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Cosa c’è dietro l’addio di Nico Gonzalez alla Fiorentina? Da Atene alla Juventus

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Ci risiamo. Dopo Dusan Vlahovic, la Fiorentina si prepara ad affrontare un’altra pagina del suo passato che veste bianconero: Nico Gonzalez. Ancora non si sa se sarà della partita,(IL DUBBIO) ma quello che è certo è che l'argentino farà di tutto pur di esserci. L'ex numero 10 viola, infatti, sfiderà quelli che sono stati tre anni importanti per lui, ma che hanno sancito, soprattutto nell'ultimo, lo strappo definitivo con Firenze. E il passaggio alla Juventus c'entra relativamente. Sì, avete capito bene. La cessione ai bianconeri è solo l'ultima goccia di un vaso ormai colmo da tempo. Già due anni fa, nella stagione del famoso Mondiale in Qatar, Nico Gonzalez e Firenze avevano avuto qualche screzio. La decisione di privilegiare l'Argentina e non la Fiorentina, viste le sue condizioni fisiche non ottimali, non è stata digerita facilmente dal tifo viola. Tuttavia, tutto sembrò rientrare grazie alle due finali conquistate e a quel "Forza viola, alé alé viola, devi sapere che..." cantato a Praga, dopo la delusione della coppa persa contro il West Ham. Tant’è che all'inizio della scorsa stagione si prese la maglia numero 10, tolta a Castrovilli, e pochi mesi dopo firmò un rinnovo fino al 2028 (LA FIRMA), accompagnato da queste parole: "Sono felice di rimanere qui, in questa città e con questa maglia. Il passato rimane alle spalle, ora penso solo alla prossima partita". Così fu, infatti, la Fiorentina raggiunse la finale di Conference League ad Atene, ma qualcosa già non andava. Il mercato di gennaio deluse e il crollo in campionato dal quarto posto all’ottavo fece ribollire il malcontento della piazza fiorentina, con la Curva Fiesole che rimandò l’analisi della stagione al dopo lo scontro con l’Olympiakos. La sconfitta degli uomini di Italiano in Grecia fece traboccare quel vaso ormai stracolmo. "Sostegno che purtroppo non è stato ripagato, in primo luogo dalla società Fiorentina. In secondo luogo dalla squadra, e in particolare da ALCUNI giocatori che con un atteggiamento INDEGNO sono complici del fallimento". (IL COMUNICATO) Ecco, in quel "alcuni" scritto in maiuscolo c'era proprio Nico Gonzalez. All’argentino non fu perdonata una prestazione non all’altezza con zero tiri in porta, complice anche qualche serata notturna di troppo, a pochi giorni dalla finale. Da lì, Nico Gonzalez e Firenze misero i sigilli sul loro rapporto. Dopodiché, il mercato. "Nico Gonzalez rimarrà al 99%" si sbilanciò Pradè, prima poi di cederlo alla Juventus per 35 milioni. La posizione della Fiorentina non è mai cambiata, ma quella del giocatore sì. L’argentino voleva lasciare Firenze, complice proprio quel rapporto logoro con la Curva e con la città. Commisso, con quel "ma che devo fare…" sancì l’addio tra l’argentino e la Fiorentina. Lo stesso Pradè, poche settimane dopo, ammetterà: "Fortunatamente ho lasciato quel 1% di margine, è stata la mia salvezza. Sì, la finale della Coppa America ha cambiato Nico". Domani, forse, Firenze e Nico si riguarderanno negli occhi per la prima volta dopo la delusione di Atene, con la consapevolezza che il passaggio a Torino è l’ultima tappa di un rapporto ormai destinato a sgretolarsi.

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