anche se certamente non deludono, forse sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa di più da una tifoseria così decantata. Il livello del loro tifo è da considerarsi piuttosto buono. Voto: 7,5. Hanno fatto beneficienza con formale consegna il 27 febbraio scorso alla “Gigi Ghirotti” dei primi 500mila Euro quale ricavato della vendita del libro “Siamo la Fossa dei Grifoni e gridiamo Genoa alé”. Un risultato straordinario, figlio dello strepitoso successo che sta avendo il libro, che ha portato in appena due mesi a metà strada rispetto all’obbiettivo finale di 100mila Euro. Un gesto concreto, tangibile e bellissimo di solidarietà, valore che contraddistingue da sempre il cuore della Gradinata Nord, che continua nel tempo.
Uno sguardo altrove: Con l’anticipo del venerdì sera alle 20,45 FIORENTINA-LECCE, si inaugura la 27esima giornata di campionato. Gli ultrà leccesi disertano la trasferta per l’ovvio motivo che la Società viola mette quest’anno, per sicurezza, con la ristrutturazione del “Franchi”, soltanto 300 biglietti: troppo pochi. Presenti solo alcuni tifosi comuni. Larghi vuoti nello stadio. I fiorentini comunque fanno un buon tifo, con cori tipo “Firenze! Firenze!” ed “Eh eh forza viola forza viola eh eh”. Minicoreografia con lo striscione “Quelli di Sempre”, più in basso lamperogeni e bandierine bianche e viola, e sotto ancora la scritta “Firenze”. Esposto inoltre lo striscione “’Urbano’ o ‘fuori contesto’ ogni volta c’è un pretesto…libertà!”. Vittoria importante per la Viola. Alle 15 del sabato va in scena ATALANTA-VENEZIA, che a sorpresa finisce 0-0, coi bergamaschi che non approfittano del pareggio tra le regine della classe Napoli e Inter. I lagunari sono caldi e passionali, molto colorati, con tante pezze, bandieroni e una sciarpata degna di nota. Accendono fumogeni. Gli atalantini lasciano un pezzetto di Curva Nord vuoto, senza nemmeno uno striscione. Hanno fatto il murales “Digos boia”, sembra che gli striscioni non glieli facciano entrare, temono di essere diffidati con le tante telecamere che c’è, e il tifo non è buono come al solito, anche se si fanno sentire. In Curva Sud invece il tifo è piuttosto buono e propone lo striscione “Spingiamo il carro tutti insieme verso nuovi traguardi”, con tante bandiere nerazzurre sotto la scritta. Belli i due teli in basso con disegnato un carro coi volti dei giocatori della Dea e la scritta bianca “Forever” (a maggioranza ex Brigate Nerazzurre). 21.991 spettatori ufficiali. Alle 18 c’è il big-match della giornata NAPOLI-INTER, scontro diretto al vertice, prima contro seconda, che finisce 1-1. Presenti circa 3.000 tifosi nerazzurri che, nonostante la trasferta sia vietata ai residenti in Lombardia, si fanno sentire, certo nei limiti del possibile, perché il “Maradona” stasera è una bolgia. Il volantino delle due curve partenopee fatto circolare alla vigilia dell’incontro parla di “Fierezza d’essere e d’appartenenza, che come il cielo, sui gradoni e sul prato verde primeggi l’azzurro fino all’ultimo fiato. La sciarpa al collo, la più antica e consumata, innalzala al nostro inno ‘1° agosto pioveva’ e coloriamo romanticamente la gradinata. Tutto lo stadio!”. Bellissimo è il tifo dei napoletani, davvero forte, con sventolio di bandieroni nelle due curve. La Curva B è un tappeto di sciarpe, mentre la A espone lo striscione su due piani “Nulla è cambiato è ancora lungo il campionato. Lottate fino all’ultimo respiro, fino a farvi mancare il fiato!”. Tanti fumogeni e lamperogeni a illuminare il tutto, che è molto bello e spettacolare, con anche tante plastiche azzurre. Esposta la scritta “Zio Padella vive nei nostri cuori”, storico ultrà della “Brigata Carolina”, scomparso circa tre anni fa. 53.851 spettatori ufficiali.
