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Roma-Empoli, DYBALA: "Tanti errori banali. 'No' agli arabi per tante cose. Mi sento bene, anche se vedo tante critiche per gli infortuni"

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Ko all'esordio stagionale allo Stadio Olimpico. Davanti ad oltre 67mila spettatori la Roma , dopo il pareggio senza reti col Cagliari, perde per mano dell' Empoli nella seconda giornata di campionato: termina 2-1 per i toscani. Dopo la partita Paulo Dybala ha parlato ai microfoni dei cronisti. Le sue dichiarazioni:

DYBALA A SKY 

Come hai vissuto questa giornata dopo la permanenza a Roma?

"Ho cercato di viverla come tutte le altre. Uno deve essere professionale e concentrato per fare quello che ci chiede il mister. Oggi non siamo stati bravissimi a fare quello che avevamo fatto in settimana. Abbiamo sbagliato tanto. Dobbiamo continuare a lavorare, speriamo che il mercato chiuda velocemente così sappiamo quelli che siamo e quelli che saremo insieme per tutto l'anno".

Questa squadra ha tanta qualità, come dovete ritrovare la giusta via?

"Tutti dobbiamo cercare di capire cosa abbiamo sbagliato e guardare gli errori commessi. Gli errori sono stati tantissimi a livello tattico, anche a livello tecnico e individuale. Sono stati errori banali, alla fine abbiamo cercato di ribaltare la partita ma era troppo tardi".

Ti senti più responsabilizzato dopo essere rimasto?

"In che senso?"

Ti senti di dover dare di più, che la gente si aspetta di più?

"No, non sento che la mia scelta di restare mi mette pressione in più. In ogni partita e in ogni allenamento cerco di dare il meglio di me, di prepararmi al massimo per dare il meglio per la squadra, per me stesso e per quello che mi chiede l'allenatore. Ovviamente tutto quello che uno cerca di fare bene si riflette sull'allegria della gente e uno cerca di fare le cose bene per i tifosi".

Sei il miglior giocatore del nostro campionato negli ultimi 16 mesi, perché durante la partita sei tante volte lontano dalla porta?

" A volte per abbassarmi e aiutare la squadra in fase di costruzione. Mi sento più comodo vicino alla porta, nei passaggi stretti negli ultimi metri. Ma oggi ho giocato lontano dalla porta, abbassandomi come aperto a destra. Devo lavorare per migliorarmi".

Perché hai detto 'no' a 75-80 milioni di euro?

"(ride, ndr) Tutti guardano quello, io ho messo tante cose sul tavolo per prendere una scelta: la mia famiglia, mia moglie, la città, la squadra, la volontà di tornare in Nazionale. Ho 30 anni, mi sento bene anche se vedo tante critiche sugli infortuni. Cerco di lavorare al massimo ogni giorno, di curarmi bene per rendere al meglio. Sono tantissime cose, poi si parla solo dei soldi. Non posso dire che non pensi quando vedi quella cifra, ma si mettono tante cose prima sul tavolo che mi hanno fatto prendere la scelta di restare".

Come hanno reagito quelli che te li hanno offerti e il tuo procuratore?

"Al mio procuratore non cambia niente, ho sentito in giro che avrebbe preso tanti soldi ma non è vero niente. Per lui la cosa più importante è che io sia felice, mi vuole tanto bene e non avrebbe preso nulla di quello che è uscito sui giornali. Gli arabi non lo so, non ho parlato con loro (ride, ndr)".

DYBALA A DAZN

Che emozione è stata entrare in campo?

“Quando siamo entrati nel riscaldamento correndo sotto la Curva è stata come la prima volta, ritrovare i tifosi dopo tanto tempo. Abbiamo rovinato una festa bellissima per tutti, non solo per me. Non abbiamo fatto una grande partita, dobbiamo guardare gli errori commessi e migliorare per la prossima”.

Su cosa deve migliorare la Roma negli ultimi 30 metri?

“Credo che oggi siamo stati un poco cattivi, anche se abbiamo tirato tanto. Nel primo tempo non abbiamo fatto malissimo. Oggi mi sono abbassato un po’ troppo, non sono stati vicino alla porta. Sicuramente in settimana dobbiamo guardare gli errori commessi e preparare la partita che viene, che sarà molto più dura di quella di oggi".

Come è stata questa settimana? Avevi messo in dubbio il tuo futuro?

“Sono momenti dove hai tanti pensieri, ti passano tante cose per la testa. Metti tante cose sul tavolo, non è mai facile. Sono in Italia da 13 anni, mi sento come a casa, in tutti i posti in cui sono stato. Sono contento di quello che ho scelto, qui mi sento bene, la mia famiglia vive come a casa. Ora bisogna concentrarsi sul futuro”.

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