Top 8 Conference League: Chelsea e poi? Vecchi nemici e sorprese nordiche
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Ieri sera è terminata la caotica prima fase della nuova Conference League. La Fiorentina dopo il pari strappato a Guimaraes si è classificata come terza, evitando ampiamente i play-off. Le prime 8 guarderanno gli spareggi dal divano. Oltre alla banda di Palladino quali sono però le altre 7 che si sono direttamente qualificate? Andiamo a scoprirlo nella nostra scheda. Normalmente nelle 3 stagioni di Conference disputate dalla Fiorentina vi abbiamo raccontato di realtà nuove, poco conosciute nel panorama calcistico europeo. Stavolta i cenni alla storie sono superflui, il Chelsea dall'avvento di Roman Abramovic ha cambiato le gerarchie del calcio inglese e internazionale. Le 2 Champions vinte sono il fiore all'occhiello della gestione russa. Il nuovo proprietario Todd Boehly ha stravolto il club dalle fondamenta. Un mercato fatto di investimenti onerosissimi su giovani di talento, spalmati su contratti quasi decennali. Il risultato? Un disastro, almeno fino alla stagione scorsa. Pochettino è riuscito con un buon finale a traghettare la nave al sesto posto nella passata stagione, ma con la vittoria della FA Cup dello United i blues sono retrocessi in Conference. Poi la svolta, via Pochettino, anche a sorpresa, dentro Maresca, pagando la clausola di 10 milioni al Leicester. L'ex centrocampista sta facendo faville, è secondo in classifica, e in Conference ha passeggiato vincendo tutte le gare, con 26 gol in 6 sfide. Il 4-2-3-1 (solo sulla carta, visto che le posizioni variano molto) funziona, anche se in coppa non si è visto il talento clamoroso di Cole Palmer, che non è stato inserito in lista Uefa, così come Fofana e Romeo Lavia, altri titolari. Maresca ha utilizzato la rosa c sostanzialmente. il Chelsea sembra essere fuori scala per questa competizione. Lo stadio è il mitico Stamford Bridge, con 41mila posti di capienza. Il Djurgarden è una delle piccole sorprese di questa prima fase di Conference. La squadra è arrivata quinta dopo una grande rimonta, con ben 4 vittorie consecutive a suggellare l'ottimo risultato. Il club non è il più celebre in Svezia, nonostante rappresenti la capitale, Stoccolma. Il Malmo negli ultimi anni ha fatto sua l'Allsvenskan diverse volte, ed il Goteborg vanta una gloriosa storia euopea, soprattutto negli anni del compianto Erkisson. Il Djurgarden ha vinto l'ultimo titolo nel 2019, gioca le proprie partite nella bellissima Tele2Arena, impianto da 30mila posti in grado di ospitare qualsiasi tipo di evento, con tetto retraibile. Il Djurgarden è arrivato quarto in campionato, con la Svezia che è ferma fino a marzo, visto il freddo inverno. I talenti in rosa sono due. Il primo è il giapponese Keita Kosugi, terzino classe 2006 giapponese. Il secondo è Tobias Gulliksen, ala classe 2003 nel giro dell'under 21 norvegese. L'allenatore attualmente ad interim è Robert Bjorknesjo, che ha traghettato la squadra molto bene proprio in Conference. La squadra prende il nome da una delle isole proprio di Stoccolma, zona tra le più belle della città Il Lugano sta disputando una grande stagione in Svizzera ed in Europa. La squadra del cantone italiano è infatti prima in campionato, anche se la Superlega è apertissima, con le prime 8 squadre racchiuse in 6 punti. Il club dopo il fallimento del 2003 ha cambiato rotta nel 2021, quando è passato nelle mani di Joe Mansueto, proprietario americano. Negli ultimi anni ci sono stati diversi tecnici legati al nostro paese come Zeman e Tramezzani. Nonostante le dimensioni ridotte il Lugano nella propria storia ha vinto su campi storici, come a San Siro nel 1995 contro l'Inter in Coppa Uefa, o ad Istanbul contro il Besiktas la scorsa stagione. Il sesto posto in Conference è stato ottenuto con 13 punti. Il tecnico è Mattia Croci-Torti dal 2021, e la squadra gioca le proprie partite