Alle 20,45 del sabato sera si gioca UDINESE-PARMA, coi parmensi in buon numero e l’immancabile striscione “Onoratela!”; molti di loro sono mascherati dato il periodo carnevalesco, sono autori di un discreto tifo, con cori tipo “E forza Parma facci un gol…”. Bella la bandiera “Vecchi inutili”. Reciproci cori di sfottò, si mandano molte volte a quel paese le due tifoserie. Specie dopo il definitivo 1-0 spinge molto la Nord friulana che propone un bel “Alé Udin alé Udin alé alé alé…”, oltre a “Canterò per te, forza Udinese alé…”, “Forza Udinese! Vinci per noi!”. Sono ben colorati, con tanti stendardi e bandieroni. Buono il loro tifo. Alla fine fanno festa, il Parma rischia grosso. 20.430 spettatori ufficiali. Il tradizionale lunch-match della domenica alle 12,30 è MONZA-TORINO, coi torinisti che invadono la città brianzola, occupando in pratica tutto il settore ospiti, sono molto colorati, con tantissimi bei bandieroni al vento, soprattutto nella zona centrale con alcuni fumogeni accesi e tutti gli striscioni dei Gruppi al loro posto. Sono autori di un bel tifo. La Curva Sud “Davide Pieri” presenta larghi vuoti, il clima è di contestazione. Espongono gli striscioni “Solo noi onoriamo questa Serie A, la dignità ve la insegnano gli ultrà”, con fumogenata rossa, e “Da favola a barzelletta grazie anche per questo”. Monza sempre più ultimo con questa ennesima sconfitta. 11.053 spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali si gioca, oltre a Genoa-Empoli, anche BOLOGNA-CAGLIARI, con cospicua presenza di tifosi sardi al “Dall’Ara”, esattamente 377 unità, che fanno un discreto tifo tutto sommato. Spettacolare sciarpata dei bolognesi all’ingresso delle squadre in campo, tanti bandieroni e stendardi, fanno festa per una vittoria importantissima che li proietta al sesto posto in classifica. 25.676 spettatori ufficiali. Nel recupero di campionato di giovedì 27 febbraio scorso col Milan, esposto all’entrata in campo dei giocatori lo striscione “20/02…auguri Sinisa sempre nel nostro cuore”, con una torciata che lo illumina. Il mister Sinisa Mihajlovic scomparve il 16 dicembre 2022 a causa di una grave forma di leucemia che l’aveva colpito anni addietro. Alle 18 della domenica è il turno di ROMA-COMO. Buon numero dei tifosi del Como all’’Olimpico’, 500 circa, galvanizzati dal buon momento della squadra. Hanno sette bandiere, uno stendardo al contrario e quello per i diffidati. Si danno da fare, tifano anche se li si sente poco. In generale la tifoseria lariana offre un bel colpo d’occhio, tenuto anche conto che si giocava nel tardo pomeriggio di domenica, e della distanza. Tra i romanisti già spuntano qua e là le bandiere che coloreranno lo stadio giovedì prossimo 6 marzo con l’Athletic Bilbao in Europa League. Lo stadio offre un buon spettacolo, specialmente all’inno, con una fitta sciarpata. Il tifo è buono con qualche momento di stanca, si rinvigorisce con la rimonta, da 0-1 a 2-1, della Roma. 62.125 spettatori ufficiali.
Il posticipo della domenica sera è MILAN-LAZIO. I laziali non sono tantissimi ma si fanno sentire soprattutto nel finale, quando intonano il coro “Forza Lazio devi vincere vincere vincere…”, prima che Pedro batta il rigore dell’1-2 al 98°, epilogo di una partita incredibile, folle, che il Milan aveva pareggiato con Chukwueze all’84°, con un uomo in meno dal 67° (espulso Pavlovic). Esposto lo striscione “Ancora miglia da percorrere e promesse da mantenere!”. Per Inter-Lazio, quarto di finale di Coppa Italia, del 25 febbraio scorso, esposto, tenuto a mano dagli interisti vicino San Siro, lo striscione “La vostra mentalità oltre le nostre difficoltà. Bentornati fratelli laziali”. Gli stessi laziali espongono fuori San Siro, nella stessa occasione, la frase in tedesco “Josef Olling…ist nicht einer von euch” (Josef Olling non è uno di voi). Il St.Pauli, squadra tedesca di Amburgo decide nei giorni scorsi di rinunciare al proprio inno storico “Das Herz von Sankt Pauli” (Il cuore di Sankt Pauli), dopo che degli studi hanno portato a scoprire che Josef Olling, l’autore del testo, è un simpatizzante nazista. Forte contestazione della Curva Sud del Milan, che entra nello stadio dopo tanto tempo, in cui era rimasto vuoto un pezzo del primo anello e il secondo anello, con l’unico striscione “Solo per la maglia” e un bandierone poggiato in terra. Quando entrano cominciano col solito refrain “Gerry Cardinale devi vendere vattene vattene…”, che perdura tanto tempo, riproposto anche nel finale sull’1-1 col Milan in 10 e a gara finita. Presente vicino la Curva Sud primo anello lo striscione “Old Clan” al contrario. Lunghi silenzi dopo l’espulsione di Pavlovic. Tanti fischi specie alla fine. Anche a Bologna unico striscione “Solo per la maglia” e un bandierone, nel recupero di giovedì 27 febbraio scorso. Il tradizionale Monday Night, posticipo del lunedì, è JUVENTUS-HELLAS VERONA. Gli ultras juventini sono sul piede di guerra e domenica 2 marzo, come annunciato sui social, si sono dati appuntamento fuori dal JHotel di Torino per una contestazione massiccia che non salva nessuno. Corteo improvvisato con a capo lo striscione “La Juve siamo noi”. Intonati cori come “Siete una squadra di merda e avete rotto i coglioni, veniamo coi bastoni”, “Rispettate i nostri colori”, ecc. All’’Allianz Stadium’ veronesi abbastanza numerosi considerando la collocazione pessima della partita, fanno un tifo piuttosto normale ed approfittano poco, solo in parte, del primo tempo silenzioso della Curva Sud juventina, per non dire di tutto lo stadio, che presenta larghi vuoti. Poche pezze, nessun bandierone, silenzio assoluto, fischi alla fine del primo tempo. Ma nella ripresa il silenzio viene rotto, anche con cori contro la dirigenza e i veronesi, i quali aveva intonato alcuni cori offensivi prima del riposo. Ora c’è più calore ma anche tanti cori come “La Juve siam solo noi”, “Difendiamo i nostri colori”, “Solo la maglia, tifiamo solo la maglia”. Al 72° Thuram sblocca la gara e lo stadio si rianima, comincia il vero tifo con “Ohè ohè ohè Juve Juve…”, “Juve alé Juve alé, canteremo tutti insieme forza Juve alé”, “Lotta con il cuor fino al novantesimo…”, e altri ancora. Verso la fine si sentono cori come “Vinci per noi magica Juve alé”. Segna il 2-0 Koopmeiners, uno dei più contestati. La partita finisce tra gli applausi dello “Stadium”, con la Juve che accorcia sulle prime e si porta a “-6” dal primo posto occupato dall’Inter. Pace fatta col pubblico. Vittoria meritata.
L'articolo La partita del tifo (Genoa) proviene da PianetaEmpoli.