Quella B sbagliata sulla maglia
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IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - La storia della Roma è piena di reazioni. Ogni volta che l’hanno data per spacciata, Lei non solo era viva, ma ha riso in faccia a chi s’era illuso di vederla restare per terra. Ci siamo stati per terra. Pure all’inferno. Ma ci siamo sempre rialzati (...) A ciò che fa male noi reagiamo con la poesia. È per quello che abbiamo dentro: la Roma. Quando con Turone ci rubarono i sogni, un mese dopo andammo a vincere la Coppa Italia proprio al Comunale di Torino; quando nel 1984 quella notte ci ha ferito per sempre, una settimana dopo per una partita di quarti di finale di coppa Italia col Milan c’era più gente che col Liverpool , così come c’era più gente all’addio di Bruno Conti il giorno dopo una finale Uefa persa. E dopo il Lecce coi ragazzini abbiamo alzato un’altra Coppa Italia. E quando l’abbiamo persa con quelli è iniziato un sogno di vittorie consecutive e di una squadra che ha sognato traguardi stellari e ha pianto al gol di Manolas . (...) Per cui adesso tutti uniti senza più sbagliare la B sulla maglietta della Roma … sennò diventate semplicemente un ex. Come è successo già a Lina Souloukou e non solo a lei. Uno Zaniolo qualsiasi. E un romanista un ex non lo riconosce proprio, non ce l’ha mai nemmeno avuto: la Roma non l’ha mai lasciata.