casalinghe allo Stadio Cornaredo. In Europa però la squadra trasloca all'Arena Thun, anche se il club ha in programma la costruzione del nuovo stadio. Il nome da tenere d'occhio è il giovane terzino Zanotti, in prestito dall'Inter, oltre al centrale Hajdari. La settima classificata è il Legia Varsavia, il club più rappresentativo del campionato polacco. Non ci sono bisogno di tante presentazioni, la squadra ha fatto la storia con il recordo di 15 campionati vinti. Anche se negli ultimi anni il Lech ed il sorprendente Rakow stanno ribaltando le gerarchie. Attualmente sono quarti in campionato. Una delle caratteristiche che ha reso famoso il club è il tifo straordinario. Le coreografie, soprattutto quelle europee, sono spesso maestose e provocatorie (celebri quelle anti Uefa). Lo stadio è la Pepsi Arena, ristrutturato nel 2008 per gli Europei del 2012, con 30mila posti di capienza. La squadra è abbastanza giovane, con una media di 25 anni e presenta una piccola colonia portoghese. Il tecnico stesso è lusitano, Goncalo Feio. L'allenatore ha una atoria particolarissima, trasferitosi in Polonia a 20 anni per uno scambio universitario ha iniziato a lavorare nel settore giovanile del Legia. Negli anni ha girato molte squadre del paese, fino a che non conquista la promozione con il Motor Lublino e nel 2024 diviene l'allenatore del Legia a soli 34 anni. Vi smentiamo subito, non è il più famoso Club Brugge, affrontato dalla Fiorentina nella scorsa Conference. Questo è il Cercle Brugge (vi risparmiamo il nome completo della squadra), è la seconda squadra della città. Rispetto al più blasonato Club Brugge ha un'orogine borghese, limitata alla sola città interna di Bruges. Motivo per cui i supporters della squadra sono in minoranza, rispetto anche alle comunità limitrofi. La squadra sta avendo una pessima stagione in campionato, con il quindicesimo posto nella Jupiter League. In coppa però grazie agli 11 punit e alla differenza reti il Cercle ha strappato un prezioso ottavo posto. Con i concittadini condivide la mentalità di puntare sui giovani, con un'età media di 23 anni. Il top player era chiaramente l'attaccante l'attaccante togolese Kevin Denkey, che però è stato appena ceduto per una cifra record di 16 milioni ai Cincinnati Fc, l'acquisto più oneroso di tutta la storia del campionato americano. Il ragazzo è stato elogiato dallo stesso Adebayor, leggenda del calcio togolese: "Vedo in te qualcosa di diverso". Una brutta perdita per la squadra, visti anche i 4 gol in Conference. L'allenatore è Ferdinand Feldhofer, appena arrivato viste le dimissioni del precedente tecnico Simic. La squadra gioca nello stesso stadio del Club Brugge, il Jan Breydel Stadium, dove la Fiorentina conquistò l'accesso all'ultima finale di Conference Come avete visto abbiamo saltato alcune squadre, due in particolare. Al secondo ed al quarto posto infatti si sono classificate il Vitoria Guimaraes ed il Rapid Vienna. I portoghesi li abbiamo visti da vicino in questi giorni, per cui non ci soffermeremo troppo, anche se vale la pena sottolineare l'ottima organizzazione della squadra. Il Rapid stesso è stato l'avversario dei viola nei preliminari della Conference 23/24, una squadra tosta, che dette filo da torcere ai ragazzi di Italiano. Va detto che il Rapid ha cambiato molto, sono andati via i due pezzi principali. Grull si è accasato al Werder Brema a parametro zero, mentre il giovane centrale Querfeld è passato all'Union Berlino. Purtroppo il club recentemente è passato alle cronache per il brutto episodio che ha coinvolto l'attaccante Guido Burgstaller. Il centravanti austriaco è stato aggredito a Vienna, ed ha rimediato una frattura al cranio. Purtroppo la sua stagione potrebbe essere finita qui. Una vera e propria beffa se si pensa che aveva annunciato il ritiro proprio a fine anno. Gli austriaci sono arrivati quarti nella prima fase, mentre in campionato sono in una buona terza posizione