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Fiorentina, Beltran: "Dybala un idolo. Il 'no' alla Roma? Parlai anche con Paulo, ma la Viola era più decisa dei giallorossi"

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CRONACHE DI SPOGLIATOIO - Lucas Beltran , attaccante della Fiorentina , ha rilasciato un'intervista al sito sportivo e tra i vari temi trattati si è soffermato sul suo mancato trasferimento alla Roma nell'estate del 2023 e sull'amicizia con Paulo Dybala . Ecco le sue parole.

L'amicizia con Dybala?

«Abbiamo ospitato Dybala a casa mia perché giocava nelle giovanili insieme a mio fratello. Lui arriva da un paese vicino alla mia città, quindi invece di fargli fare avanti e indietro sempre, è rimasto da noi per qualche giorno. Quando ero nelle giovanili, lui era in prima squadra, in quella della mia città: lo vedevo come un grande, come un idolo» .

Il mancato trasferimento alla Roma?

«Prima di venire alla Fiorentina, Dybala mi ha chiamato: ‘Mourinho mi ha detto che ti vuole alla Roma’. Mi aveva già chiamato il direttore sportivo giallorosso, ma io avevo parlato prima con la Fiorentina e i suoi dirigenti. Quando Dybala mi ha contattato, erano i giorni decisivi. Mi ha chiesto cosa ne pensassi, ci siamo confrontati. L’ho richiamato per dirgli che avevo dato la mia parola alla Fiorentina, che si era mossa prima e che la sentivo più convinta: so che si stavano mettendo d’accordo con il River Plate. La Fiorentina appunto era più decisa, la Roma meno: spiegai a Paulo che preferivo una società che mi volesse davvero perché era un passo importante della mia carriera» .

Le voci sul Real Madrid?

«Non so vere. Ho letto anche io questa notizia, ma non so da dove saltasse fuori. Poi come si farebbe a rifiutare il Real Madrid? ».

Il malore di Bove?

«È un argomento di cui non mi piace parlare per un motivo: credo che a lui non piaccia tanto ricordare quella sera e il periodo che sta passando. So solo che mi dispiace perché è una bella persona, ha solo un anno in meno di me e a volte mi chiedo se sarebbe potuto succedere a me. Abbiamo vissuto un momento di paura, l’importante è che ora lui stia bene e sia qui con noi, come ha detto a Sanremo si sente incompleto e lo percepiamo. Gli stiamo vicino, lo facciamo sorridere, e poi lui saprà trovare ciò che gli manca. Quando lo vediamo entrare in spogliatoio, lo abbracciamo ».

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