La partita del tifo (Venezia)
Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”
Importante sfida salvezza, anche se l’Empoli è messo un po’ meglio in classifica dei lagunari, quella che si gioca al “Penzo” di Venezia, sull’Isola di Sant’Elena, quest’oggi, sabato 4 gennaio 2025. La gara, che è valida per la diciannovesima e ultima giornata del girone di andata del massimo campionato italiano di calcio 2024/2025, si svolge davanti a 10.335 spettatori ufficiali, di cui 4.554 paganti, in un bel pomeriggio invernale. L’Empoli viene da aver raccolto solo tre punti nelle ultime cinque partite e da tre kappaò consecutivi, il Venezia invece, nello stesso arco di partite, ne ha raccolti sei, cioè il doppio.
Pronti via e al 5° minuto il Venezia si ritrova in vantaggio con un regalo di Natale in leggero ritardo offerto dall’Empoli, nella fattispecie dal portiere Vasquez che rinvia addosso a Pohjanpalo senza che il veneziano faccia nulla e pallone che si infila rotolante in rete. Un gol che avrebbe abbattuto un toro, ma non l’Empoli che reagisce molto bene e si costruisce almeno due-tre occasioni nitide nel primo tempo, oltre a pareggiare la gara al 32° con una bella combinazione Colombo-Esposito. Gli azzurri nel secondo tempo subiscono un po’ la supremazia territoriale veneziana, ma vanno più vicino al vantaggio dei padroni di casa, specie al 68°, quando l’Empoli è pronto ad aggredire e solo l’ottimo riflesso di Stankovic impedisce a Colombo di firmare il gol del sorpasso. Poi ancora tanto Empoli nel finale. I toscani dei giovani dimostrano di aver superato il momento negativo.
Quasi un miniesodo quello dei tifosi empolesi a Venezia, in totale 538, quindi un numero più che buono, con un notevole colpo d’occhio del settore, anche se favorito dal weekend allungato per il lunedì dell’Epifania, e quindi più di qualcuno ne approfitta per passare alcuni giorni in una città di un fascino unico al mondo. Va da sé che molti siano tifosi occasionali, anche se il tifo certo non è mancato (al fianco dei tifosi azzurri anche qualche esponente dei fratelli gemellati di Montevarchi con tanto di pezza), anzi, parte sicuramente bene, con cori come “Alé alé oh oh, alé alé oh oh, e forza azzurro alé, gli ultrà son qui con te lotta per vincere…”, all’ingresso delle squadre in campo, e, dopo poco, “Vinci per noi magico azzurro…”, ma dopo soli cinque minuti gli azzurri sono sotto per una super papera del proprio portiere e quindi il settore ospiti rimane di sasso, gelato. Praticamente l’Empoli si fa gol da solo, ma la squadra in campo sa reagire da par suo, ed anche i suoi tifosi non sono da meno e ce la mettono tutta per risollevare le sorti. Il sostegno riparte bene, molti sono i cori che si cantano, come “Empoli alé alé canto solo per te, sempre ti sosterrò e mai ti lascerò…”. Tra i cori riusciti meglio ci sono senz’altro anche “E quando andiamo in trasferta portiamo dietro il nostro orgoglio di essere empolesi…”, “Biancazzurri alé alé…”, “Forza azzurro lotta col cuore..”, e insomma il tifo di marca empolese dà una grossa spinta alla squadra che finalmente riesce con merito a pareggiare, e lo fa mentre gli ultras nel settore cantano “Empoli alé, siamo sempre insieme a te, siamo gli empolesi, non vi lasceremo mai”, che, visto che ha portato fortuna, viene eseguito poi a gran voce. L’Empoli gioca bene e favorisce la buona riuscita del tifo, anche se per la verità c’è anche qualche pausa di troppo. Si riparte nel secondo tempo con una spinta piuttosto incisiva, con il coro “Empoli alé siamo sempre insieme a te, ovunque giocherai non ti lasceremo mai…”. Intorno all’ora di gioco viene esposto lo striscione “Ciao Ciccio”, al secolo Cristian Ghezzi, esponente di spicco della curva parmense, fraternamente gemellata con quella empolese, morto alcuni giorni fa. Di seguito l’ormai consueto, ogni volta che si ricorda qualcuno, “Onoriamo gli ultras scomparsi”. Un po’ di tempo prima eseguiti gli ormai classici tre cori per i diffidati. Poi viene urlato il “Forza Azzurro! Vinci per noi!”, che viene piuttosto bene. L’Empoli in campo è propositivo e lotta su ogni pallone, il settore empolese non manca certo di incitarlo, con cori come “E’ una vita che vivo insieme a te… ovunque andrai non ti lascerò mai…”, ma non basta per strappare i tre punti che sarebbero stati preziosissimi. L’Empoli arriva così al giro di boa del campionato con venti punti. Il popolo empolese è diviso: c’è chi rimpiange la vittoria mancata, e quindi i due punti persi, e chi, visto lo svantaggio e come si erano messe le cose, si accontenta del punto e dello scampato pericolo. Bello l’ideale abbraccio finale dei giocatori e del mister D’Aversa con il settore ospiti che attribuisce loro applausi a scena aperta. Il livello del tifo empolese è da considerarsi piuttosto buono. Voto: 7+.
