EFC | Oggi la ripresa. Con l’Atalanta la peggior figura della stagione!
Si riprenderà già oggi il lavoro visto che mercoledi la squadra sarà in campo per i quarti di finale di Coppa Italia, a Torino contro la Juve. Una gara che, possiamo dirlo serenamente, in questo momento appare come un disturbo, per non dire di peggio. A livello campionato invece si guarderà poi al Genoa che affronteremo domenica prossima a Marassi. Nell’immediato non sono previsti rientri dall’infermeria, l’unico elemento che si potrà aggiungere è Marianucci che ha scontato la sua squalifica. Per quanto riguarda la gara di Coppa, senza soffermarci troppo, saranno da capire le scelte di D’Aversa, visto che c’è sempre da far fronte all’emergenza infortuni, ma c’è anche da preservarsi al meglio per una sfida che conta dieci volte di più. Adesso l’Empoli non può sbagliare, siamo arrivati al punto più basso della stagione e ci siamo arrivati – al netto di un forte avversario – dopo aver offerto il peggior spettacolo di tutta questa stagione. Su queste pagine ci siamo sempre spesi in difesa delle prestazioni della squadra, che tolte un paio di frazioni di gioco, erano sempre risultate all’altezza al netto degli errori. Questo, purtroppo, non lo si può dire rispetto alla gara di ieri, dove il rotondo punteggio ci sta e dove la squadra non ha praticamente mai messo mano. Vogliamo anche aggiungere che l’Atalanta vista ieri al Castellani, non è apparsa poi cosi trascendentale, si è limitata a fare il suo. Momento difficilissimo, lo abbiamo detto, per la prima volta in stagione l’Empoli si trova ad essere in una delle ultime tre posizioni. La vittoria manca dalla gara di Verona con una media punti che si è abbassata di almeno 0,40/50 e con una caterva di gol presi. Ci sono degli alibi, indubbio, perché quando fai a meno di almeno tre/quatto titolari non è facile, soprattutto per una squadra come la nostra. In questo caso, anche se una risposta scientifica non viene data, ci sarebbe da capire perché da questi infortuni non si riesce ad uscire. E da questi togliamo ovviamente i vari Pellegri ed Haas. Sulla gara di ieri c’è poco da ricamare e poco da analizzare, l’Empoli ha fatto indubbiamente una bruttissima figura che va anche ad annullare il fatto che contro l’Atalanta si poteva comunque perdere. Non però nel modo in cui è successo. Encomiabile il pubblico azzurro che a fine partita ha sostenuto la squadra con tanto di sciarpata, e sicuramente non è certo gettando la croce addosso che ci possiamo risollevare da questa situazione. Quello che però infastidisce è che a questa squadra non è stata messa mano in maniera seria e precisa quando si poteva. Anche per questo, ieri un po’ a sorpresa, a parlare si è presentato il DS Gemmi e non l’allenatore D’Aversa. La cosa più importante che è emersa dalle parole del dirigente è la piena fiducia (almeno per adesso) al tecnico in carica. Onestamente, per quanto un cambio in panchina potrebbe anche dare una scossa, continuiamo a non ritenere D’Aversa responsabile di questo difficile andamento. Sicuramente nella gara di ieri anche l’allenatore può aver le sue responsabilità, ma guardando al complesso della stagione c’è da dire che la squadra ha sempre seguito al meglio i dettami ed ha sempre fatto vedere quella personalità portata; poi negli errori singoli c’è davvero poco da fare. Ed anche ieri la debacle nasce sostanzialmente dai tanti errori tecnici e dalla poco lucidità emersa da chi è andato in campo. Volendosi soffermare su qualche singolo c’è da mettere in evidenza il “crollo” di Goglichidze, ieri il peggiore in campo. Il georgiano è praticamente sempre in ritardo e si fa beffare in occasione degli ultime tre gol atalantini. Ovviamente, sempre parlando di singoli, non ci sono certo da fare esaltazioni sulla partita di ieri. Qualcosina in più lo si è visto per “garra” da parte di Henderson e Grassi, brutta la prestazione di Gyasi, praticamente impalpabili davanti con Campaniello a fare invece una figura – per lo scampolo di gara che gioca – discreta. Ieri è mancata completamente la fame, quella fame che serve necessariamente per poter traguardare la salvezza di quest’anno. In termini di punti possiamo dire che c’è la necessità di farne almeno 15, e la cosa è tutt’altro che impossibile. Lo diventa se alle tante assenze si va ad aggiungere una completa piattezza dal punto di vista mentale e del gioco, in questa maniera qua si va da pochissime parti. Come dice Gemmi nel dopo gara, l’unico strumento da poter utilizzare è quello del lavoro, andando poi a compattare ulteriormente l’ambiente squadra. Non eravamo da Europa quando navigavamo nella parte sinistra della classifica, ed abbiamo sempre evidenziato che non poteva essere quello il nostro campionato, non siamo adesso già retrocessi. Serve equilibrio. Da questo tipo di sconfitte, per risultato e prestazione, si esce in due maniere: a mister, squadra, staff e dirigenza quello di andare nella direzione del riscatto, della rabbia e della voglia! Ieri tutto male, non c’è da aggiungere altro.
