Le tre sentenze di Torino-Parma: attacco inadeguato, quanto pesa Ricci
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Il Torino esce dalla sfida contro il Parma con un pareggio a reti bianche che lascia più di qualche rimpianto. Rimorsi dovuti soprattutto alle occasioni non sfruttate dai granata, la più clamorosa con Karamoh nel corso della prima frazione di gioco. La gara contro i ducali però mette in luce altri due aspetti da non sottovalutar. Prima di tutto l'importanza di Samuele Ricci nell'equilibrio della squadra, così come una "ritrovata" stabilità difensiva. Ecco le tre sentenze di Torino-Parma.
La gara contro i ducali mette in mostra un grosso limite della squadra granata. Alcuni giocatori del reparto attaccanti non sono all'altezza. La squadra di Vanoli crea sia i presupposti per essere pericolosa, sia le occasioni. Ma se nelle due occasioni di Adams è Suzuki a dimostrarsi super (come nella risposta bassa sul colpo di testa dello scozzese), in quella clamorosa di Karamoh viene fuori tutta la mediocrità del reparto offensivo granata. Per usare una frase del mister rilasciata dopo i tre fischi dell'arbitro: "Lì devi segnare".
Non si scopre certamente contro il Parma l'importanza dell'ex Empoli per l'equilibrio del Torino. Anzi, si può dire che la squadra granata assuma due facce nel corso della gara: una con Ricci in campo, una senza di lui. Fino a quando il centrocampista stazione nel rettangolo vedere di gioco la truppa di Vanoli, l'undici piemontese tiene un ritmo alto. L'uscita per un problema fisico del centrocampista combacia con il calo prestazione. Non può essere un caso, soprattutto a ridosso della gara più importante per il mondo granata.
Nelle ultime sette gare il Torino ha subito pochi gol da azioni manovrate. La maggior parte dei gol subiti dai granata nelle ultime sette sono arrivati principalmente dagli sviluppi di situazioni come angoli o punizioni. Reti da azioni manovrate sono arrivate solo contro il Napoli (McTominay) e il contropiede del provvisorio 0-1 del Bologna con Dallinga. Segnale di ripresa da parte della difesa?
La gara contro i ducali mette in mostra un grosso limite della squadra granata. Alcuni giocatori del reparto attaccanti non sono all'altezza. La squadra di Vanoli crea sia i presupposti per essere pericolosa, sia le occasioni. Ma se nelle due occasioni di Adams è Suzuki a dimostrarsi super (come nella risposta bassa sul colpo di testa dello scozzese), in quella clamorosa di Karamoh viene fuori tutta la mediocrità del reparto offensivo granata. Per usare una frase del mister rilasciata dopo i tre fischi dell'arbitro: "Lì devi segnare".
Non si scopre certamente contro il Parma l'importanza dell'ex Empoli per l'equilibrio del Torino. Anzi, si può dire che la squadra granata assuma due facce nel corso della gara: una con Ricci in campo, una senza di lui. Fino a quando il centrocampista stazione nel rettangolo vedere di gioco la truppa di Vanoli, l'undici piemontese tiene un ritmo alto. L'uscita per un problema fisico del centrocampista combacia con il calo prestazione. Non può essere un caso, soprattutto a ridosso della gara più importante per il mondo granata.
Nelle ultime sette gare il Torino ha subito pochi gol da azioni manovrate. La maggior parte dei gol subiti dai granata nelle ultime sette sono arrivati principalmente dagli sviluppi di situazioni come angoli o punizioni. Reti da azioni manovrate sono arrivate solo contro il Napoli (McTominay) e il contropiede del provvisorio 0-1 del Bologna con Dallinga. Segnale di ripresa da parte della difesa?