Rivincita Pellegrini: dieci minuti per il riscatto nella serata più difficile
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Poteva firmare la resa o scegliere di rinascere. Ha deciso di riprendersi la scena nella serata più difficile, scrive Alessio D'Urso su La Gazzetta dello Sport. Gia, nella notte del derby. In dieci minuti Lorenzo Pellegrini si è issato di nuovo al di sopra di tutto, mettendosi alle spalle mesi di fischi, polemiche, giornate in panchina e quell’incertezza sul suo futuro nella Capitale che poteva risucchiarlo in un vortice di cattivi pensieri. Ed invece il capitano si è regalato la terza gioia personale contro la Lazio con un destro a giro all’incrocio bellissimo. Claudio Ranieri, con una mossa di alta psicologia, aveva tenuto nascosta la decisione di schierarlo nel derby (sembrava favorito Pisilli), quasi a volergli togliere la pressione scaricandolo di responsabilità. E il capitano ha ripagato la fiducia con una prova all’altezza della sua fama, impreziosita dal gol e da altre intuizioni, andando anche vicino al secondo acuto personale. I compagni lo hanno abbracciato dopo il gol con tutto l’affetto possibile, prima Dybala, poi Mancini: proprio uno di quelli della vecchia guardia finita ad inizio stagione nel mirino della tifoseria. Che nei senatori, di cui Pellegrini è il simbolo, aveva individuato uno dei principali problemi della Roma in crisi della gestione De Rossi e Juric. In una notte da leoni Pellegrini ha saputo trasformare i fischi in applausi: quelli di un Olimpico che finalmente si è riconciliato con uno dei più importanti “figli di Roma” della storia recente, tributandogli una standing ovation al momento della sostituzione (problema al flessore).