Buon 2025, cuori granata
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Canzone dei dodici mesi, Francesco Guccini, dall'album Radici, 1972 Columbia Nel suo quarto album Guccini scodella alcuni brani destinati a entrare di prepotenza nella storia della musica d'autore italiana, uno per tutti La locomotiva, quello più iconico. Sono pezzi dedicati alle origini e ai legami con il passato, come rivela il titolo Radici, testi che scavano nel profondo e che colpiscono al primo ascolto, nonostante la lunghezza sovente chilometrica. Uno di essi, la Canzone dei dodici mesi, dedica in sette minuti densi di parole brevi strofe a ognuno dei mesi dell'anno, messi in fila come i decori del battistero di Parma. Gioco di rimando ai sonetti di Foglore di San Gimignano e Cenne della Chitarra, la canzone identifica un tratto distintivo per ognuno di essi, nel ripetersi dei giorni cadenzati dai riti e dalle attività umane, come un perpetuo gioco dell'oca. O giorni, o mesi che andate sempre via, sempre simile a voi è questa vita mia. Diverso tutti gli anni, ma tutti gli anni uguale, la mano di tarocchi che non sai mai giocare, che non sai mai giocare: il ritornello interrompe di tanto in tanto l'elenco, incalza e ritma il brano come in una ballata medievale. LEGGI ANCHE: Tra Shakespeare e Fantozzi Manca meno di una manciata di giorni alla fine del 2024, l'anno nuovo sta per affacciarsi, ereditando il carico di problemi accumulati dai suoi predecessori. Nasce già gravato dalle responsabilità, con il suo peccato originale di orrori. Eppure recherà, per un attimo, la consueta ventata di speranza, breve come un brindisi a mezzanotte. Anche l'annata granata si chiude, solita mano di tarocchi che doveva essere giocata meglio, trascorsa in un equilibrio precario, acrobata sul filo della mediocrità senza cadute rovinose, ma senza voli, sulla linea di galleggiamento che, pur non precipitandoci nell'incubo, non ci permette nemmeno di sognare. Che cosa ci potrà accadere nei prossimi dodici mesi è impossibile prevederlo, non disponendo di una palla di vetro a forma di pallone. Certamente ci toccherà un derby da giocare presto, a 2025 appena assaggiato e che sarà già cartina di tornasole del nostro umore e del nostro destino. Poi un calciomercato invernale che ci auguriamo diverso dai soliti e una seconda metà di campionato che vorremmo non fosse una sofferenza protratta a lungo, con lo spettro del baratro a farci da spauracchio. Staremo a vedere. Quest'anno manca la voglia di fare un elenco di speranze: meglio attendere e confidare in un vento nuovo che venga a sorprenderci in positivo, un vento del quale non conserviamo quasi il ricordo. Buon 2025, amici granata. Proviamo a brindare con lo spumante a poco prezzo del quale disponiamo. E incrociamo le dita: adesso fa un freddo cane, ma chissà... Auguriamoci che i tepori della primavera non siano così lontani. Autore di gialli, con "Cocktail d'anime per l'avvocato Alfieri" ha vinto l'edizione 2020 di GialloFestival. Marco P.L. Bernardi condivide con il protagonista dei suoi romanzi l'antica passione per il Toro e l'amore per la letteratura e la canzone d'autore. Disclaimer: gli opinionisti ospitati da Toro News esprimono il loro pensiero indipendentemente dalla linea editoriale seguita dalla Redazione del giornale online, il quale da sempre fa del pluralismo e della libera condivisione delle opinioni un proprio tratto distintivo