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EFC | Martedi la Ripresa. Da Bologna una prova convincente e solida

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Riprenderà martedì il lavoro degli azzurri, due giorni meritati di pausa prima di ritrovarsi al campo. La settimana che verrà sarà di sosta a livello campionato, ma sarà ugualmente una settimana molto importate con l’obiettivo di integrare ancora meglio gli ultimi arrivati. Non saranno presenti i ragazzi convocati in nazionale, saranno da capire le condizioni di Grassi uscito per un fastidio e da capire come procede per tutti i lungodegenti. Focus anche su De Sciglio che ieri non era nella lista del convocati. A breve dovrebbe invece aggregarsi Anjorin, per lui soltanto problemi burocratici. Però a questa sosta si arriva come meglio non si potrebbe. Al di là dei 5 punti, al di là dell’imbattibilità, questo Empoli sta dando dei segnali molto incoraggianti. Siamo di fronte ad un gruppo che – e ci ripetiamo in questo – sta palesando una precisa identità, sta mostrando idee chiare, sa quello che deve fare e sa come farlo. E questo, per una squadra che si deve salvare, è un biglietto da visita niente male. Si vede la mano dell’allenatore, un allenatore che è stato bravo a prendere quanto di buono fatto lo scorso anno, e su questo andare a mettere alcuni dei suoi principi, senza voler stravolgere, senza voler necessariamente mettersi al centro della scena. Ovviamente la strada non è lunga, è lunghissima. Ed importante ricordarci che lo scorso anno, con una partenza diametralmente opposta, è arrivato ugualmente il risultato. Cosi come cinque punti, non sono niente se a questi non si da continuità. E fare i pompieri non vuol dire minimante sminuire quanto di buono sta accadendo, ma semplicemente tenere la barra dritta verso un futuro che di ostacoli ne vedrà parecchi. Lo stringente presente però, in qualche modo va celebrato, ed a questo gruppo i complimenti vanno fatti. Anche a Bologna non è mancato tutto quello che stiamo dicendo. La grande maturità è stata palesata nel momento in cui, quasi a freddo, è arrivato il gol dei padroni di casa. Uno schiaffone pesante, su un campo difficile, in una giornata in cui dall’altra parte c’era solo un risultato a disposizione. La squadra ha rimesso palla al centro ed ha fatto esattamente quello che sa fare, lo ha fatto con perfezione, ed è arrivato immediatamente il pareggio. Certo, a differenza delle ultime due gare, qualcosa in meno lo si è fatto dalla cintola in su. Spesso le ripartenze, anche se ben costruite, sono state interrotte e di pericoli veri ne abbiamo portato – gol a parte – soltanto uno. Situazione da velo pietoso per quanto di disgraziato è riuscito a combinare Solbakken. Un Solbakken che, complessivamente, è da “dietro la lavagna” anche per il resto della sua gara, anonima e timida. Gli avanti hanno faticato molto di più; se prendiamo anche la partita di Fazzini (altra buonissima prova) si percepisce come non sia mai stata letteralmente accesa la luce in termini di pericolosità. Colombo, che ieri si è nascosto un po’ troppo, non ha mai vere occasioni e cosi dicasi anche per Esposito. Qualcosina in più prova a fare Pellegri nel suo scampolo di partita, e su di lui c’è un contatto in area di rigore che porta più di un dubbio. Parlando però con totale onestà intellettuale, un contatto dubbio è avvenuto anche nella nostra area di rigore, nel secondo tempo. Dall’altra parte del campo, ma più in generale in tutta la fase difensiva, l’Empoli è stato sontuoso. Dietro non si è praticamente lasciato niente, se non nel mal posizionamento a zona in occasione del corner felsineo che porta al vantaggio del Bologna. Ma anche centrocampisti ed attaccanti hanno partecipato alla fase di non possesso con una complicità incredibile ed anche una precisione quasi manualistica. Anche il Bologna, difatti, non può raccontare di grandi occasioni create, e questo per assoluto merito dei nostri. Tornando sui singoli c’è da compiere il gesto dello stropicciamento delle scarpe a Gyasi: Dopo Roma Gyasi colpisce anche a Bologna, stavolta pure con un tocco decisamente più elegante di petto al termine di un’azione quasi fotocopia di quella dell’Olimpico. Solita gamba per coprire tutta la fascia, esce spesso alto con coraggio su Miranda ma è anche pronto a fornire un raddoppio a Goglichidze. Complimentissimi a Goglichidze, alla sua prima, dove palesa grande personalità e va in crescendo dopo un primo errore. Il punto portato via d Bologna è importante, meritato e voluto. Adesso si guarda al futuro, con il mercato finalmente chiuso, e ad un’altra sfida di quelle toste con la Juve ad arrivare al Castellani. Prima però la pausa, che come detto arriva precisa per mettere assieme gli ultimi tasselli. Si dice che le squadre di D’Aversa abbiano nelle loro corde queste partenze forti per poi calare, può essere vero come no, intanto facciamo punti, creiamo distacco… poi ne parliamo.

