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Calcio, caos ripescaggi. Ruzza: «Valutare se aprirli anche alle retrocesse»

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Calcio, caos ripescaggi. Ruzza: 


«Valutare se aprirli 

anche alle retrocesse»

Slegare in modo definitivo le date dell’Eccellenza da quelle degli altri campionati regionali, magari già da quest’anno così da evitare la conclusione eccessivamente anticipata della stagione. Tuttavia a tenere banco in questi giorni è stata la difficoltà nel completare l’organico di Seconda Categoria.

Non a caso, il Comitato Veneto Figc ha dovuto provvedere al ripescaggio di ben 34 formazioni dalla Terza, con il conseguente impoverimento della categoria provinciale. Peraltro, numerose sono state le rinunce a tale opportunità: ben 14 hanno declinato, comprese le bellunesi Alpes Cesio, Auronzo e Valzoldana.

Ma è giusto mantenere 16 gironi da 16 formazioni in Seconda, anche a costo di erodere la Terza? Non sarebbe il caso di consentire ad alcune società retrocesse dalla Seconda alla Terza di essere ripescate? Su questi temi si è espresso il presidente della Figc regionale Giuseppe Ruzza, che in autunno si ricandiderà in vista del prossimo quadriennio al timone del calcio veneto.

Entriamo nella settimana di pubblicazione dei gironi?

«Sì, mercoledì può essere la data giusta. Oggi verranno sottoposte al direttivo le proposte già elaborate, sia relative ai campionati senior sia quelle legate alle giovanili. Dopo qualche piccolo e inevitabile aggiustamento, andranno nero su bianco».

Per chiudere i conti in Seconda avete compiuto salti mortali.

«L’accettazione da parte dei vicentini del Facca ci ha consentito di tirare un sospiro di sollievo. A un certo punto sembrava un miracolo schierare tutte le 256 squadre. Come spieghiamo tale difficoltà? Più di una compagine affronta la Terza per puro divertimento, senza contare che in Seconda è obbligatorio il patentino per gli allenatori».

Alla luce di tutto ciò e magari solo in via eccezionale per chi scende da un regionale al provinciale, non sarebbe da consentire il ripescaggio di una retrocessa?

«La nostra normativa lo impedisce, tuttavia forse dobbiamo riflettere se in casi specifici valga ancora la pena mantenerla. D’altronde in serie D ad esempio vi è l’alternanza di ripescate tra perdenti finali playoff di Eccellenza e retrocesse. Così sono tornate in categoria il Cjarlins qualche giorno fa e il Portogruaro un anno fa».

Ma al Comitato Veneto interessa la Terza?

«Certo, è un bacino territoriale fondamentale e senza di essa entrerebbe in crisi la Seconda. Ripeto, possiamo e dobbiamo porci diverse domande, detto che ad esempio da qualche anno abbiamo ridotto le retrocessioni da tre a due».

Siete d’accordo sull’opportunità di promozione in campo concessa alle formazioni B iscritte in Terza?

«Certo. Noi in tal senso già non le facevamo concorrere fuori classifica, bensì al massimo non permettendo la partecipazione alle fasi post campionato. Però i punti conseguiti erano effettivi e dunque uno conosceva i reali valori. Va ricordato comunque che la compagine B per essere promossa deve essere under 21».

La formula playoff rimarrà invariata?

«Sì. Alla fine quest’anno l’unica beffata è stata il Baldo, vincitore dei playoff in Promozione ma non ripescato. Per il resto, di questo che non è un diritto ma un’opportunità, ne hanno beneficiato parecchie. In tal senso, bene la separazione in due gruppi delle 14 venete in serie D: meno retrocedono in Eccellenza, meglio è».

Tema date. Concludere il 13 aprile scontenta tutti, specie alla luce della ripartenza il 5 gennaio.

«Mentre sull’inizio l’8 settembre le mani erano legate, volendo garantirci la disponibilità del 22 dicembre come data per gli eventuali recuperi, sul ritorno in effetti qualche riflessione dobbiamo porcela. I paletti fissi dell’Eccellenza forse vanno slegati dalle altre categorie, al pari di quanto avvenuto forzatamente nell’ultima annata a causa dei vari rinvii per maltempo».

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