Dopo Bove, Pellegrini? Dove e come gioca un altro figlio (ripudiato) di Roma
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La suggestione lanciata per primo da un ex Roma e Fiorentina come Ciccio Graziani sta trovando riscontri. Lorenzo Pellegrini piace ai viola che monitorano la situazione particolare che il centrocampista, romano e romanista, sta vivendo nella Capitale. Il futuro del classe '96 in giallorosso è sempre più in bilico. Con l'avvento di Claudio Ranieri trova poco spazio e anche nella sfida stravinta dai capitolini contro il Parma è rimasto per 90' in panchina. Proprio per questo motivo non è da escludere una sua partenza nella sessione di gennaio. Con la Fiorentina e il Napoli che osservano interessate - come abbiamo raccolto. A spaventare semmai è lo stipendio di Pellegrini, 6 milioni tra annessi e connessi, fuori mercato per le casse gigliate. Eppure, in attesa di sviluppi, andiamo a vedere dove Pellegrini potrebbe trovare posto nello scacchiere tattico di Palladino. In questa stagione travagliata per i colori giallorossi ha messo insieme 13 apparizioni in Serie A, sin qui. Solo 10 da titolare, per un totale di 892' giocati. Quel che colpisce è anche il dato relativo ai goal segnati: zero. A cui si aggiunge la sola realizzazione nel 3-0 contro il Braga nell'ultimo turno di Europa League. Per un totale di 18 presenze stagionali (con EL e Coppa Italia) con una rete e due assist all'attivo. Veramente briciole per uno dei centrocampisti offensivi più prolifici nelle ultime stagioni della nostra Serie A. L'anno scorso - seppur complicato per la Roma - aveva chiuso con 10 goal e 5 assist in tutte le competizioni. La sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo resta quella del 2021/22, culminata con la vittoria della Conference League. Mourinho nel 3-4-2-1 lo schierava nei due trequartisti, insieme a Mkhitaryan, alle spalle della punta. Pellegrini chiuse l'anno con 14 goal e 8 assist distribuiti in 41 presenze. Ecco proprio in quel ruolo potrebbe stuzzicare la fantasia dei tifosi viola, magari in coppia con Gudmundsson, dietro a Kean. Con un ritorno al 3-4-2-1, oltretutto in un momento in cui non sembra impossibile fare a meno di Colpani, Sottil, Ikonè etc. Vi mostriamo, grazie a Sofascore, la sua mappa stagionale. La Fiorentina ha dimostrato di risentire terribilmente dell'assenza di Edoardo Bove. Era proprio il classe 2002 a permettere a Palladino di disegnare il "finto" 4-2-3-1 con cui aveva cambiato in corsa l'assetto tattico. Quel regolatore in grado di garantire equilibrio. L'ha spiegato lo stesso Palladino: “Con Bove in campo quando andavamo in affanno o perdevamo in aggressività lo abbassavo sulla linea dei centrocampisti, cosa che ora non posso fare”. È questo, il nodo della questione. Pellegrini all'occorrenza può sì ricoprire anche il ruolo di mezzala e rinfoltire il centrocampo. Certo però non garantisce quel dinamismo e l'abilità di recuperare palloni preziosi di Bove. È soprattutto abile tra le linee per essere colui che trasforma rapidamente un'azione in offensiva, dopo il recupero palla. Non è Bove, ma qualche metro più avanti, in coppia con Gudmundsson o Beltran, potrebbe supplire con caratteristiche diverse alla sua assenza. Da un romano all'altro, tutte le strade (del mercato viola) portano a Roma? Vi mostriamo il confronto tra Bove e Pellegrini. Grafica fornita da Sofascore