D’Aversa conferma l’undici visto contro l’Udinese, a discapito di Colombo che rimane in panchina al posto di Esposito. L’avvio è in affanno per l’Empoli, che nei primi cinque minuti fatica nell’arginare le tante iniziative dell’Atalanta. Dopo soli 2 minuti l’occasione è per Bellanova, che calcia fuori di poco da posizione ravvicinata. Al 5′ grande tiro da fuori di Zappacosta che chiama Silvestri all’intervento in tuffo che devia in angolo. Passa un minuto e ancora l’Atalanta ruggisce, stavolta è Djimsiti a rendersi pericoloso, prima con un colpo di testa, ancora decisivo Silvestri, poi in rovesciata col pallone che esce di poco sopra la traversa. Col passare dei minuti l’Empoli riesce a respirare e si rende pericoloso al 15′ con Kouame, botta secca col mancino dell’ex viola da posizione defilata che trova la respinta di Carnesecchi. La partita si sblocca al 27′: Retegui smista il pallone sulla sinistra per Zappacosta, il suo cross deviato prende una traiettoria strana quanto imprendibile per De Silvestri che non può far niente per evitare l’1-0 nerazzurro. Il gol subito rimette in difficoltà l’Empoli, che di nuovo viene schiacciato nella propria area. Al 30′ è Pasalic ad andare vicino al gol, il suo sinistro dal limite termina di pochissimo a lato. Al 33′ è ancora Silvestri a tenere a galla l’Empoli, deviando un colpo di testa velenoso di Posch. La pressione dell’Atalanta è troppa, e al 35′ ecco che arriva il meritato 2-0 per l’Atalanta: Lookman scambia il pallone con Zappacosta sul corner e mette il pallone in area, spizzata di Djimsiti per Retegui che con una zampata a due passi buca Silvestri che stavolta non può nulla per evitare il gol. L’Empoli va in totale balia dell’Atalanta, che al 42′ chiude virtualmente la gara con l’imbucata di De Ketelaere per Lookman, che salta anche Silvestri in uscita e entra in porta col pallone per firmare il 3-0. Nella ripresa l’Empoli sembra entrare in campo più arrembante e al 53′ sfiora anche il gol dell’1-3 con Henderson, ma il suo tiro a giro finisce a lato di pochissimo. Quello degli azzurri è solo un fuoco di paglia, perché l’Atalanta al 55′ fa di nuovo la voce grossa e sigla il 4-0, ancora con Lookman che trovato in verticale da De Roon, fredda Silvestri con un mancino angolato. I nerazzurri non si fermano, e al 74′ si concedono anche il lusso di siglare la manita con Zappacosta che converge e col destro punisce un Silvestri che non accenna neanche la parata. Il finale è pura gestione per l’Atalanta, che al triplice fischio festeggia. Per l’Empoli applausi di incoraggiamento ma applausi amari. Peggior sconfitta casalinga in serie A.
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