La Curva Sud del Venezia offre anche quest’oggi un buon colpo d’occhio e parte subito piuttosto bene, caricando i propri beniamini con “Noi vogliamo questa vittoria!” e prosegue con un “Che bello è quando esco di casa per andare allo stadio a tifare l’Unione…”. C’è comunque da dire che, come il discorso fatto per la curva ospiti, anche quella veneziana accusa più di qualche pausa, questo nonostante il sostanziale vantaggio iniziale. Un altro dei primi cori è “Ho preso la diffida, l’ho presa per te, non posso più venire, mi vogliono a firmare ma tu mi capirai, ma tu mi capirai…”. Espongono poi uno striscione a favore dei fratelli gemellati chioggiotti. Verso fine del primo tempo accendono dei fumogeni arancioverdi, colori sociali del Venezia; lo faranno poi per almeno altre due volte, con lo sventolio di alcuni bandieroni, colorando ancor di più la curva. Comunque alcuni cori sono piuttosto belli e vengono bene, come “Quando l’Unione segnerà la Curva Sud esploderà in un boato che farà la terra e il mar…” e “Vogliamo il gol, vogliamo il gol, vogliamo il gol…”, anche dopo che l’Empoli pareggia. Altri vengono meno bene. Verso fine match la curva di casa canta “Segna per noi dobbiamo vincere…”, e propone una bella sciarpata quasi a tutta curva. Le due tifoserie come noto non si possono vedere e fin dalle prime battute è tutto un mandarsi a quel paese con tutti i classici cori di sfottò possibili. I tifosi veneti tornano a casa non molto soddisfatti per il punto di oggi, che non li schioda dal penultimo posto. La squadra di Eusebio Di Francesco, comunque applaudita dai propri supporters, dimostra di essere poca cosa, al cospetto di altre pericolanti, anche se aveva delle assenze importanti. Si presenta con soli 14 punti al giro di boa del campionato. Il livello del tifo veneziano si dimostra comunque piuttosto buono. Voto: 7+.
Uno sguardo altrove: Alle 18 di sabato 4 gennaio 2025 si gioca FIORENTINA-NAPOLI. La trasferta di Firenze è vietata ai tifosi napoletani residenti in Campania, per cui non sono presenti gli ultras campani ma solo semplici tifosi. Il mister del Napoli Antonio Conte, il presidente De Laurentiis e tutta la squadra dedicano la vittoria di oggi a Daniele, un bambino di 12 anni tifosissimo del Napoli, scomparso nelle ore precedenti alla partita, molto attaccato alla squadra. Conte dalla commozione non ce l’ha fatta neanche a parlare in sala stampa. La “Fiesole” è piuttosto colorata, bello lo sventolio continuo dei bandieroni, buono il tifo e fitta la sciarpata, ma si poteva risparmiare il coro “Ma come fate senza pollice, indice, mignolo?”, ironizzando stupidamente su come faranno a vivere i napoletani coi danni causati dai botti di Capodanno. 21.685 gli spettatori ufficiali. Alle 20,45 del sabato si gioca HELLAS VERONA-UDINESE, coi friulani che riempiono in pratica tutto il settore ospiti superiore favoriti anche dalla vicinanza delle due città. Bellissima sciarpata, sono molto colorati con tanti bandieroni e bandierine, offrono davvero un bel colpo d’occhio anche con alcune torce accese. Molto meno colore invece in curva veronese, comunque tanti bandieroni e qualche fumogeno acceso per un Derby del Triveneto comunque sempre molto sentito. Tra i veronesi presenze dei fratelli gemellati di Triestina e Sampdoria. Grazie al portiere veronese Montipò l’Hellas ferma l’Udinese. Numerosa presenza veronese a Bologna il 30 dicembre scorso.
