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Gli errori a catena della Triestina calcio

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Lunedì 21 ottobre comincia l’era (se sarà tale) di Pep Clotet alla guida tecnica dell’Unione. Comincia la settimana della svolta (così l’ha definita il presidente) dopo una settimana transitata tra la sesta e la settima caduta, con un punto di penalizzazione e l’ultimo posto in classifica, con l’annuncio non dato del nuovo allenatore e sabato in tribuna, ma anche con la buona notizia dell’ok a Olivieri e con il discorso di Rosenzweig. Il presidente ha assicurato la continuità del progetto (con Centro sportivo annesso) e questo non può passare inosservato e sottovalutato da chi ha a cuore un’Unione che ha vissuto stagioni di totale disorientamento.

L’arrivo del presidente

L’americano ha parlato anche di errori commessi. Non li ha elencati perché i panni sporchi si lavano in famiglia ovvero in società ma l’ammissione è un buon segno.

La consapevolezza degli errori è la base per crescere. Il post sconfitta con la Virtus tuttavia non è andato in quella direzione. La risposta alla settima sconfitta e quarta in casa su 10 gare, la contestazione anche dei moderati verso l’operato della società e in particolare del suo responsabile tecnico Alexander Menta, è stata il silenzio. I media ci sono ormai abituati ma la città, i tifosi, i cittadini avrebbero meritato delle scuse oppure una risposta motivata. Non è facile affrontare la realtà ma è necessario. Altrimenti gli errori non servono a nulla.

Senza tornare sulla scorsa stagione con il divorzio incomprensibile da un tecnico al terzo posto e con la cessione a gennaio di due bomber, a maggio è partita la programmazione con l’obiettivo dichiarato di competere per la B.

Parlano i fatti

A maggio la scelta di Santoni è una scommessa, non per le caratteristiche professionali del tecnico, ma perché la C italiana non è la B olandese. Vabbè ma c’è il mercato. Via il capitano Malomo, il bomber Lescano, il concreto Celeghin ma ci può stare. Santoni fino a metà agosto non ha un organico definito e non è il massimo per uno che deve costruire da zero. Gli servono esterni alti. Arrivano solo Vicario e in parte Attys… La difesa, già ballerina nella stagione passata, non viene puntellata, anzi. Si cerca una punta come Bortolussi e niente da fare. Arrivano i quotati centrocampisti Voca e Braima. Ma con Correia non saranno in troppi? Vertainen viene trattenuto all’ultimo minuto dell’ultimo giorno di mercato. Si perde con il Trento in Coppa e del calcio totale e dominante predicato neanche l’ombra.

Gli altri handicap

L’erba del Rocco appena rizollato non tiene e adesso è quasi un disastro. Eppure quest’anno c’è la supervisione del club e il Comune non c’entra. Sugli abbonamenti si consuma una frattura (non sanata) con quel tifo organizzato, certamente un po’ brontolone, ma composto da persone civili che tra mille delusioni e con sacrifici seguono la squadra da decenni in tutti gli stadi d’Italia e in tutte le categorie. Mille abbonamenti in meno rispetto all’anno precedente. Campagna di marketing azzeccata per la nuova divisa Robe di Kappa. Peccato che la maglia di gioco sia arancio-alabardata. Ma sono dettagli. Come il restyling (moderno) del sito ancora incompleto, così come a spot è la comunicazione quotidiana e con silenzi stampa a singhiozzo (cioè quando si perde).

Il caso fideiussione

A settembre emerge che la fideiussione integrativa a garanzia dei contratti depositata entro il 9 agosto non è conforme e viene sostituita. Al primo anno per una società con proprietà estera può essere comprensibile. Al secondo anno di attività no. Stop a Olivieri, punto di penalizzazione e presidente inibito, via il diesse Donati (mai motivata pubblicamente) e non arriva un sostituto che serve come il pane. Con Santoni ci vuole pazienza, ha un biennale. Viene allontanato quando non se ne può più fare a meno. Poi quasi un mese per sostituirlo lasciando i bravi e incolpevoli Marino e Ciofani a bagnomaria e anche la squadra.

Nessun pregiudizio

Sul sostituto (il terzo sotto contratto, beata ricchezza) nessun pregiudizio. Solo il dato di fatto che non ha mai allenato in C. Sarà il campo a giudicare il suo lavoro. A patto che il club faccia tesoro degli errori. L’unico obiettivo di tutti (club, tifosi, media e città) è vedere la Triestina risalire. Perché di anni in D e con società allo sbando questa città ne ha fatti già troppi. —

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