Dal Brasile alla Finlandia fino a Creta: il cuore romanista batte in tutto il mondo
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"La Boma non si discute, si ama", una frase che accompagna da sempre i tifosi giallorossi e che anche Ranieri ha voluto ricordare l'altroieri, scrive Daniele Aloisi su Il Messaggero. Il derby è l'evento più atteso e non solo per chi abita nella Capitale. Da Tokyo a New Yorki Roma Club sono in tutto il mondo. Quello nella 'Grande Mela' è tra i più famosi e conta oltre 300 iscritti. Pochie settimane fa hanno ricevuto la visita di De Rossi. Giovanni Peluso uno dei membri del club - che abita negli Stati Uniti d'America da 35 anni è pronto per il derby: "Ci sarà una coreografia anche a New York e ci saranno tantissime persone". In America probabilmente guarderanno il derby anche i Friedkin che hanno due dei loro jet parcheggiati dall'altra parte del mondo (l'altro in Inghilterra). Il match sarà trasmesso in duecento paesi. Non mancherà all'Olimpico Juha Ahtinen, il tifoso finlandese, diventato una star sui social. Sempre in viaggio per portare in giro il suo striscione: "L'anno scorso ho visto 82 partite allo stadio considerando anche la Primavera e la Femminile. Ho fatto più 245.000 chilometri". A Rio de Janeiro nei pressi di Copacabana un gruppo di tifosi è pronto a mettersi la maglia della Roma e tifare ad oltre 9mila chilometri di distanza. E tra i tanti romanisti nel mondo anche Michalis avrebbe meritato di vedere questo derby. Il bambino di 7 anni che seguiva la squadra da Creta è morto il 2 gennaio dopo una lunga malattia. L'anno scorso era stato ospite a Trigoria. Un abbraccio fin lassù.