Il lunch-match tradizionale della domenica alle 12,30 è MONZA-CAGLIARI. I sardi sono tanti, presenza molto buona considerando tutto e comunque tanta voce, con cori secchi come “Forza Cagliari! Vinci per noi!”, “Sosteniamo sempre più i colori rossoblù!” e “Forza vecchio cuore rossoblù!”. Presenti anche e soprattutto molti striscioni di Clubs, immancabile ovviamente al centro del settore ospiti la pezza degli “Sconvolts”. I monzesi non sono certo da meno anche se la Curva “Davide Pieri” non è piena offre all’inizio una bella sciarpata, e poi alterna cori secchi, come “Eh eh forza Monza forza Monza eh eh”, a cori prolungati come “Alé alé alé alé forza Monza alé alé””. Dopo qualche incertezza è buono il tifo monzese con qualche fumogeno rosso. Dopo l’1-2 definitivo la curva urla “Tutto lo stadio!”, cui segue l’inequivocabile coro di tirare fuori gli attributi. La “Pieri” è quasi commovente nel suo incitare la squadra fino alla fine. Esposto lo striscione “01-01-05 – 01-01-25 ‘Sogniamo sempre l’Istria!’ Boccia sempre con noi” (capoultrà scomparso dei gemellati triestini). 10.982 spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali va in scena LECCE-GENOA. Bellissimo colpo d’occhio del settore ospiti genoano, strapieno al piano di sotto, molta gente anche sopra. In tutto dovrebbero essere 700, tantissimi considerando la distanza. Grande sventolio dei numerosi bellissimi bandieroni al piano inferiore che danno tanto colore. Bei battimani anche se non si sentono tantissimo, alcuni cori vengono bene, come il “Forza vecchio cuore rossoblù”. Finito il minuto di raccoglimento per la scomparsa di Aldo Agroppi, avvenuta a Piombino il 2 gennaio scorso, i leccesi urlano “Lega italiana figli di puttana!”, in quanto per le morti, ad esempio, dei quattro tifosi foggiani, avvenute un po’ di tempo fa, in un incidente stradale, il minuto di silenzio non c’è stato, mentre per Agroppi e altri come lui la Lega l’ha concesso. I leccesi sono autori di un buon tifo, con cori come “Quando saremo tutti in Curva Nord come una bomba il tifo esploderà”, “Vogliamo vincere” o “Forza Lecce alé alé”, e altri ancora. Lo 0-0 finale certo non li entusiasma. 26.436 gli spettatori ufficiali.
Alle 18 della domenica c’è TORINO-PARMA, coi parmensi che occupano buona parte del settore ospiti ed espongono in bella evidenza lo striscione “Ciao Ciccio”, per il lutto che li ha tragicamente colpiti. Hanno con sé poche bandiere, ma sono piuttosto colorati e realizzano una bellissima sciarpata con numerosi stendardi e si fanno sentire. I torinisti ce l’hanno ancora col presidente Urbano Cairo e lasciano la Curva “Maratona” spoglia anche oggi; uno stendardo apparso sul web recita “Rispetta la nostra leggenda, vendi! Gobbo di merda”. Prima del match all’”Olimpico-Grande Torino” ricordati Gian Paolo Ormezzano e Aldo Agroppi. Nel maxischermo viene trasmesso un video sulla carriera in granata del centrocampista, che aveva 80 anni, accompagnato da un brano di Elvis Presley, che Agroppi amava. La “Maratona” gli dedica lo striscione “Grazie Aldo, lo Scudetto del ’76 porta anche il tuo nome”. Con questo 0-0 piccolo passo avanti del Parma verso la salvezza. Spettatori ufficiali: 19.774.
Big-match e posticipo della 19^ giornata è il Derby capitolino ROMA-LAZIO. I giallorossi realizzano una coreografia semplice ma bella e ben riuscita con scritta di cartoncini rossi “Anti Lazio” su sfondo di cartoncini gialli, e in basso la scritta “…Oggi come ieri!”, ed ai lati, nei Distinti Sud strisce di cartoncini bianchi e rossi. Inoltre a esporre quattro grossi stendardi sull’antilazialità che ricordano Cervone su Boskic, Mancini in un derby recente, Zago con Simeone e uno con De Rossi. In ogni stendardo ci sono scritti in alto i cognomi dei giocatori della Roma; il tutto è accompagnato dallo striscione “In campo sugli spalti ed in ogni angolo della città un odio eterno chiamato antilazialità”. I laziali sgamano la coreografia ai cugini ed espongono lo striscione beffardo “Antilazio? M’arrendo. Chi dovreste da esse?”. Poi allestiscano la loro: Curva Nord che srotola al centro un grande lenzuolo, con una nave che solca il mare, fatto di colori bianchi, azzurri e gialli; ai piedi lo striscione in corsivo “Dal 1900 padroni del nostro destino capitani della nostra anima!”. La Nord poi accende molti fumogeni, sventola numerosi bandieroni ed espone le scritte “Lo dicemmo tempo fa…ridateci il Commando Ultrà” e “Combatti per i nostri assenti…giustificati” (“Assenti giustificati” è una pezza laziale che ricorda i diffidati costretti a non esserci). Mentre i romanisti espongono “Millanti inventi racconti la storia come te pare…che vita grama quella del laziale…” e “Ma quale aquila imperiale, ricordati che al Campidoglio è la Lupa che sovrasta l’Urbe con orgoglio”. Ultras della Roma in corteo con lo striscione biancoceleste “Maledetti cazzari” che fa il verso a quello dei cugini, l’ormai famoso “Maledetti Laziali”. Ritrovato prima del Derby un vero e proprio arsenale, armi di vari tipi, oggetti contundenti, come spranghe, taglierini, mazze da baseball, che erano state nascoste tra i cespugli. Il popolo laziale si era radunato per caricare la squadra all’allenamento della squadra in vista del Derby, tra fumogeni, bandiere e striscioni. Le partite COMO-MILAN e ATALANTA-JUVENTUS verranno recuperate il prossimo martedì 14 gennaio, mentre INTER-BOLOGNA verrà recuperata il prossimo 15 gennaio.
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