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Calcio, la «svolta» sugli stadi nelle prossime settimane. Abodi: «C’è un gruppo di lavoro ben organizzato»

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«Il governo è al lavoro sulla bozza di un decreto la gestione dei diritti audiovisivi degli eventi sportivi e la mutualità di sistema, quindi la redistribuzione all’interno del sistema calcistico di una percentuale di questi diritti, con tutte le implicazioni collegate all’ammodernamento tecnologico». A dirlo è stato il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, nel corso di una conferenza stampa presso l’Associazione Stampa Estera in Italia a Roma. Una seconda bozza, ha aggiunto Abodi, riguarda il «sistema sportivo italiano, che tenga conto di una sua evoluzione con una prospettiva di equilibrio assoluto tra componente competitiva e componente sociale».

La «svolta» sugli stadi di calcio attesa per le prossime settimane

Il ministro ha anche spiegato che sugli stadi «è operativo un gruppo lavoro strutturale tra ministero sport e Mef, in cui operano Cdp, Icsc, Sace, Invit, Sport e Salute, per strutturare un portafoglio di opportunità finanziarie». «La svolta deve essere nelle prossime settimane a partire dal fondo equity. Stiamo già operando in modo bene organizzato per alcuni stadi, sto lavorando con sindaci, assessori e presidenti o rappresentanti a Milano, Roma e Napoli, abbiamo attivato rapporti con Genova, Verona e Palermo. Il prossimo sarà Bari. L’obiettivo – ha spiegato Abodi – è quello non solo di definire le cinque città che ospiteranno la parte italiana di Euro 2032, ne sceglieremo 5 sulla base delle evidenze concrete di ciò che c’è e deve iniziare».

Il ruolino di marcia in vista di Euro 2032

Esiste al riguardo un preciso cronoprogramma: «A ottobre 2026 saranno definite le 5 città, ad aprile 2027 saranno aperti cantieri, dove necessario. L’obiettivo del 2025 è di aprire almeno tre cantieri e questo rappresenta una sfida (Empoli e Parma tra le prime cinque). Partiamo dalla Serie A, quando parliamo di competitività del prodotto, serve maggiore sicurezza e accessibilità. Non ci fermeremo al calcio, ma passeremo ai palazzetti dello sport e anche un progetto sul golf».

Nel 2025 sette nuovi progetti per esportare il modello Caivano in altre periferie

Ma il 2025 sarà anche l’anno «del consolidamento del progetto e del modello Caivano in altre città o province: Roma, Milano, Napoli, Foggia, Reggio Calabria, Catania e Palermo. Poi ci sarà certamente un seguito». «Il modello Caivano – ha sottolineato il titolare dello Sport – si apre ad una diffusione come annunciato dalla presidente del Consiglio. La prossima settimana ci sarà la prima riunione operativa del gruppo per le periferie urbane con 7 nuovi progetti. Ma sarà un percorso molto più lungo, i luoghi abbandonati sono tanti. Verrà rafforzato il rapporto con Sport e Salute, sono temi che prevedono una collaborazione permanente con le Regioni e tutti i miei colleghi di governo. Lo Sport come i Giovani ha una agenda sistematica che si consolida con tutti i ministri, nessuno escluso».

 

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