L’Empoli si presenta in campo a Bologna con il solito 3-4-2-1. Si rivede Grassi che ha terminato la squalifica, ma in panchina va Maleh e non Henderson. Scelta che si rivelerà giusta. Goglichidze è il prescelto per la sostituzione “a caldo” di Walu. Davanti non cambia niente rispetto alla gara dell’Olimpico. I padroni di casa sbloccano il punteggio al 3′ su azione da corner con Giovanni Fabbian, abile a sfruttare di destro la sponda di testa di Beukema. Bologna bravo a sfruttare il mal posizione dei nostri sulla marcatura a zona. Ad ogni modo, il vantaggio emiliano dura soltanto un paio di minuti, poiché l’Empoli pareggia al 4′ con Gyasi, bravo ad avventarsi col petto sul cross di Pezzella. azione fotocopia rispetto a quella vista a Roma. Il Bologna si rifà vivo in avanti al 17′ con un colpo di testa di Castro su azione d’angolo finito alto. La squadra di Vincenzo Italiano, pur mantenendo il pallino del gioco per buoni tratti, non trova varchi grazie ad un Empoli attento e organizzato. Al 38′ gli azzurri tremano per uno svarione di Vásquez, a cui sfugge un traversone di Orsolini, fortunatamente senza conseguenze, ma pochi istanti più tardi abbiamo una grande opportunità per andare in vantaggio con Solbakken che sbaglia il più facile dei gol tirando male e piano su Skorupski. Nel finale di tempo il Bologna ci prova ancora Castro, senza precisione. Nella ripresa, iniziata senza cambi per entrambe le squadre, è il Bologna ad operare le prime sostituzioni mandando in campo Aebischer e Odgaard per Moro e Karlsson al 54′. Superata l’ora di gioco Sullo cambia e manda in campo Maleh e Sebastiano Esposito per Grassi e Colombo. Dopo un tentativo di testa di Orsolini al 63′, gli emiliani cambiano ancora dando maggior peso offensivo con Dallinga per Fabbian, mossa a cui il tecnico dell’Empoli risponde con la doppia sostituzione Pellegri-Haas per Solbakken e Fazzini. A meno di una ventina di minuti dal termine entra anche Cacace per Pezzella. Un secondo tempo in cui il Bologna ha maggiormente il pallino del gioco ma, per quanto la gara sia maschia, succede davvero poco a livello emozioni. Gli ultimissimi minuti di match sono di marca azzurra ed all’87’ gli azzurri reclamano per un contatto tra Pellegri e Posch, ma Marinelli non ha ravvisato irregolarità. Finisce 1-1 tra la soddisfazione dei non pochi tifosi arrivati da Empoli, un punto che soddisfa e che certifica questo ottimo avvio di stagione.

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