Stadi: da Forza Italia proposte per la riforma della normativa per costruzione o ristrutturazione. Lotito: "Il problema è la burocrazia"
Un movimento quello del calcio italiano che contribuisce per 11 miliardi di euro al Pil, con la creazione di 120 mila posti di lavoro e un contributo previdenziale e fiscale del settore professionistico di oltre 1,3 miliardi. Numeri importanti ma che potrebbero essere incrementati se gli stadi italiani fossero ristrutturati o ne fossero costruiti di nuovi permettendo alle società di avere una terza voce di bilancio forte, grazie all'indotto impiantistico, oltre ai diritti tv e al merchandise. È quanto è stato sottolineato nel convegno organizzato da Forza Italia al Senato durante il quale sono state presentate le principali linee guida della riforma della normativa per la costruzione o la ristrutturazione degli impianti sportivi, contenute nel Ddl a prima firma del senatore Mario Occhiuto e che verrà presentata a breve a Palazzo Madama. In particolare si pensa a procedure semplificate, come giù nelle Zes, che permettano il rilascio dei permessi in massimo 60 giorni e poi agevolazioni fiscali con un credito di imposta per gli investimenti privati e anche la nomina, con procedura straordinaria, di un commissario in caso di ritardi. Il tutto con una visione generale di un impianto sostenibile, fruibile per lo spettatore e che dia impulso alla collettivitù.
"Basta con impianti abbandonati come il Flaminio a Roma che invece un tempo era un punto di riferimento " ha ricordato il senatore di Forza Italia e presidente della Lazio Claudio Lotito ; "il problema è la burocrazia".
(Il Sole 24 Ore Radiocor)