Un derby da non perdere
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Maurizio Sarri aveva sconfessato se stesso pur di vincere i derby e questo dietrofront gli ha dato ragione in più di un'occasione: la sua Lazio si è fatta trovare in posizione di attesa e la Roma di José Mourinho, che amava arroccarsi e giocare in ripartenza, non trovava mai spazi per farsi bella, scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero. Zdenek Zeman vinse il suo primo derby scegliendo il più conservativo Carmine Gautieri e non l'offensivo Paulo Sergio per ingannare la Lazio di Sven Goran Eriksson, che invece si aspettava un'avversaria arrembante come nei derby che aveva vinto, e in scioltezza, in precedenza. Il 4-3-3 per qualche tempo aveva perso il suo fascino dogmatico. Queste partite finiscono per raccontare una storia che difficilmente avevi immaginato, so no fatte di spunti emotivi, di paure, di casualità. La Lazio ha festeggiato per gli errori di Ibañez, la Roma per una cosciata di Negro nella sua porta o per un colpo di tacco di Pellegrini che aveva appena preso il posto di Pastore. La tattica si fa, sempre, fino al giorno prima. Il pensiero accademico viene scavalcato dal guizzo di un intruso, un freddo debuttante, poco preso dai coinvolgimenti senti-mentali. E magari sarà così anche stasera. Baroni ha dichiarato che la sua Lazio "non deve snaturarsi". Teoria ambiziosa. Il marpionico Claudio Ranieri ha ricordato come questa partita fuoriesca da ogni schema o classifica. La teoria suprema. Ma qualcosa va detto. I 15 punti di distacco tra Lazio e Roma invitano a pensare che se c'è una squadra che può "permettersi" di perdere - per la classifica - è quella di Baroni, anche se una sconfitta sarebbe una secchiata d'acqua sull'entusiasmo. Ranieri è nel limbo, una vittoria regalerebbe sorrisi e po' d'aria, perdere sarebbe un disastro. La Roma, dunque, è maggiormente sotto pressione. Però non è più la compagnia comica di qualche mese fa, con Claudio è tornata squadra, anche se difettosa. La Lazio va come un treno, "ha il pilota automatico" (cit Ranieri), ma ultimamente ha mostrato qualche fragilità.